Verzegnis, 28 maggio 2016 – Spettacolo e velocità sono stati gli ingredienti della giornata di prove alla cronoscalata Verzegnis – Sella Chianzutan, giunta quest’anno alla 47^ edizione battendo il record di 306 iscritti.
Fin dalle prime ore del mattino il pubblico si è assiepato nei punti più spettacolari del percorso in attesa dell’inizio delle ostilità fra i concorrenti; la partenza della prima vettura prevista per le ore 9 è slittata di una ventina di minuti causa la necessità di soccorrere uno spettatore feritosi – sembrerebbe con un coltello – durante il montaggio della tenda (!); il via quindi con le classi minori delle vetture storiche e, a seguire, le vetture moderne terminando con quelli che vengono definiti i prototipi.
Il sorpasso:
La prima manche se l’è aggiudicata Christian Merli su Osella FA30 seguito da Omar Magliona e Domenico Cubeda mentre per quanto riguarda le vetture storiche Mark Reiter ha messo il muso della sua piccolissima Dulon MP20 davanti a tutti i concorrenti della categoria delle “vecchiette”.
2^ manche: nulla da fare per gli avversari di Christian Merli che ha staccato un tempone (2.29,05) lasciando intendere che è lui l’uomo da battere domani. Al secondo posto si è piazzato Simone Faggioli soffiando la posizione a Omar Magliona, di conseguenza Domenico Cubeda ha perso il terzo gradino “virtuale” del podio. Virtuale perché, lo ricordiamo, le prove di oggi non hanno alcuna valenza per la gara in quanto servono solo a prendere confidenza con il tracciato.
Mark Reiter si è confermato nella seconda manche fra le vetture storiche e Loinger ha consolidato il 2′ posto con la bellissima Audi S1 replica; primo della pattuglia friulana Rino Muradore, 5° con la sua Ford Sierra Cosworth.
Domani il via alla gara, alle ore 9, con i concorrenti che sicuramente non si risparmieranno e spremeranno i loro motori al massimo per ottenere il miglior piazzamento possibile. Il meteo potrebbe però scompaginare tutto e se dovesse piovere (è previsto un peggioramento nel pomeriggio) ci potrebbero essere delle belle sorprese.
Dario Furlan