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UN’EDIZIONE “TRAVAGLIATA” DELLA VERZEGNIS – SELLA CHIANZUTAN HA SANCITO LA VITTORIA DELLO SVIZZERO RONNIE BRATSCHI SU MITSUBISHI LANCER EVO VIII

UN’EDIZIONE “TRAVAGLIATA” DELLA VERZEGNIS – SELLA CHIANZUTAN HA SANCITO LA VITTORIA DELLO SVIZZERO RONNIE BRATSCHI SU MITSUBISHI LANCER EVO VIII

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Ronnie Bratschi

La pioggia, come da previsioni, ha mescolato le carte in tavola nella giornata di gara della 47^ Verzegnis – Sella Chianzutan e dal mazzo è uscito l’asso calato dallo svizzero Ronnie Bratschi che è riuscito a segnare il miglior tempo nella salita che da Ponte Landaia porta a Sella Chianzutan. Tempo realizzato senza il confronto diretto con le vetture favorite in questo genere di competizioni, le formula e le sport prototipi, stoppate dalla pioggia, un autentico diluvio ha infatti costretto gli organizzatori ad interrompere la cronoscalata per motivi di sicurezza prima del termine di Gara 1 e ad annullare Gara 2.

Decisione sofferta che ha lasciato l’amaro in bocca al folto pubblico che fin dalle primissime ore del mattino ha gremito le tribune naturali del tracciato carnico, pregustandosi una giornata di spettacolo e velocità.

La pioggia è iniziata a cadere nel primo pomeriggio, interessando inizialmente la parte alta del percorso e costringendo i piloti che erano riusciti a prendere il via prima del diluvio a controllare le loro vetture sul bagnato con le gomme slick ed a cercare di limitare i danni a livello di riscontri cronometrici.

I piloti che hanno effettuato i migliori riscontri cronometrici nelle prove del sabato:

Già dal mattino sospette interferenze nei collegamenti radio avevano costretto gli organizzatori a rimandare la partenza di un’ora, problemi che si sono proposti ripetutamente nell’arco della giornata facendo perdere ulteriore tempo prezioso; oltre tutto un paio di uscite cruente – fortunatamente senza danni per i piloti coinvolti – hanno imposto nuove interruzioni per ripristinare i guard-rail divelti negli urti per far poi riprendere la gara in sicurezza..

In sostanza una 47^ edizione veramente travagliata che ha messo a dura prova il Comitato organizzatore, che non ha mancato di segnalare le “sospette” interferenze alle Forze dell’Ordine presenti, con conseguente allerta alla Polizia Postale.

La classifica ufficiosa finale delle vetture moderne vede quindi Ronnie Bratschi al 1° posto, seguito dall’austriaco Karl Schagerl su VW Golf Rallye-Tfsi-R e da Marco Iacoangeli su BMW 320i.

Fra i locali si è distinto Gianni di Fant giunto 13° assoluto e primo nella categoria Gt con la Porsche GT3 Cup; un bel piazzamento anche per Fabrizio Roncali, secondo tra le Kia Green Hybrid Cup dietro a Nicola Gonnella.

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Mark Reiter

Per quanto riguarda le auto storiche, la classifica delle prime 3 posizioni rispecchia fedelmente quella delle prove del sabato: l’austriaco Mark Reiter su Dulon MP20 si è aggiudicato il Trofeo Luigi Bormolini giungendo davanti al connazionale Roman Loinger (Audi S1 Replica) ed a Gerard Glinzner (Porsche 911 Carrera), pure lui austriaco.

 

 

Il cividalese Rino Muradore, su Ford Sierra Cosworth, si è classificato 6° assoluto alle spalle di Paolo Deotto (su vettura identica) ed il veterano Pietro Corredig (BMW 2002Ti) ha guadagnato la 17^ posizione piazzandosi davanti ad un’icona dell’automobilismo, quel Gianni Marchiol che dall’alto dei suoi 76 anni continua ancora a tenere giù il piede portando a casa sempre ottimi risultati.

 

Postgara

Così si presentava il percorso durante il “diluvio”

Va quindi in archivio questa edizione “ridotta”, oltre che travagliata, che verrà ricordata per le avversità del tempo e per le difficoltà che gli organizzatori hanno dovuto affrontare per garantire comunque la sicurezza di piloti e pubblico.

Dario Furlan, ha collaborato al servizio fotografico Bertolutti P.

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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