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ANDRÉ GREIPEL VINCE LA QUINTA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA, TOM DUMOULIN RIMANE IN MAGLIA ROSA. DOMANI SI SALE A ROCCARASO

ANDRÉ GREIPEL VINCE LA QUINTA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA, TOM DUMOULIN RIMANE IN MAGLIA ROSA. DOMANI SI SALE A ROCCARASO

Sul traguardo di Benevento il tedesco domina la volata

Terza vittoria tedesca negli sprint del Giro, Dumoulin conserva la Maglia Rosa.
Domani primo arrivo in salita a Roccaraso.

 

Benevento, 11 maggio 2016 – Il corridore tedesco André Greipel (Lotto Soudal) ha vinto la quinta tappa del 99º Giro d’Italia, da Praia a Mare a Benvento di 233 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Arnaud Demare (FDJ) e Sonny Colbrelli (Bardiani CSF).

Il vincitore André Greipel, subito dopo il traguardo, ha dichiarato: “È stata molto dura riagganciare i quattro corridori in fuga. Fortunatamente le altre squadre ci hanno aiutato ma devo comunque ringraziare tantissimo il mio team. Hanno molti meriti nella mia vittoria. Prima della partenza ho detto che sarebbe stato un arrivo adatto a me, sono stato profetico. Ero dietro la caduta [di Rein Taaramae] ma ho trovato spazio e mi sono lanciato quando ho visto un’apertura ai 300m. Ho aspettato un attimo, poi ho dato tutto ed ora sono molto felice”.

Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) indossa ancora la Maglia Rosa di leader della classifica generale della corsa.

La Maglia Rosa Tom Dumoulin, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Mi avevano detto che il Giro è una corsa molto difficile. Oggi ho imparato il perché. Abbiamo fatto su e giù tutto il giorno e il gruppo è esploso nel finale. Non mi sono preoccupato quando Bob Jungels è partito per la volata perché anche se avesse preso quattro secondi di abbuono non sarebbe stato un problema. Ho pensato solo a me stesso, era un finale molto difficile”.

DICHIARAZIONI
André Greipel: “La tappa è stata abbastanza dura. Prima della partenza avevamo deciso di stare nelle prime dieci posizioni durante tutto l’ultimo giro ma Jurgen Roelandts si e trovato davanti dai -5 km ai -1.5 km. Era più di quello che avrebbe dovuto fare, abbiamo quindi dovuto lavorare ancor più duramente e non potevo non vincere dopo tutta questa fatica! Le volate non sono solo un affare a due tra me e Kittel. Ci sono un sacco di buoni velocisti qui al Giro. Lui è duro da battere se portato nel finale, in questo momento è su un’altro livello”.

Tom Dumoulin: “Una tappa come quella di domani è adatta a me. Arrivo in salita non troppo difficile. Anche quella di Arezzo dovrebbe esserlo, ho già corso due volte le Strade Bianche, mi è piaciuta e mi ci sono trovato bene, ho buone sensazioni sullo sterrato. Correrò per difendere la Maglia Rosa ma tutto dipenderà dalle gambe. Ieri erano buone, oggi meno ma era una tappa ideale per avere cattive gambe. Domani son sicuro che andrà meglio”.

Marcel Kittel: “Non ero abbastanza forte per il finale, che inoltre non si adattava perfettamente alle mie caratteristiche. La giornata è passata come se stessi correndo in un tunnel. Non ho guardato molto del paesaggio perché ho sofferto in sella. Davvero una giornata difficile, la più difficile finora al Giro. Devo ammetterlo: non avevo la gamba giusta”.

Damiano Cunego: “È andato tutto bene oggi. Le ultime due tappe erano molto importanti per la classifica del Gran Premio della Montagna. Oggi i miei compagni di squadra mi hanno aiutato a preparare l’unico GPM. È un buon risultato per me e per il mio team ma non sono ancora nella situazione di scegliere le mie priorità future: GPM, classifica generale o vittoria di tappa”.

Bob Jungels: “Finire quarto in questa tappa difficile è un risultato abbastanza buono. Mi sento veramente in forma e fiducioso. Questa tappa era considerata per velocisti, invece non lo era. Marcel (Kittel) non ce l’ha fatta, quindi stavamo lavorando per Matteo (Trentin) che è rimasto indietro a causa della caduta (di Rein Taaramäe), ho fatto io la volata. Non vedo l’ora di correre le prossime tappe. Domani ci sarà una tappa difficile, forse l’ultima salita è adatta alle mie caratteristiche perché non è cosi dura e la mia condizione è veramente buona”.

RISULTATO FINALE
1 – André Greipel (Lotto Soudal) – 233 km in 5h40’35”, media 41,047 km/h
2 – Arnaud Demare (FDJ) s.t.
3 – Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) s.t.

MAGLIE

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin)
  • Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida – Marcel Kittel (Etixx – Quick-Step)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Damiano Cunego (Nippo – Vini Fantini)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Bob Jungels (Etixx – Quick-Step)

TAPPA DI DOMANI
Tappa n. 6 – PONTE – ROCCARASO (AREMOGNA) – 157 km
Primo arrivo in salita in una tappa breve, ma sostanzialmente tutta di montagna. Primi 20 km pianeggianti seguiti dalla prima salita che tra falsopiano di accesso e salita vera e propria porta a salire per quasi 40 km con pendenze medio facili. Segue una discesa su strade ampie, ma con tratti dalla superficie usurata. Dal km 75 al km 135 si viaggia su strade a scorrimento veloce, ampie e prevalentemente rettilinee con diverse gallerie nella parte finale. Dopo Castel di Sangro (TV) inizia la salita finale che porta all’arrivo.

