Il pilota adriese, nonostante il ritiro causato dal cedimento del motore, ha brillato all’esordio sugli sterrati del Lahti Historic Rally.
Adria (Ro) – Prova speciale numero nove, “Lahden Kaupunki”: Matteo Luise è dodicesimo assoluto, nettamente al comando della propria classe, alla prima apparizione su quegli sterrati che hanno dato i natali ad alcuni dei totem del rallysmo mondiale.
Gli sterrati della Finlandia, in occasione del Lahti Historic Rally, hanno visto il pilota adriese, in coppia con la moglie Melissa Ferro, portare la Fiat Ritmo 130 gruppo A a ridosso della top ten generale, prima della doccia fredda che, sotto forma di cedimento del motore, lo ha costretto ad alzare una mesta bandiera bianca, vanificando un esordio sino a quel momento impeccabile.
Un boccone molto amaro per il portacolori del Team Bassano, che non ha però cancellato i tanti complimenti ricevuti nella due giorni valida per il campionato europeo, dedicato alle auto storiche.
Venerdì 21 si alza il sipario sull’edizione 2017 del Lahti con Luise che, sul primo impegno di giornata, raggiunge il concorrente che lo precede, perdendo tempo prezioso nel tentativo di sorpasso, pur cercando di prendere le misure ad un fondo del tutto inedito e ad una Fiat Ritmo che, per la prima volta, calzava le ruote tassellate.
Archiviata una prima tornata guardinga il driver polesano cambia ritmo, nella ripetizione dei tre crono, facendosi notare nei piani alti dell’assoluta: a fine prima tappa è già quindicesimo assoluto e primo di classe, con oltre dieci minuti sul secondo.
“Siamo partiti abbastanza abbottonati” – racconta Luise a fine prima frazione – “perchè per noi è tutto nuovo. Nel secondo passaggio, sulle tre speciali in programma, abbiamo aumentato il passo e siamo contenti del risultato sin qui ottenuto. Essere tra i migliori quindici, in mezzo a tutti questi finlandesi, è già una grossa soddisfazione per noi. Vedremo domani.”
La seconda tappa si apre con il preludio di quella che sarebbe stata una giornata, purtroppo, da dimenticare: sulla prima prova speciale alcuni sassi si incastrano nella pinza del freno posteriore, generando un rumore assordante in abitacolo, che deconcentrano un Luise che temeva qualche guaio di natura meccanica.
Risolto il problema, sull’ottavo crono, l’adriese stampa un favoloso undicesimo tempo assoluto, a circa un secondo al chilometro dalla più potente Audi di Laine, miglior tempo in prova.
Nella successiva il propulsore della trazione anteriore torinese inizia a fumare, dallo sfiato dell’olio, per poi esalare l’ultimo respiro sulla decima.
“Una medaglia che ha due facce” – sottolinea Luise – “una molto triste perchè il nostro obiettivo era arrivare nei dieci assoluti e c’eravamo quasi riusciti. Un ritiro è sempre una delusione ma, in una gara così, l’amarezza diventa ancora più dura da mandare giù. L’altra faccia è molto felice perchè questa è un’esperienza da ripetere, assolutamente. Nessuno si aspettava da noi questi tempi e questo ci riempie di orgoglio, anche per i tanti complimenti ricevuti. Ci manca già. Grazie di cuore a Nico ed Alberto per l’assistenza e a Luca per l’enorme lavoro svolto a casa.”