La scorsa settimana era stato il turno dei Blues Brothers, questa settimana invece sono i Reservoir dogs di Quentin Tarantino a tornare in alcune sale a vent’anni dalla prima comparsa sul grande schermo. Il primo lungometraggio del regista texano è nei cinema del circuito cinemax per due proiezioni alla modica cifra di dieci euro a biglietto(evento speciale, dicono).
La mia speranza era di cogliere l’occasione per gustarmi “Le iene” su uno schermo gigante, con un buon dolby, il climatizzatore e qualche sacca di pop corn. Mai mi sarei aspettato che per questo “evento speciale” persistessero i tagli insensati applicati dalla censura alla pellicola nel lontano 1992. Invece eccoli li. Due delle scene tagliate sono di dialogo, una follia se si considera che la qualità principale di Tarantino non sta tanto nella regia, campo in cui è il primo ad ammettere di rubare dai suoi riferimenti preferiti, quanto piuttosto nella stesura della sceneggiatura e nei dialoghi che da soli tengono in piedi tre dei suoi film quali Le iene, Pulp fiction e Grindhouse. Sconsiderato anche il terzo taglio applicato alla parte della tortura subita dal poliziotto, poichè non solo la scena era autocensurata dallo stesso regista, che alzando l’inquadratura di lato evitava la visione della parte più cruenta, ma anche perchè più avanti nel film si fa ripetutamente riferimento a ciò che è accaduto nella sequenza tagliata, senza che lo spettatore capisca di cosa si parla. Tali tagli sono ancora più assurdi se si considera che violenza, volgarità e turpiloquio sono comunque onnipresenti durante la pellicola.
Se vent’anni fa queste scene sono state tagliate per un motivo o per l’altro non si capisce perchè anche in questa occasione il film sia stato presentato mutilo. Ora come allora il pubblico italiano non ha potuto vedere al cinema la versione integrale del film.
Luca Artico
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