Contro ogni previsione il “trasportatore” vicentino si è aggiudicato una combattutissima edizione del Prealpi Master Show sbaragliando la nutrita concorrenza e ritornando finalmente sul gradino più alto del podio dopo la vittoria qui ottenuta nel lontano 1999.
Un successo inaspettato perché molti erano gli avversari che godevano dei favori del pronostico, ad iniziare da quel Mauro Trentin – più volte vincitore su questi sterrati – che risultava essere l’unico iscritto con una vettura Wrc (seppur non freschissima) e che aveva le carte in regola per puntare alla vittoria. Al via anche il pluricampione italiano Paolo Andreucci, uno che certo non le manda a dire e che fin dallo shakedown ha fatto vedere che la classe non è acqua, sicuramente i passaggi più spettacolari nelle quattro tornate di prova del sabato sono stati i suoi. Anche Marco Signor è uno che non scherza quando si tratta di manovrare il volante ed ha voluto essere della partita pure lui – anche se i fondi catramati sembrano essere più di suo gradimento -, così come Giacomo Scattolon che da queste parti ha sempre raccolto ottimi risultati.
Molti altri ancora i nomi su cui puntare in un ipotetico “fanta rally”, da Andrea Maselli al grandissimo Tony Cairoli (9 titoli mondiali nel motocross), e poi Alessandro Bettega, Nicolò Marchioro, Luciano Cobbe, Adriano Lovisetto, Antonio Manfrinato e altri ancora, probabilmente in pochi avrebbero invece scommesso sulla vittoria di Simone Romagna, pilota con onorevolissimi trascorsi nel campionato europeo di rallycross e che da un po’ ha abbandonato la mitica Lancia Delta Integrale per passare a vetture più recenti.
E proprio Simone Romagna, con Cristina Caldart sul sedile di destra, ha messo la sua Skoda Fabia R5 davanti a tutti dopo una lotta serrata con Trentin (autore dello scratch iniziale, poi costretto al ritiro causa un problema meccanico alla sua i20 Wrc), delineando delle traiettorie perfette sul difficile percorso del Prealpi; Romagna ha dovuto vedersela anche contro un avversario ostico come il figlio d’arte Alessandro Bettega – Skoda Fabia, con Paolo Cargnelutti alle note – che si è piazzato al secondo posto della classifica assoluta, sempre vicino a Romagna ma mai in grado di impensierirlo veramente.
Il terzo gradino del podio è andato a Giacomo Scattolon (Skoda Fabia), grazie al miglior tempo fatto segnare nell’ultima P.S. dove è riuscito a sopravanzare Marco Signor che con la sua Volkswaghen Polo occupava la posizione fino a quel momento. Più indietro Paolo Andreucci, solo quinto, ritrovatosi a partire per primo e quindi a spazzare la strada agli avversari, sicuramente il Paolino nazionale puntava alla vittoria ma su queste strade sembrava cercare più il divertimento piuttosto che puntare ai tempi dando – come detto – spettacolo a profusione per la gioia del numerosissimo pubblico accorso nelle campagne della pianura trevigiana.
Proprio il pubblico – anche in questa occasione – è stato uno degli interpreti principali del rally, sfidando le rigide temperature di inizio e fine giornata una vera folla ha preso posto lungo il tracciato attrezzandosi con quanto necessario per trascorrere in allegria quello che è diventato un vero rito celebrativo: accampamenti, a volte neanche tanto improvvisati, sorgevano ovunque e spesso vi si potevano condividere cibi e bevande fra appassionati perfettamente sconosciuti fino ad un attimo prima; non ci stancheremo mai di ripetere che il bello di questo sport, oltre ovviamente allo spettacolo regalato dai concorrenti, è anche quello spirito di unione che si instaura sui campi di gara dove si diventa amici di tutti e non emergono tensioni alcune fra eventuali tifoserie di piloti o case automobilistiche diverse.
Il Prealpi master Show, disputato quest’anno nella formula “ronde”, una prova di 8 chilometri e mezzo da ripetere 4 volte nella sola giornata di domenica, da sempre presenta moltissime difficoltà legate al continuo cambiamento del fondo che si presenta ghiacciato nelle prime ore del mattino per poi passare all’umido e successivamente diventare sempre più scavato dal passaggio dei concorrenti, per finire con l’ultima prova che solitamente viene disputata al buio ed accresce ulteriormente le complessità di una rally che potrebbe sembrare banale ma che di certo non lo è.
La gara, organizzata dal Motoring Club Sernaglia, giunta oramai alla sua 22^ edizione e valevole quale secondo appuntamento del Trofeo Raceday Terra 2021-2022, ha visto anche quest’anno la partecipazione di un notevole numero di concorrenti a riprova del gradimento di questa formula semplice ma che al contempo permette di divertirsi senza un dispendio economico elevato; anche il meteo in questa occasione è stato favorevole, due splendide giornate di sole hanno baciato la competizione e ne hanno permesso lo svolgimento senza le difficoltà riscontrate nel 2019 (lo scorso anno la gara non venne disputata causa pandemia, ndr) quando una pioggia torrenziale accompagnò concorrenti e spettatori per quasi tutto il rally.
Servizio. Guendy e Dario Furlan – Foto: Dario Furlan (#darionnenphotographer)