Enorme successo del 15° Rallylegend dedicato a Colin McRae
L’annata sportiva motoristica sta volgendo al termine ma il finale di stagione è veramente interessantissimo per quanto riguarda i rally riservati alle auto storiche, la scorsa settimana le strade della Val d’Arzino (in provincia di Pordenone) sono state percorse dalle vetture del 31° Rally Piancavallo – vinto da Diego Valente su Lancia Delta Integrale 16V– mentre il prossimo week end (10-12 novembre) andrà in scena in provincia di Verona il Revival Rally Club Valpantena 2017, gara di regolarità sport che vedrà al via oltre 200 bellissime vetture degli anni che furono; da non dimenticare poi l’8° Tuscan Rewind che il 24 e 25 novembre porterà nei dintorni di Montalcino il meglio delle vetture che hanno fatto la storia del rallismo moderno (anni 80/90). In mezzo a questo concentrato di “storicità” non potevamo non citare lo strepitoso successo della 15^ edizione di Rallylegend, la kermesse motoristica che richiama sempre un foltissimo pubblico nella piccola Repubblica di San Marino e che ormai da 15 anni va in scena tradizionalmente nel mese di ottobre.
La manifestazione, organizzata da Vito Piarulli e Paolo Valli, ha coinciso con il decennale della scomparsa di Colin McRae, icona della disciplina e vincitore del titolo mondiale rally nel 1995 con la Subaru Impreza, a cui è stato interamente dedicato l’evento e si è avvalsa quest’anno della collaborazione di Luis Moya (ex navigatore di Carlos Sainz) in veste di “ambasciatore” della kermesse. Ed è proprio grazie alla fattiva collaborazione di Luis Moya che Rallylegend ha ricordato nel migliore dei modi il pilota irlandese, perito in un incidente con il suo elicottero il 15 settembre di dieci anni fa, riunendo nella Repubblica del Titano tutti i Campioni del mondo rally (pochissime le defezioni causa impegni improrogabili) che con la loro presenza hanno voluto rendere omaggio al grande campione irlandese ed ai suoi familiari, anch’essi presenti a San Marino per il Colin McRae Tribute.
Il lungo e ricchissimo elenco iscritti ha poi fatto il resto: fior di campioni ma anche piloti meno blasonati che hanno dato fondo a tutta la loro abilità per far divertire il pubblico con numeri spettacolari, il britannico Frank Kelly, il funambolico austriaco Klausner e il “nostrano” Paolo Diana in primis, ma anche autentici fuoriclasse che hanno corso badando più alla classifica che allo spettacolo come l’irlandese Kris Meeke (fresco vincitore del Rally Catalunya e pupillo di Colin McRae) che ha tentato in tutti i modi di aggiudicarsi il Legend ma che è stato estromesso dai giochi per un banale guasto alla Xsara Wrc impedendogli così di assaporare il gusto della vittoria; tanto è bastato però a farlo innamorare della gara del Titano facendogli manifestare propositi di rivincita in quel di San Marino.
Sono stati comunque moltissimi i concorrenti che hanno preso il rally sul serio, a cominciare dal locale Marco Bianchini che al termine dei tre giorni di gara ha messo il muso della sua Lancia 037 davanti a tutti nella categoria HISTORIC, mentre per la categoria WRC-KIT ha prevalso Luciano Cobbe su Ford Fiesta WRC, infine per quanto riguarda le MYTH, Simone Romagna ha conquistato il primo gradino del podio su Lancia Delta Integrale.
Al di là del risultato sportivo la manifestazione ha avuto il merito di catalizzare l’attenzione dei media (innumerevoli le richieste di accredito giunte da ogni parte del mondo) e del grande pubblico che è accorso in massa nella piccola Repubblica, sono stati infatti quasi ottantamila (!) gli spettatori nei quattro giorni di gara secondo le stime degli organizzatori, un risultato notevole che ripaga gli sforzi di Paolo Valli e Vito Piarulli e di tutto lo staff organizzativo.
Vista però con gli occhi del pubblico pagante la manifestazione ha disatteso alcune aspettative ed ha lasciato un po’ di amaro in bocca in qualche occasione, non si vuole in questa sede creare polemiche con lo staff organizzativo che, peraltro, ha gestito in maniera impeccabile l’evento, ma solo riportare la vox populi per rilevare talune criticità che una volta rimosse potrebbero rendere veramente unico Rallylegend.
Partiamo dall’allestimento delle Prove Speciali che, in alcuni casi, hanno visto il continuo riposizionamento delle rotoballe e delle fettucce a protezione del pubblico anche durante la gara causando malumori e tensioni fra gli addetti alla sicurezza ed i presenti, forse una migliore programmazione con punti precisi e ben definiti ove far sostare il pubblico sarebbe gradito e funzionale allo svolgimento in tranquillità delle prove speciali;
Pure la reclamizzata “sessione autografi” di sabato sera ha visto serpeggiare un po’ di malumore fra coloro che si sono assiepati all’esterno del motorhome Estrella Galicia in paziente attesa dei loro beniamini, durante l’orario previsto per la sessione autografi si intravedevano dall’esterno i campioni brindare nel motorhome e posare per la stampa specializzata mentre pochi di essi si sono resi disponibili con i fan per gli autografi di rito, fra questi citiamo Ari Vatanen (un gran signore), il simpatico Didier Auriol, Marcus Gronholm e Sandro Munari, altri invece hanno fatto una fugace apparizione e dopo aver firmato qualche autografo si sono subito defilati. Considerata la presenza del “gotha” del rallismo mondiale e l’occasione praticamente unica per raccogliere le firme dei propri beniamini è comprensibile il disappunto di quanti speravano di portare a casa un ricordo di tutti i piloti presenti e che hanno dovuto invece fare i conti con la scarsa disponibilità di una parte dei piloti rendendo così meno appagante il “rito” degli autografi.
Il pubblico:
Un ulteriore motivo di insoddisfazione per molti dei presenti è stato il format della parata dei campioni nella giornata di domenica, il programma riportava correttamente il termine “parata” ma, vista anche la caratura dei piloti in questione e la loro leggendaria spettacolarità e seppur alcuni di essi abbiano regalato qualche “tondo” con le vetture in pista, il pubblico si aspettava qualcosa di più di una semplice passerella; pure la cerimonia effettuata davanti alle tribune ha lasciato un po’ di amaro in bocca perché il pubblico non posizionato in tribuna (la stragrande maggioranza) non ha potuto godere minimamente dello spettacolo proposto dai piloti in quell’area e il continuo volteggiare dell’elicottero che riprendeva le varie fasi della manifestazione ha disturbato la cronaca della bravissima Claudia Peroni diffusa dall’impianto di amplificazione; notevoli i mugugni dell’esigentissimo pubblico del Legend, forse non sempre giustificati ma dei quali bisognerebbe tenerne comunque conto per rendere unico (lo è già comunque) Rallylegend.
Servizio e foto Dario Furlan