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UNA QUESTIONE DI FORMA IN SCENA IL 9 MARZO auditori un dell’ITIS Trieste

UNA QUESTIONE DI FORMA IN SCENA IL 9 MARZO auditori un dell’ITIS Trieste

Sarà l’Auditorium dell’ITIS, palcoscenico dello spettacolo “Questione di forma” in programma mercoledì 9 marzo a partire dalle 16.45, rappresentazione teatrale in atto unico promossa dallo scrittore Pino Roveredo che vede protagonista il gruppo nato all’interno del Progetto Speciale scritture “Mal-educate” attuato dalla Cooperativa Sociale onlus RESET. Il teatro-auditorium dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona di via Pascoli, 31, ricavato dopo l’ultimo importante restyling all’interno della struttura, si rivela così essere spazio ideale, deputato ad ospitare l’ultima messa in scena prima dell’imminente presentazione ufficiale della raccolta di parole, emozioni e immagini dal titolo “Questione di forma”, seconda pubblicazione del gruppo dopo l’uscita, nel 2014, di “Fuori controllo”. L’ennesima occasione esemplare di espressione e momento di condivisione tra tutti e per tutti, obiettivo principe del corso di scrittura creativa realizzato in collaborazione con il Distretto 4 dell’Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, sotto al coordinamento dello psicologo-Psicoterapeuta, Cristiano Stea, e grazie al finanziamento di “TriesteAbile”, Centro Informativo Integrato per la tutela dei diritti, l’orientamento, l’autonomia e la piena integrazione delle persone disabili.
Non si tratta dunque di un semplice corso di scrittura ma di un autentico percorso di vita aperto a tutti, finalizzato all’integrazione tra persone con “disabilità” e quelle cosiddette normodotate e perciò al riconoscimento indistinto delle “abilità” di ciascuno di noi. Guidata dallo scrittore Pino Roveredo, la sperimentazione, ormai consolidata, non ha pari in Italia e pone Trieste, non a caso simbolo della de-istituzionalizzazione e della realizzazione di percorsi finalizzati al benessere e all’inclusione, capo fila nell’integrazione e nella qualità di vita di chi quotidianamente affronta il macigno della sofferenza, del pregiudizio, dell’isolamento. Un’esperienza avviata nel 2014 che, articolandosi in incontri settimanali dove ci si ascolta e ci si racconta attraverso storie, stati d’animo, parole, versi, scritture, ha dato vita a svariate performances andate anche oltre alle pubblicazioni e al “teatro di giro” in diverse sedi cittadine e non solo, tra cui quella promossa da Pino Roveredo anche in qualità di Garante Regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale, all’interno del carcere di massima sicurezza, la Casa Circondariale di Tolmezzo. Resterà indimenticabile inoltre l’esperienza sul campo di coloro che hanno vissuto direttamente le fatiche, a volte insormontabili, salendo su una sedia a rotelle e provando a muoversi in giro per la città. Solo così si è potuto avvertire le difficoltà vissute quotidianamente dai portatori di handicap fisico. Un trionfo dunque, come tutte le attività portate avanti dal gruppo di scritture “Mal-educate”, sull’abbattimento delle barriere fisiche e culturali, sul contrasto dell’isolamento, dell’esclusione sociale, dell’emarginazione, tutte finalizzate all’unisono a promuovere lo scambio di idee ed esperienze sulla disabilità sensibilizzando i cittadini.

Trieste, 3 marzo 2016 – Sarà l’Auditorium dell’ITIS, palcoscenico dello spettacolo “Questione di forma” in programma mercoledì 9 marzo a partire dalle 16.45, rappresentazione teatrale in atto unico promossa dallo scrittore Pino Roveredo che vede protagonista il gruppo nato all’interno del Progetto Speciale scritture “Mal-educate” attuato dalla Cooperativa Sociale onlus RESET. Il teatro-auditorium dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona di via Pascoli, 31, ricavato dopo l’ultimo importante restyling all’interno della struttura, si rivela così essere spazio ideale, deputato ad ospitare l’ultima messa in scena prima dell’imminente presentazione ufficiale della raccolta di parole, emozioni e immagini dal titolo “Questione di forma”, seconda pubblicazione del gruppo dopo l’uscita, nel 2014, di “Fuori controllo”. L’ennesima occasione esemplare di espressione e momento di condivisione tra tutti e per tutti, obiettivo principe del corso di scrittura creativa realizzato in collaborazione con il Distretto 4 dell’Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, sotto al coordinamento dello psicologo-Psicoterapeuta, Cristiano Stea, e grazie al finanziamento di “TriesteAbile”, Centro Informativo Integrato per la tutela dei diritti, l’orientamento, l’autonomia e la piena integrazione delle persone disabili.
Non si tratta dunque di un semplice corso di scrittura ma di un autentico percorso di vita aperto a tutti, finalizzato all’integrazione tra persone con “disabilità” e quelle cosiddette normodotate e perciò al riconoscimento indistinto delle “abilità” di ciascuno di noi. Guidata dallo scrittore Pino Roveredo, la sperimentazione, ormai consolidata, non ha pari in Italia e pone Trieste, non a caso simbolo della de-istituzionalizzazione e della realizzazione di percorsi finalizzati al benessere e all’inclusione, capo fila nell’integrazione e nella qualità di vita di chi quotidianamente affronta il macigno della sofferenza, del pregiudizio, dell’isolamento. Un’esperienza avviata nel 2014 che, articolandosi in incontri settimanali dove ci si ascolta e ci si racconta attraverso storie, stati d’animo, parole, versi, scritture, ha dato vita a svariate performances andate anche oltre alle pubblicazioni e al “teatro di giro” in diverse sedi cittadine e non solo, tra cui quella promossa da Pino Roveredo anche in qualità di Garante Regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale, all’interno del carcere di massima sicurezza, la Casa Circondariale di Tolmezzo. Resterà indimenticabile inoltre l’esperienza sul campo di coloro che hanno vissuto direttamente le fatiche, a volte insormontabili, salendo su una sedia a rotelle e provando a muoversi in giro per la città. Solo così si è potuto avvertire le difficoltà vissute quotidianamente dai portatori di handicap fisico. Un trionfo dunque, come tutte le attività portate avanti dal gruppo di scritture “Mal-educate”, sull’abbattimento delle barriere fisiche e culturali, sul contrasto dell’isolamento, dell’esclusione sociale, dell’emarginazione, tutte finalizzate all’unisono a promuovere lo scambio di idee ed esperienze sulla disabilità sensibilizzando i cittadini.

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