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Venom: la Furia di Carnage, recensione del film di Andy Serkis con Tom Hardy

Venom: la Furia di Carnage, recensione del film di Andy Serkis con Tom Hardy

 

A distanza di tre anni dal primo Venom, questo sequel ripropone la stessa formula: di fatto è un buddy movie in cui i due protagonisti, il giornalista Eddie Brock (Tom Hardy) e il parassita mutaforma Venom, cercano di coesistere nello stesso corpo, pur avendo caratteri diversi e per molti aspetti opposti.

La forzata convivenza è una occasione per creare dialoghi divertenti e situazioni tragicomiche, dando molto risalto all’azione e trascurando l’introspezione psicologica dei personaggi, appiattiti su stereotipi di scarso spessore.

Se nel primo Venom l’operazione è riuscita abbastanza bene, in questo sequel lascia invece molto a desiderare, anche perché si è calcata troppo la mano sui dialoghi tra Venom ed Eddy, tanto che il film a tratti sembra quasi una commedia, purtroppo non molto riuscita, perché le situazioni sono troppo forzate e prevedibili.

Peccato, perché la coesistenza degli opposti si presterebbe a riflessioni di ben altro spessore. Ma evidentemente il target di questa pellicola è quello familiare, strizzando l’occhio ai più giovani.

Venom: la Furia di Carnage, nuovi personaggi per una storia senza mordente

Eddie e Venom si trovano a dovere combattere contro nuovi nemici, il serial killer Cletus Kasady (Woody Harrelson) e il suo simbionte Carnage, versione purpurea e ferocissima di Venom.

La coppia di cattivi mette a ferro e fuoco San Francisco per cercare l’ex ragazza mutante di Kasady, Frances (Naomie Harris), capace di emettere suoni acutissimi, in grado di seminare distruzione e morte.

Se i protagonisti sono caratterizzati da uno scarso spessore psicologico, i loro nemici lo sono ancora di meno, ridotti a personaggi stereotipati e prevedibilissimi.

In compenso il film ha un ritmo sostenuto (anche troppo), e l’azione non manca di certo, così come gli effetti speciali. Ma la pellicola scorre veloce lasciando ben poco allo spettatore.

Venom: la Furia di Carnage, un film di cui non si ricorderà nessuno

Questa pellicola è un prodotto commerciale fatto con mestiere ma senza passione, probabilmente concepito guardando solo al botteghino e senza alcuna pretesa al di fuori di cavalcare il momento favorevole per il cinema, dal momento che la pandemia da COVID sembra avere allentato la presa e le famiglie tornano (anche) nei cinema, alla ricerca di mero intrattenimento.

Peccato, perché si poteva fare un uso molto più creativo e originale della coppia Venom-Eddie. Invece è stato scelto di realizzare l’ennesimo film di cui tra qualche anno (o mese) non si ricorderà più nessuno…

Alessandro Marotta

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