Grande prova di Ott Tänak all’Arctic Rally Finland, secondo appuntamento del Campionato del Mondo Rally disputatosi nel fine settimana in Lapponia, l’estone sembra aver finalmente “preso in mano” come si deve la Hyundai i20 conducendo la gara dall’inizio alla fine quasi senza alcuna sbavatura. Dopo essersi aggiudicato lo shakedown, Tänak ha iniziato ad infilare una serie di scratch sulle velocissime prove finlandesi aggiudicandosi ben 5 delle 10 speciali in programma, rimanendo sempre in testa alla classifica generale, fino a conquistare una meritatissima vittoria finale.
Grande, anzi grandissima, anche la gara del baby fenomeno Kalle Rovanperä, il giovanissimo figlio d’arte – non particolarmmente soddisfatto delle sue prestazioni – ha afermato candidamente di non essere riuscito a vincere la gara come avrebbe voluto. D’accordo, non avrà vinto ma ha dimostrato un sangue freddo eccezionale aggiudicandosi, fra l’altro, la SS 7 e la power stage finale conquistando così il secondo posto della classifica assoluta e trovandosi meritatamente proiettato in testa al mondiale piloti.
Terzo posto per Thierry Neuville, mai in grado di impensierire il duo di testa ma che riesce comunque ad aggiudicarsi una prova speciale e con questo risultato si porta al secondo posto nella classifica conduttori Wrc.
Una gara affascinante quella lappone, anche se con poche prove speciali, le cortissime giornate che caratterizzano il circolo polare artico hanno costretto i concorrenti a montare ed utilizzare i fari supplementari molto presto, le loro sciabolate di luci illuminavano le piste finlandesi e nel buio delle notti polari ricordavano le spade laser della nota saga Star Wars.
Le immagini della gara hanno però evidenziato anche la pressochè totale assenza di pubblico, immagini asettiche – complice anche il bianco della neve – mancanti della classica coreografia delle gare del nord Europa: le innumerevoli colorate bandiere scandinave, i copricapi con le corna delle renne e gli abitanti del luogo con la birra in mano (e la pancia fuori) nonostante le temperature polari.
Veniamo quindi ad alcune considerazioni su piloti e team:
Il team Hyundai sceglie i “cavalli” giusti da schierare nei toboga finlandesi con Tänak che con una scorpacciata di alce orchestra abbastanza tranquillamente tutta la gara e agguanta il primo posto, se non fosse stato per la leggera strusciata contro uno snow bank (i muraglioni di neve che delimitano il tracciato a bordo strada) nella seconda prova del sabato – la SS4 Kaihuavaara 1 – che ha fatto trattenere il fiato a molti tifosi, la sua sarebbe stata una gara pressochè perfetta.
Il compagno di squadra Thierry Neuville deve ancora affinare il feeling con il nuovo copilota Martijn Wydaeghe, i due non commettono errori – penalizzati però dalla posizione di partenza in prova – e chiudono in terza posizione assoluta con una prestazione onorevole che porta punti utili soprattutto nella classifica costruttori.
La vera sorpresa di questo weekend in casa Hyundai sono state le ottime prestazione dell’irlandese Craig Breen, navigato da Paul Nagle, che ha tallonato i piloti al vertice della gara in quasi tutte le prove aggiudicandosi infine la quarta posizione assoluta, dopo essere stati anche in seconda posizione nelle fasi iniziali del rally, e chiudendo il rally con un bel bottino di punti per la casa coreana.
Continua invece l’apprendistato per Pierre-Louis Loubet, penalizzato da problemi al motore che non gli hanno permesso di mettersi in evidenza.
Prestazioni parzialmente deludenti invece quelle della Toyota, in particolare quella del francese Sebastien Ogier che non è sembrato particolarmente in forma per questa tappa del mondiale, sul finale – ultima prova del sabato, la SS 8 Siikakämä 2- ha anche accumulato 20 minuti di ritardo per essersi incagliato in uno snow bank dove, in assenza di pubblico, gli ci è voluto parecchio tempo per riuscire a estrarre la vettura dal cumulo di neve e terminare la prova; concluderà la gara in ventesima posizione assoluta.
Migliori le prestazioni dei due compagni di squadra, Elfyn Evans, quinto assoluto, e soprattutto quella di Kalle Rovanperä, secondo assoluto e autore di prestazioni eccezionali nel velocissimo percorso lappone caratterizzato dai muri di neve a bordo strada dove Kalle con la sua guida un po’ sporca ricordava una pallina da flipper che rimbalzava continuamente da una parte all’altra del tracciato. Le loro prestazioni hanno portato alla squadra un malloppo non certo esaltante ma che permette comunque alla Toyota di rimanere ai vertici della classifica costruttori – anche se con un margine più risicato – ma soprattutto vede il piccolo prodigio approdare in prima posizione nella classifica piloti WRC.
Ah si, ci stavamo quasi dimenticando di Katsuta Takamoto che finalmente è riuscito a portare la vettura ancora integra al termine della gara e anche qualche punticino costruttori che fa sempre comodo, un Katsuta che ha svolto correttamente i compiti e comunque sempre più consistente e attento.
Non da ultimo abbiamo il team Ford, con Teemu Suninen e Gus Greensmith che concludono il rally con un passo regolare, anche se lontani dalle posizioni di vertice (rispettivamente ottavo e nono) e facendo ricredere i tifosi sulle loro capacità di guida. Ricordiamo che Suninen era stato protagonista di un bruttissimo incidente nelle prime centinaia di metri del Monte-Carlo, cosa che sembrava averlo appiedato anzitempo dal team M-Sport, successivamente smentita proprio dalla sua partenza all’Arctic. Sfortunato Janne Tuohino che ha dovuto abbandonare la compagnia al termine della penultima giornata dopo essere scivolato – a piedi – sul ghiaccio all’uscita di una sauna rigeneratrice.
Non si può non citare inoltre un altro baby prodigio nonche figlio d’arte pure lui: Oliver Solberg, al debutto su una Wrc con delle prestazioni eccezionali che, in qualche tratto, hanno fatto sembrare che al volante potesse esserci il padre Petter (in un meme sui social – foto a destra – si nota che alla guida anche le espressioni sono le medesime) il piccolo Solberg comincia a sgomitare per mettersi in evidenza; un ottimo weekend dunque dove porta a casa la settima posizione assoluta e qualche punticino comodo in casa Hyundai.
Da notare il suo rapporto problematico con gli occhiali che Oliver riesce spesso a dimenticare o a perdere, cosa fra l’altro successa anche all’Arctic…. ci pare di vedere il padre Petter rincorrerlo per riportarglieli.
Non possiamo infine tralasciare la splendia prestazione di Esapekka Lappi che, fuori dal giro delle Wrc Plus, si piazza al decimo posto della gara lappone aggiudicandosi il primo posto del Wrc 2, grande prova di forza per lui che si mette dietro un altro ex ufficiale come Andreas Mikkelsen e un sempre più consistente Nikolay Gryazin.
In gara con una Wrc Plus anche il nostro Lorenzo Bertelli che dopo 2 anni è risalito su una vettura da assoluto, tanto divertimento ma poca fortuna per lui costretto ad una gara di rincorsa dopo essersi innevato causa un testacoda.
Si chiude così il secondo appuntamento con il mondiale rally, un evento che nonostante la pandemia è andato regolarmente in scena ed ha portato i concorrenti nelle lontane lande di Babbo Natale, la prossima tappa – sempre Covid permettendo – si disputerà con ben altre temperature in Croazia dal 22 al 25 aprile.
Servizio: Guendy Furlan – Foto: Honza Fronêk