Colpo grosso per il Deposito Giordani di Pordenone che ospiterà il prossimo 5 novembre gli W.A.S.P. , la band statunitense glam per eccellenza, in una delle uniche quattro date in cui si esibirà in Italia. Capitanata dall’istrionico Blackie Lawless la band di Los Angeles in attività dai primi anni ’80 porterà sul palco uno spettacolo di forte impatto scenico e – ovviamente – sonoro. Il sound degli W.A.S.P. è connotato da sonorità in puro stile glam a stelle e strisce influenzate dalla potenza dell’heavy metal britannico e “ammorbidite” dal rock and roll melodico di stampo americano.
Le performance sono energiche e piuttosto eccentriche, con un look di forte impatto scenico e spettacoli basati su situazioni cruente, sangue finto e notevoli allusioni sessuali. Uno dei numeri che la band portava in scena agli esordi era l’uccisione della ragazza: durante il brano Tormentor Blackie scopriva un telo che nascondeva una giovane donna, con braccia e gambe legate ad un sostegno, mezza nuda e imbavagliata, e fingeva così, con tanto di effetti speciali, di sgozzarla. Comprensibili le critiche e le censure vista l’efferatezza dello spettacolo, che portarono anche a diverse limitazioni della scena.
L’acronimo W.A.S.P., che in lingua inglese sta per “White Anglo-Saxon Protestant” (bianco, anglosassone protestante), venne adottato dal gruppo e reinterpretato in “We Are Sexual Perverts” (“siamo maniaci sessuali”) anche se in realtà il nome della band venne ispirato da una vespa (wasp in inglese).
Come comprensibile per un gruppo sulla scena da oltre 30 anni e causa anche l’assolutismo compositivo di Blackie Lawless, la band subì nel corso del tempo notevoli cambi di formazione tant’è che la front line attuale vede il solo Lawlees fare ancora parte del gruppo.
Il primo album degli W.A.S.P.,- dal titolo omonimo – risale al 1984 e contiene uno dei loro brani più famosi: I wanna be somebady, diventato uno dei loro cavalli di battaglia dopo Animal (Fuck like a beast) che può considerarsi sicuramente il loro maggior successo ma che a causa del testo scabroso venne censurato e non comparve nell’album di esordio, solo in una successiva ristampa il brano venne incluso nel disco.
In oltre 30 anni di carriera la band ha venduto circa 40 milioni di dischi, un numero senz’altro ragguardevole, vendite supportate anche dal loro ultimo lavoro, Golgotha, uscito quest’anno e sul quale sarà imperniato il concerto.
Una carica di energia esplosiva attende dunque i fan al Deposito Giordani il prossimo 5 novembre.
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Dario Furlan