Strano ma vero: così come tutti sappiamo che l’inglese tra i tanti modi di esprimersi nel mondo è ormai da tempo quello internazionale, anche nella subacquea esistono svariate lingue e dialetti.
In ogni ambito, i modi di parlare sono in continua evoluzione, influenzati e modificati da culture e società.
Il successo dell’innovazione, supportato in modo determinante da un confronto sempre più attivo e stimolante, sta progressivamente contribuendo a gettare le nuove solide basi di una subacquea altamente all’avanguardia che fa dell’effecienza, della coerenza e dell’esperienza il proprio segno distintivo.
Si è conclusa a Madrid il 25 Marzo la “European Unified Team Diving Conference”, importante evento dedicato alla conoscenza e diffusione del DIR/Hogarthian, sistema d’immersione in grado di destare crescente curiosità ed interesse a livello globale. Grazie al prestigioso passato che lo contraddistingue e ad una consistente attività di ricerca, perfezionamento e addestramento,il DIR/Hogarthian è oggi sinonimo di una filosofia altamente efficace e performante che fonda le proprie radici in una lunga e consolidata competenza sul campo.
Benchè esistano svariate didattiche ed approcci all’attività subacquea – spiega Andrew Georgitsis, padre di una delle teorie decompressive più all’avanguardia denominata Ratio Deco – tutti i sistemi hanno sicuramente molto da raccontare e condividere. UTD, agenzia didattica internazionale, si pone in una situazione di apertura e confronto di fronte ad un panorama estremamente variegato ed esigente, mettendo a disposizione di milioni di curiosi ed interessati un bagaglio di conoscenze frutto di anni di esperienze ed esplorazioni. Efficienza, coerenza e compatibilità sono senz’altro 3 punti cardine del sistema.
Parlando in termini linguistici, il DIR/Hogarthian per via del velo di mistero che inizialmente ne celava i segreti, poteva considerarsi agli albori un idioma conosciuto e compreso soltanto all’interno di una selezionato e qualificato gruppo di addetti ai lavori, mentre già oggi a pochi anni di distanza si candida a diventare lingua internazionale condivisa da una comunità subacquea curiosa ed attenta alla propria crescita e ad un miglioramento di qualità.
Siamo ad un periodo di svolta estremamente significativo: – prosegue il fondatore e presidente di UTD – è incredibile assistere alla rapidità con la quale la subacquea si sta adattando dopo un lungo tempo di staticità ad un simile progresso. È pertanto opportuno conoscere a fondo le origini del sistema per poter massimizzare la propria consapevolezza in questo ambito che oggi offre il miglior tipo di preparazione a beneficio di un’apertura d’orizzonti a trecentosessanta gradi.
In tal senso Unified Team Diving – aggiunge Sergi Perez, Instructor Trainer UTD – si pone l’obiettivo dal 2007 di diffondere una cultura subacquea a tutto tondo. Partendo dal più comune ambito ricreativo sino ad arrivare a quello dell’esplorazione, ogni singolo percorso di preparazione mira a formare in modo modulare e coerente subacquei pensanti ed altamente preparati a tutti i livelli che possono tra l’altro contare su di un’organico composto da alcuni tra i più attivi ed efficienti subacquei al mondo. L’inclusività e la capacità di adattarsi ad ogni tipo di situazione fanno del DIR/Hogarthian un sistema estremamente efficace adatto alle esigenze di tutti i tipi di subacquei.
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Matteo Sacher
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