PUNTI D’INTERESSE
PONTE – km 0
L’abbazia di Santa Anastasia, le cui strutture originarie risalgono all’ottavo secolo, restaurata nel 1980, è dichiarato monumento nazionale mentre dell’antico castello risalente, agli anni attorno al Mille, sono visibili le rimaneggiate torri cilindriche angolari. È in un territorio a prevalente vocazione agricola.

TELESE TERME – km 15 e CERRETO SANNITA (traguardo volante) – km 25
Telese Terme, centro termale con le acque curative che sgorgano dalle falde del monte Pugliano e il piccolo ma caratteristico, lago carsico, è seguito da Cerreto Sannita (TV di tappa) nota per la lavorazione della ceramica.

PIETRAROJA– km 42 e BOCCA DELLA SELVA (GPM) – km 54
A Pietraroja si trova il Paleolab, importante parco geopaleontologico con relativo museo. Vi si possono vedere reperti fossili di notevole importanza, tra cui in particolare il fossile di un cucciolo di dinosauro (cui è stato dato il nome Ciro), che conserva anche alcuni organi interni. Il ritrovamento di Ciro ha rivoluzionato la ricostruzione della paleogeografia dell’Italia, precedentemente ritenuta interamente sommersa durante l’era Mesozoica.

BOJANO – km 82
L’imponente massiccio del Matese che sovrasta tutta la parte iniziale della tappa. Discesa suBojano, il principale centro dell’area matesina molisana con un territorio assai esteso e che contempera varie e diversificate attività industriali con altre che originano dall’agricoltura e dall’allevamento come le note mozzarelle di latte vaccino. Nasce nella vicina Campobasso(1935) Fred Bongusto, cantante italiano di musica leggera. Una rotonda sul mare è ricordato come il suo maggiore successo.

Bivio per CAMPITELLO MATESE (zona rifornimento) – km 87
La tappa passa al bivio di Campitello Matese (rifornimento di tappa), località sciistica legata più volte al Giro d’Italia.

Svincolo di CASTELPETROSO – km 98
Si passa nella provincia di Isernia, sfiorando l’imponente struttura neo-gotica del Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso, patrona del Molise.

ISERNIA – km 109
Isernia è una città antica con un nucleo costitutivo urbano caratteristico, disposto su due livelli. Il più antico, si allunga su una sorta di sperone in travertino mentre quello più recente si dispone in modo ordinato in posizione più elevata. Piazza Celestino V, il centro, il cuore cittadino, presenta la pregevole ed elegante Fontana Fraterna, a forma di loggia su colonnine con capitelli ornati del XIV secolo e che ha resistito a vari terremoti che, nei secoli, hanno purtroppo colpito Isernia. La cattedrale e l’imponente campanile sono un altro motivo di pregio per la città.
È stata sede d’arrivo di tappa della corsa rosa nel 1974 con la vittoria id Fraccaro e nel 1989 con il successo di Gayant.

CASTEL DI SANGRO (traguardo volante) – km 138
Castel di Sangro (TV di tappa) è denominata anche “porta d’Abruzzo” per la sua posizione e le sue attività. Ricca di storia, è il capoluogo riconosciuto dell’Alto Sangro e dell’Altopiano delle Cinquemiglia. È l’antica Aufidena. La basilica di S.Maria Assunta, il Museo Civico Aufidenate e il museo della “pesca a mosca”, il Bioparco faunistico, alcune residenze patrizie sono motivi di specifico interesse. Castel di Sangro ha subito gravi danni nel corso del secondo conflitto mondiale rivestendo rilevante importanza strategica lungo la “linea Gustav” approntata dai tedeschi per contrapporsi all’avanzata degli alleati dopo lo sbarco di Salerno.

ROCCARASO – km 147
Da qui la strada sale con pendenze variabili ma non “impossibili” verso Roccaraso e, dopo i bivi che indicano la strada, sulla sinistra, per le piacevoli località turistiche dei caratteristici borghi di Pescocostanzo e Rivisondoli, si inizia la salita verso il traguardo. Roccaraso è stata praticamente distrutta nel corso della seconda guerra mondiale dai bombardamenti ed è insignita della medaglia d’oro al valor militare e ricorda la strage di Pietransieri, la frazione dove furono trucidati il 21 novembre del 1943 centoventotto abitanti accusati dai nazisti d’aiutare i partigiani.

ROCCARASO Aremogna (GPM) – km 157
Traguardo fissato al Rifugio Aremogna (arrivo in salita e GPM 2^cat.), nel Piano Aremogna, nel comune di Roccaraso. È un altopiano fra i 1500-1600 metri d’altitudine con impianti sciistici collegati pure con quelli di altri comuni e ottimi percorsi MTB.

Roccaraso, oltre ad eventi sportivi legati alla neve, è stata sovente alla ribalta della Corsa Rosa, anche con vincitori di particolare prestigio: il primo arrivo nel 1952 con la vittoria di Giorgio Albani, scomparso nel 2015, personaggio del ciclismo come atleta, direttore sportivo e direttore di corsa delle gare della Gazzetta dello Sport. Poi Fausto Coppi nel 1953 che precede Albani e Bobet, nel 1964 Boucquet, nel 1976, proprio con il traguardo all’Aremogna, successo per Fabbri. Hinault vince nel 1980 davanti a Miro Panizza che vestì la Maglia Rosa che difese fino allo Stelvio, prima di cederla al campione francese per la sua prima vittoria nella corsa rosa. Nel 1987 tocca ad Argentin, in maglia iridata, davanti a Chioccioli.

#Giro

PHOTO CREDIT: ANSA – PERI / DI MEO / ZENNARO

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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