Dal jazz sperimentale e “terrigno” del progetto CorLeone di Roy Paci alla band icona degli anni Settanta, i Van der Graaf Generator. Dalla sensualità musicale di Chiara Civello al suono incisivo del duo Brunod-Vitous; dalle big band dei ragazzi del liceo Copernico e Conservatorio alla visceralità del progetto africano di Cojaniz-Feruglio, fino all’intera serata di libri, film e musica dedicata al ricordo del genio infelice di Jeff Buckley. La XXIII edizione di Udin&Jazz si svolge con il patrocinio e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine (il festival si svolge nell’ambito di UdinEstate 2013), della Fondazione Crup, dei Comuni di Cervignano del Friuli e di Palmanova e grazie al generoso contributo di Reale Mutua Assicurazioni (Di Lena – Franz, Agenti a Udine) e al contributo dello storico sponsor del festival, Banca Popolare FriulAdria.
Udin&Jazz incontra di nuovo il suo pubblico per la XXIII edizione, partendo dal Parco del Cormor, venerdì 21 giugno, in occasione della Festa dalla Musica Europea e in collaborazione con Home Page Music Festival. Il festival dedica dunque l’apertura all’impegno culturale e sociale dei giovani con tre appuntamenti serali: sul palcoscenico si avvicendano l’Ensemble Jazz del Conservatorio di Udine, guidato da Glauco Venier, che presenta un omaggio a Frank Zappa; la Copernico Jazz Band – i ragazzi del Liceo omonimo con la “bacchetta” di Nevio Zaninotto, già apprezzatissimi lo scorso anno sul palco del Castello – e Mambo Friends, una band di comprovati musicisti impegnati in bizzarre incursioni nel sound latino. Un esordio in linea con lo spirito della presente edizione che vede nella cultura, nella musica e in genere nel pensiero libero e giovane la prima arma universale per resistere a qualsiasi tipo di “crisi”. E in tal senso si innesta anche il supporto di FriulAdria che, pur in un periodo non facile per l’economia del territorio, si conferma un partner di riferimento per la cultura locale, con una particolare sensibilità per il pubblico giovane. “La riduzione dei contributi pubblici ha reso più difficile il lavoro delle associazioni – ha dichiarato il direttore territoriale di FriulAdria Sante Merlo – Ciò rende ancor più significativo il ruolo di un partner privato come FriulAdria che, pur non essendo una fondazione, interviene con grande senso di responsabilità sociale a sostegno e a difesa di manifestazioni di riconosciuta qualità”. Itinerante il prosieguo che a Palmanova, in Piazza Grande, il 22 giugno, riscopre la Grande Orchestra Jazz Città di Udine che riportata a nuova vita i fasti di una delle più brillanti orchestre regionali; nata nel 1966 con il maestro Fassetta, dopo alcuni anni di assenza oggi è di nuovo impegnata – con un organico misto tra musicisti storici e ragazzi – nei tradizionali e travolgenti arrangiamenti delle grandi orchestre americane. Due intermezzi udinesi intervengono il 23 giugno, con Jazz al Città Fiera (alle 18.00 un concerto del festival, proposto allo Show Rondò della struttura di Martignacco, con la voce e il piano di Nicoletta Taricani ed Emanuele Filippi) e il 25 giugno, con la deliziosa “orchestrina tascabile” Démodé, all’Osteria Gnagne Sese (da qualche mese Euritmica fa parte della rete del jazz nei locali cittadini). Mercoledì 26 giugno è la volta di un grande numero a Cervignano del Friuli dove, in piazza Indipendenza, si esibiscono Alfonso Deidda (sax alto, baritono e pianoforte), Nevio Zaninotto (sax tenore e soprano), Simone Serafini (contrabbasso), Luca Colussi (batteria) in Double Four. Un quartetto di recente composizione nel quale esperti musicisti esplorano le aree esotiche del latin jazz e quelle più urbane del post bop con un’inconfondibile molteplicità di timbri, resa possibile dalla doppia combinazione in quartetto dei fiati. Con un impegnativo progetto dedicato a Bill Evans si inaugura una nuova collaborazione, quella con il Centro Espressioni Cinematografiche C.E.C. che il 26 giugno ospita al Visionario Universal Mind: un intenso omaggio al pianista “che ha cambiato la storia del suo strumento nella musica jazz e non solo”: a interpretarlo sono Rudy Fantin (pianoforte e Fender Rhodes Mark I), la voce narrata di Valentina Rivelli e Francesco Bertolini alla chitarra. Ancora in provincia, ad Aiello nel nuovo locale Tagli e Taglieri, continua il festival giovedì 27 giugno: una sorta di omaggio ai Van Der Graaf Generator (“giganti” che chiudono il festival) è il Laboratorio Musicale Sperimentale: Passaggi di tempo. E due ulteriori locali udinesi aperti alla creatività entrano in scena nel festival: il Liberty ospita, sempre il 27, il duo voce-pianoforte Alba Nacinovich-Francesco De Luisa, in Questionin’ answers; venerdì 28, alla Ghiacciaia arriva l’anima swing del Chiara Di Gleria Trio (Chiara Di Gleria, voce; Alessandro Scolz alle tastiere; Eugenio Dreas al basso).
