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Dal 1 al 5 maggio al Politeama Rossetti  TRIESTE “La classe operaia va in paradiso”

Dal 1 al 5 maggio al Politeama Rossetti TRIESTE “La classe operaia va in paradiso”

Va in scena dall’1 al 5 maggio al Politeama Rossetti “La classe operaia va in paradiso” dal film di Elio Petri, con Lino Guanciale nel ruolo dell’operaio stakanovista Lulù Massa e un cast di altissimo livello, composto da Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo, Filippo Zattini diretti da Claudio Longhi. Ricco di induzioni attuali, lo spettacolo è fra i più attesi della Stagione di Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Il cast incontra il pubblico al Café Rossetti il 2 maggio alle ore 18”.

Debutta il 1° maggio al Politeama Rossetti “La classe operaia va in paradiso” tratto dall’omonimo film di Elio Petri da Paolo Di Paolo e diretto da Claudio Longhi: lo spettacolo, impreziosito da un cast eccellente replica fino al 5 maggio ospite del cartellone di Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

«Bizzarro combinato di stili, con una sceneggiatura che qua e là strizza l’occhio alla commedia all’italiana ma si lascia altresì tentare, nel suo impasto cromatico dall’estremismo espressionista, il film di Petri (…) ha il merito di aver provato ad abbozzare una narrazione dell’Italia attraverso il lavoro, oltre i furori utopici di quegli anni febbrili che seguirono il Sessantotto» commenta nelle sue note il regista Claudio Longhi che ha portato “La classe operaia va in paradiso” sul palcoscenico.

«Riattraversarne la vicenda con lo sguardo disilluso del nostro presente, a quasi dieci anni dall’ultima crisi economica mondiale, significa riflettere su quanto quell’affresco grottesco immaginato da Petri nel 1971 sia più o meno distante. Un tempo, il nostro, post-moderno e post-ideologico, che fatica a riconoscere in modo netto i tratti di una qualsivoglia “classe operaia”, dispersa e nascosta dietro gli innumerevoli volti del lavoro “flessibile”. Se dunque l’inferno umido e grasso della fabbrica cottimista dell’operaio Lulù Massa appare ben lontano dagli asettici e sterilizzati spazi industriali o dai lindi uffici dei precari odierni, lo stesso non è del ritmo ossessionante e costrittivo di una quotidianità, allora e ancora oggi, alienata».

Questo il senso dell’operazione che ha conquistato le platee nazionali, sia per l’importante portato di riflessione, anche sul nostro tempo, sia per il potente e armonioso lavoro che si ammira sulla scena, frutto di un assieme d’artisti preparato e generoso, che dà vita ogni sera con coscienza ed energia ad un’operazione molto interessante.

L’idea di guardare al film – molto contestato al suo apparire nelle sale, nonostante il cast stellare (Gian Maria Volonté, Mariangela Melato e Salvo Randone…), il coraggioso lavoro di regia e sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro, e la Palma d’Oro a Cannes – è stata suggerita a Claudio Longhi da Lino Guanciale, che di questa materia ha intuito la forza brechtiana di denuncia.

Il regista e Paolo Di Paolo – cui si deve l’ ingegnoso testo drammaturgico – hanno colto questo spunto e creato uno spettacolo singolare e pienamente riuscito, grazie all’essenziale contributo di un cast che lavora con pienezza d’ispirazione e precisione sia a livello individuale che nella coralità che connota la pièce. Il gruppo davvero ammirevole cresce assieme fin da “La resistibile ascesa di Arturo Ui”, in cui già aveva conquistato il pubblico del Rossetti, nel 2012 ed è composto per questo nuovo spettacolo da Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo, Filippo Zattini.

Particolarità dello spettacolo è quella di intrecciare più linee narrative: si assiste infatti alla vicenda dell’operaio Lulù Massa (interpretato da Lino Guanciale), stakanovista detestato dai colleghi, e sfruttato dalla fabbrica BAN, che solo dopo un incidente che gli costa la perdita di un dito scopre la coscienza di classe. Accanto a questa però, viene proposto il racconto della genesi del film e del clamore che suscitò: così ai grotteschi personaggi della pellicola, si affiancano gli interventi del regista stesso e dello sceneggiatore, angustiati dall’iter creativo della pellicola o dalle reazioni che sollevò, oppure quelli degli spettatori o ancora di alcuni intellettuali e opinionisti degli anni Settanta, che seppero accogliere o anche rifiutarono la provocazione di Elio Petri.

Giovedì 2 maggio alle ore 18 al Café Rossetti l’intera compagnia di interpreti de “La classe operaia va in paradiso” incontrerà il pubblico: la conversazione sullo spettacolo sarà condotta dal direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Franco Però. L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Lo spettacolo va in scena alle ore 20.30 da mercoledì 1 a sabato 4 maggio e domenica 5 maggio alle ore 16. I biglietti ancora disponibili si possono acquistare nei consueti punti vendita e circuiti oppure in internet accedendo direttamente dal sito del Teatro, www.ilrossetti.it. Per ogni informazione ci si può rivolgere al numero 040. 3593511.

LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO

liberamente tratto dal film di Elio Petri

(sceneggiatura Elio Petri e Ugo Pirro)

di Paolo Di Paolo

regia Claudio Longhi

con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Franca Penone, Simone Tangolo, Filippo Zattini

scene Guia Buzzi

costumi Gianluca Sbicca

luci Vincenzo Bonaffini

video Riccardo Frati

musiche e arrangiamenti Filippo Zattini

foto di scena Giuseppe Distefano

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

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