Pordenone, 15 luglio 2016 – Avere l’avventura nel DNA significa non fermarsi mai. Significa esplorare il mondo, i luoghi più inaccessibili, solo con le proprie forze, ma soprattutto esplorare se stessi. Questa è l’avventura secondo Danilo Callegari, friulano doc, 33 anni, avventuriero ed esperto di sport estremi. La montagna, che lui stesso definisce la più grande palestra di vita, è proprio la meta della sua ennesima avventura, quella targata 2016: il Manaslu, 8.163 metri, ottava vetta al mondo per altezza e situata nel cuore della catena himalayana nel centro del Nepal.
Manaslu, che in sancrito significa “Montagna dello Spirito”, è un gigante di ghiaccio, neve e roccia. Callegari affronterà questo ‘8000’ in solitaria, veloce, leggero e in completo stile alpino senza l’ausilio dell’ossigeno supplementare. L’ennesimo appuntamento con l’estremo, alla base del quale ci sono due precise motivazioni, una personale e una specificatamente tecnica e di preparazione. “E’ una sorta di ‘richiamo’ verso queste altissime vette, un sentimento che parte dalla mia interiorità più profonda. La quasi necessità di salire verso il cielo” – spiega Danilo, che aggiunge poi come questa scalata sia propedeutica alla continuità e alla preparazione per la conclusione del grande progetto: “7SUMMITS SOLO PROJECT”.
Si tratta di un macro progetto iniziato nel 2011 che include 7 spedizioni in 7 continenti per raggiungere la cima delle 7 vette più alte unendo all’impresa alpinistica altre discipline outdoor estreme. Avventura allo stato puro, dove in ogni tappa l’asticella della sfida si alza ogni volta di più. L’ultima asticella superata si chiama “AfricaExtreme2015” dove Callegari ha nuotato per 50 km, corso 27 maratone in 27 giorni (per circa 1.150 km) per poi salire e scendere la vetta del Kilimanjaro in 20 ore e 56 minuti. Tutto documentato in un film imperdibile (trailer).
Ora, nella sua agenda da avventuriero, i prossimi obbiettivi sono l’Antartide, nel 2017, quindi l’Oceania, il Nord America e l’Asia. Avventura è veramente non fermarsi mai.
Torniamo in Nepal, torniamo alle pendici del Manaslu. Allenamenti, preparazione, concentrazione, professionalità e poi il via verso il cielo himalayano e verso la vetta dello “Spirito”. Danilo Callegari, solo, insieme ai silenzi della montagna. Il Nepal come ‘stazione’ per prepararsi alle prossime imprese, ma anche scelta di vita per confrontarsi con una zona del mondo affascinante e ricca di storia e storie, come quella dei Tamang, popolo di montagna dai lineamenti mongoli, che sta perdendo il proprio passato e si aggrappa alle proprie montagne e alle loro tradizioni per difendere il presente e il futuro. Callegari vuole fermarsi in questa parte del mondo per condividere la realtà di questi popoli, ascoltare le loro storie e viverle con loro.
Danilo Callegari ha numeri ‘sportivi’ impressionanti, ma non è un highlander, è un uomo che vive il suo presente sfidandosi e sfidando, ma con assoluto rispetto, la Natura. Un uomo del presente che pone molta attenzione al mondo ‘social’ e che documenterà questa sua nuova avventura condividendola con tutti. Anche condividere può essere “avventura”.