Si entra nel vivo con il primo appuntamento al Palamostre di Udine, che accoglie, il 28 giugno a partire dalle 21, due concerti di grande impatto: il chitarrista Maurizio Brunod – partner dei più grandi strumentisti al mondo come Ralf Towner e Tim Berne – è sul palcoscenico con Miroslav Vitous, tra i più grandi contrabbassisti della scena internazionale, già membro dei Weather Report. A seguire un altro duo “speciale”, composto dal vulcanico Claudio Cojaniz al pianoforte e dal contrabbassista Franco Feruglio: Blue Africa è il titolo dello spettacolo, una miscela catartica e viscerale di nenie materne ed infantili, evocazioni di blues astrali e danze rituali. Un jazz affilato e di improvvisazione d’altissimo livello è quello del trio del contrabbassista Paolino Dalla Porta (strumentista di respiro internazionale, che ha suonato tra gli altri con Dave Liebman, Lester Bowie, Michel Petrucciani, Kenny Wheeler, Billy Cobham) che suona sabato 29 giugno alle 18.30 nel bel “salotto” di Corte Palazzo Morpurgo (con lui: Dario Carnovale al pianoforte e Luca Colussi alla batteria), e la serata continua con un momento di grande intensità, un evento complesso che con commozione e fedeltà ricorda il grande Jeff Buckley. I am not there: a night with/out Jeff Buckley è il titolo della serata al Palamostre che si articola partendo dalla presentazione del libro biografico Touched by Grace, scritto da Gary Lucas e pubblicato in Italia da Arcana editrice. A seguire la proiezione del rarissimo film Greetings from Tim Buckley (2012, Tribeca Film), presentato a settembre al 37° Toronto Film Festival, appassionato racconto con gli occhi e il cuore del padre del giovane e geniale artista prematuramente scomparso. Chiude la serata un tributo alle musiche di Jeff Buckley da parte dell’Alessandra Machella Quartet. Si torna a Corte Palazzo Morpurgo il 30 giugno, che alle 18.30 ospita il concerto finale dell’ormai consolidato Workshop di canto curato da Barbara Errico. Di nuovo al Palamostre, dalle 21 per ascoltare i Mocambo Swing che presentano il loro nuovo lavoro discografico, Quando divento grande – Lunedì 1 luglio è atteso un nuovo aperitivo all’Osteria alla Ghiacciaia alle 18.30 con il Quartetto di Francesco Minutello, trombettista udinese che si impegna in alcuni standard riarrangiati e molti brani autografi, per tornare al Palamostre con due grandi signore del jazz: la “magnetica” e graffiante Laura Furci (pianista, interprete e autrice delle canzoni) apre la serata alle 21 con un irresistibile “one woman show” per voce e pianoforte; chiude la serata il trio di Chiara Civello, cantante che occupa la scena nazionale del jazz più morbido e melodico da molti anni: una voce duttile, carezzevole, intelligente e ricca di armonici, che ricordiamo per la recente apparizione a Sanremo. Una grande e giovane forza apre la serata finale del festival (martedì 2 luglio), sempre al Palamostre, con il Giovanni Guidi Trio.Chiusura storica, a seguire, di seguito al Palamostre, con un’icona musicale degli anni Settanta: i Van Der Graaf Generator, che a Udine (unica tappa del Triveneto) si presentano nella formazione originale, con Peter Hammill (voce, chitarra e tastiere), Hugh Banton (organo e basso) e Guy Evans (batteria e percussioni), anime della band sin dal suo esordio, nel 1968.