Lucio Dalla, un dei più grandi cantautori italiani, che ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo e canzoni composte per alcuni dei registi italiani più famosi del cinema, tra cui Monicelli, Antonioni, Giannarelli, Verdone, Campiotti, Placido e altri, è morto per un apparente attacco di cuore a Montreux, in Svizzera, nel corso di una tournée europea. Avrebbe compiuto 69 anni il prossimo 4 marzo, data che invece sarà dedicata al suo funerale. Lucio Dalla, i cui generi musicali variano dal folk al jazz alla musica classica, ha tenuto un concerto di Mercoledì nella città svizzera conosciuta per la sua musica ed “era in ottima forma”, ha dichiarato Pascal Pellegrino, il direttore del Montreux “stagione della cultura”. Pellegrino ha detto che il concerto era risultato molto riuscito ed era stato calorosamente applaudito, e il cantautore dopo la performance era rimasto a chiacchierare con i fan visibilmente soddisfatto e sempre forte della sua semplice umiltà. La melodia struggente di “Caruso” che ha venduto oltre 9 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato cantato dal compianto grande amico ed estimatore Luciano Pavarotti in un concerto 1992 a Modena con lo stesso Lucio, è la dimostrazione della vena poetica del “brutto anatroccolo” di Bologna.
Spesso nelle sue tournée all’estero di frequente, anche negli Stati Uniti, era sempre acclamato per la sua musica e per arrangiamenti che hanno fatto la storia di oltre quarantanni di musica italiana. Nell’ultimo decennio più volte era stato in giro per l?italia e per l’europa con un altro famoso cantautore popolare italiano, quel Francesco De Gregori che ieri non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione per lo sconforto alla notizia della morte del suo caro amico. Lucio Dalla esordì nel 1960 grazie all’interesse di un altro cantautore italiano, Gino Paoli. Nel 1977, con“Com’è profondo il mare” pubblicò il suo primo album, con canzoni scritte da lui stesso che lo fecero apprezzare dal grande pubblico.
Negli anni successi ha prodotto album quasi ogni anno, tra cui il famoso “Banana Republic”. Nel 1990 “Attenti al lupo” dall’album “Cambio”, riportò il cantautore alla ribalta dello spettacolo italiano con quasi unmilione e quattrocentomila di copie vendute. Con un escursus nel mondo della lirica la sua versione di Prokofiev di “Pierino e il Lupo” venne eseguita nell’auditorium Santa Cecilia di Roma nel 1997, e sempre la sua passione per la lirica lo indusse a scrivere anche un opera “Tosca. Amore disperato”, ispirato a Puccini “Tosca”.
Gran parte del suo lavoro è stato ispirato dalla sua passione per il mare. Aveva tra l’altro partecipato in trasmissioni Rai più o meno di successo come “Taxi”, “Te voglio bene assaje”, “Mezzanotte: angeli in piazza” e “La Bella e la Bestia”, con Sabrina Ferilli. La sua ultima apparizione televisiva è stata solo poche settimane fa al Festival di Sanremo insieme a Pierdavide Carone, nel doppio ruolo di autore del brano ‘Nani” e di direttore d’orchestra. Ci lascia con la sua musica e le sue raccolte uno dei cantautori più espressivi e completi del nostro panorama musicale che va ad aggiungersi alla schiera di cantautori del suo rango che sono stati sempre pochissimi, come i Tenco, i De Andrè, i Battisti. Lucio…Ciao!
Enrico Liotti per la redazione tutta.