Il Campionato Italiano Rally è iniziato con il botto, o forse è meglio dire con i botti, diversi infatti gli spunti di interesse che la gara toscana ha messo in evidenza, a cominciare dalla netta vittoria di Thierry Neuville e Martin Wydaeghe che, per quanto scontata, ha comunque rappresentato uno dei principali motivi di attrazione del Rally del Ciocco.
Il belga, venuto in Italia per migliorare l’affiatamento con il suo nuovo navigatore, ha svolto il ruolo di lepre per tutta la gara ed in tanti hanno cercato di tenergli testa, come Stefano Albertini – autentica rivelazione di questo inizio campionato – che si è piazzato in seconda posizione a 22,7 secondi da Neuville; Albertini si è anche ritrovato temporaneamente in testa alla classifica generale ed ha combattuto a lungo con Neuville accontentandosi infine della seconda posizione assoluta. Un ritorno, quello di Albertini, che sa di rivincita contro i suoi detrattori e chi non credeva in lui.
La gara è iniziata subito con un ritmo piuttosto alto, aumentato con il miglioramento delle condizioni meteo e del fondo stradale, ritmo che ha costretto più di qualcuno a prendere qualche rischio di troppo e terminare anzitempo il rally; ne ha fatto le spese anche uno dei protagonisti della gara toscana, l’irlandese Craig Breen che è uscito rovinosamente di strada a causa di una foratura sulla PS 5 Massa-Sassorosso; prova risultata fatale anche a Marco Pollara per un cappottamento che ha causato danni ingenti alla vettura ma senza conseguenze per l’equipaggio. Ben più consistenti i danni patiti da Campanaro che ha letteralmente distrutto la Ford Fiesta della Gass Racing sulla medesima prova, qualche timore per Daniele Campanaro e Jacopo Innocenti che sono stati trasportati in ospedale per accertamenti dove fortunatamente sono state escluse lesioni all’equipaggio.
E dopo i botti “materiali” passiamo a quelli che hanno caratterizzato la classifica del 44° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio: come detto la vittoria è andata a Thierry Neuville che ben poco ha lasciato agli avversari, sue infatti 5 delle 10 prove speciali in programma, le altre se le sono aggiudicate Craig Breen (2), Stefano Albertini (2) e Giandomenico Basso (1). Il suo risultato però non influisce sulla classifica del CIR in quanto non iscritto al campionato, ne beneficia così Stefano Albertini che si posiziona in testa alla classifica provvisoria del Campionato Italiano Rally.
Amaro invece l’avvio di campionato per il campione uscente Crugnola, penalizzato dalla rottura di un semiasse sulla Hyundai i20, il varesino ha concluso in decima posizione assoluta, ben lontano da quelle che erano le sue ambizioni alla vigilia della gara.
Probabilmente anche Paolo Andreucci ha qualcosa da recriminare sul risultato finale, il garfagnino non è infatti riuscito ad andare oltre ad un poco soddisfacente nono posto finale dopo un esordio strabiliante che lo aveva portato a siglare il secondo tempo assoluto – dietro a Thierry Neuville – sulla prova di apertura; lo aspettiamo ai prossimi puntamenti in calendario quando l’affiatamento con la nuova vettura e le gomme lo porteranno nelle posizioni di classifica più consone a lui.
Tornando invece alle posizioni che contano, il terzo posto assoluto se lo è aggiudicato Giandomenico Basso, dopo un avvio in sordina il “Giando” ha iniziato a progredire sempre più fino ad aggiudicarsi l’ultima PS della gara, portando così a casa la coppa del terzo assoluto al Ciocco nonché quella del secondo posto in campionato.
Le successive posizioni sono state per la maggior parte conquistate (finalmente, ndr.) dai giovani – alcuni seguiti direttamente da ACI Sport – che hanno battagliato duramente per riuscire a mettersi in evidenza nel CIR, al quarto posto troviamo Fabio Andolfi con la Skoda Fabia R5, seguito da Rudy Michelini (Volkswagen Polo R5), al sesto posto Tommaso Ciuffi (Fabia R5) ed al settimo il venticinquenne Thomas Paperini (Skoda Fabia R5 EVO), vincitore fra gli under 25. All’ottavo posto il veneto Marco Signor su Volkswagen Polo R5.
- Paperini – Cicognini
- Paperini – Cicognini
In contemporanea alla gara di campionato italiano ha preso il via anche il rally valevole per il CRZ (la coppa di zona) che ha visto trionfare Federico Gasperetti dopo una accesa lotta con Luca Panzani.
La 44^ edizione del Rally del Ciocco e Valle del Serchio, andata in scena in una delle tante fasi epidemiologiche di questa infinita pandemia, ha avuto come centro nevralgico la splendida tenuta del Ciocco che ha fatto da cornice ai 164 equipaggi iscritti (fra CIR e CRZ) in questa 44^ edizione del Ciocco. Il rally si è svolto a porte chiuse, era infatti impossibile accedere nelle zone assistenza, riordino, ecc. se non autorizzati, questo ovviamente per evitare il rischio di contagi da Covid-19, ma sulle prove speciali della Garfagnana si è visto un discreto pubblico – rispettoso delle indicazioni sull’uso delle mascherine e sul distanziamento – segno della inguaribile passione rallystica dei toscani.
Ritorniamo per un attimo al vincitore per analizzarne la guida, gli oltre 22 secondi accumulati da Neuville sul suo diretto inseguitore (Albertini) non si notavano a occhio nudo nei suoi passaggi in prova ma la differenza più evidente rispetto alla guida degli avversari era il suo approccio alle curve ed ai tornanti dove il belga arrivava in leggera sbandata controllata per poi uscire in accelerazione con la vettura già dritta, uno stile di guida redditizio che abbinato alla vastissima esperienza accumulata nel mondiale ha portato Thierry Neuville a primeggiare senza apparenti difficoltà sul resto della concorrenza.
Il rally si è sviluppato attraverso le strade più suggestive della Garfagnana, con la disputa di tre prove speciali tecniche e selettive (la Massa-Sassorosso, la Molazzana e la Careggine) – oltre alla prova di apertura disputata all’interno della tenuta Il Ciocco, valida anche come Power Stage – e con l’attraversamento di borghi caratteristici dell’iAlta Valle del Serchio che hanno dato lustro alla manifestazione.
Il prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Rally è previsto per l’11 aprile con un’altra gara ricca di fascino e di storia, il Rallye Sanremo.
Servizio Guendy furlan e foto dell’inviato Dario Furlan