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I DUE FRATELLI AL ROSSETTI DAL 13 AL 18 MARZO

«Una persona, qualunque persona che da quattro anni è nella sua situazione, cos’altro può essere se non un peso? Però è nostro padre, perciò me ne prendo cura, ogni giorno, dal giorno in cui si è ammalato, e poi quando si è ammalato ero solo, e continuo ad essere solo, comprendi? Mentre tu stai in giro per il mondo, a curarti degli altri, ma non di tuo padre!»…  Appartiene drammaticamente alla quotidianità di molti, il cinico, ma non per questo meno sofferto sfogo di Andrea, uno dei due protagonisti che Alberto Bassetti pone al centro de I due fratelli, testo vincitore della 57° edizione del Premio Vallecorsi, che ora – diretto da Antonio Calenda – diviene il nuovo, intenso spettacolo di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I due fratelli va in scena alla Sala Bartoli da martedì 13 a domenica 18 marzo per la stagione altripercorsi del Teatro Stabile regionale.

I due fratelli si apre quasi sottovoce, venato da temi che appartengono alla vita di ognuno e increspano le nostre anime di inquietudini, dolorosi dubbi, riflessioni in equilibrio pericoloso fra estremo egoismo ed amore… E se tali venature sono all’inizio appena accennate, presto incidono profondamente – nello sviluppo della scrittura di Bassetti – divengono brucianti, perfettamente colte da Antonio Calenda in una regia sensibile a ogni vibrazione, capace di porre in evidenza ciascuno dei difficili temi drammaturgici, di sostenere gli attori in una recitazione tesa e concentratissima, pronta talvolta ad aprirsi, come in un largo musicale, ad abbandoni di tenerezza o a momenti di sofferto pathos. Jacopo Venturiero e Adriano Braidotti – attori in cui il regista crede molto e che il pubblico ha già apprezzato spesso (per citare lesolo pochi titoli, il primo è stato il giovane aviatore in To be or not to be, il secondo un ottimo Arlecchino ne I due gemelli veneziani, entrambi hanno lavorato con successo ne L’inventore del cavallo…) – interpretano i due fratelli del titolo, rispettivamente Andrea e Marco. Quello che avviene sul palcoscenico è un intenso confronto esistenziale: Marco fa ritorno nella casa di famiglia dopo un’assenza molto prolungata, durante la quale il padre – rimasto vedovo – si è lasciato precipitare prima in una sorta di depressione e poi in una grave malattia che lo sta rendendo sempre più assente e sofferente. Lo stato dell’anziano genitore, motivo del loro incontro-scontro, scatena fra i due un confronto totale: il passato, l’infanzia, i sogni, le utopie, le frustrazioni, la felicità… Entrambi hanno alle spalle un cammino difficile, affrontato ognuno a proprio modo: Andrea, il fratello maggiore ha cercato di rispondere a tutte le aspettative familiari, sacrificando i propri aneliti di libertà ai traguardi sognati per lui dalla madre e dal padre. Ha preso moglie, avuto figli e ora li sente come legami angusti. Ha rinunciato a un sogno d’amore e seguito il padre in azienda e ora lo accudisce, e sente sulle proprie spalle anche il peso della ditta sull’orlo del fallimento e la responsabilità delle famiglie che vi sono occupate. Marco è stato esonerato da simili pressioni dalla sua stessa sfortuna: è nato con una menomazione, un lieve ritardo, crisi epilettiche… Il fratello lo ha protetto fin da bambino e sostenuto anche nella decisione di fare volontariato nelle missioni. Adesso Marco è forte di una serenità fondata sulle sue semplici pretese, sulle esperienze di vita in India, e sulla fede. Andrea ne ha quasi rabbia. E il peso del padre sofferente e della crisi dell’azienda lo conducono a una scelta estrema che scaturisce da pagine ricche di suspance. Dilemmi del “fine vita”, la dignità degli anziani, il peso della disabilità nelle realtà familiari, la crisi… Alberto Bassetti, autore stimato a livello internazionale, ben valorizzato dalla messinscena, ci stringe a misurarci con le ombre più ardue del nostro tempo attraverso una drammaturgia partecipe ed elegante.

I due fratelli di Alberto Bassetti replica alla Sala Bartoli dal 13 al 18 marzo nell’ambito del cartellone altripercorsi con Adriano Braidotti e Jacopo Venturiero diretti da Antonio Calenda. Le scene e i costumi sono di Pier Paolo Bisleri e le luci di Paolo Giovanazzi. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile regionale in collaborazione con il Premio Nazionale Vallecorsi. Le recite sono tutte serali con inizio alle ore 21 tranne la domenica, quando lo spettacolo è pomeridiano (alle ore 17).

I biglietti ancora disponibili si possono acquistare nei consueti punti vendita dello Stabile regionale e attraverso il sito del Teatro www.ilrossetti.it ove sono disponibili anche tutte le informazioni relative alla stagione 2011-2012 e alla programmazione in corso

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