La politica ha perso un’occasione. Questa è la prima considerazione.
La politica è stata in grado solo di evitare l’immediata catastrofe che sarebbe di certo avvenuta nel caso non si fosse attivato un composto e civile movimento di aggregazione delle strutture culturali della nostra regione, che con responsabilità e dignità è stato capace di elaborare una proposta condivisa da parte del mondo teatrale, musicale e cinematografico, e indicare con chiarezza la strada, quella sì, per mettere in sicurezza veramente il comparto.
La proposta presentata al Presidente Tondo, all’assessore De Anna, al Presidente della VI commissione Camber, e ai Presidenti dei gruppi consiliari: “Per una finanziaria di transizione” poggiava infatti su due fattori precisi:
1) il reperimento di ulteriori risorse
2) un criterio condiviso per la distribuzione delle stesse.
Da questo punto di vista possiamo dire che la richiesta indicata nella proposta del Movimento 1% di portare le risorse a 24ML (con una riduzione di quasi il 40% rispetto alle risorse messe a disposizione lo scorso anno) è stata pienamente accolta. Di questo dobbiamo ringraziare quanti si sono adoperati affinché ciò accadesse.
Quanto fatto però, pur consentendo, di scongiurare momentaneamente il collasso, non ha per nulla messo in sicurezza il sistema, in quanto l’appostamento degli stanziamenti non ha seguito la seconda parte della nostra proposta, ovvero i criteri condivisi suggeriti per salvaguardare le strutture, i festival, le iniziative culturali di interesse regionale, il comparto dei beni culturali, con una ulteriore proposta di razionalizzare i meccanismi di finanziamento delle attività poste nelle tabelle.
Si è scelta invece un’altra via, che possiamo comprendere solo considerando che questa politica non ha saputo cogliere l’occasione offerta dal mondo culturale, ovvero quella di una condivisione nelle scelte di criteri obiettivi, possibilmente condivisi, prediligendo invece la vecchia e obsoleta strada delle tirate delle giacchette, delle telefonate ai consiglieri amici, delle questue, delle trippe per gatti etc.etc.
Il risultato?
L’emendamento della giunta 6.1.1 pubblicato per intero ieri dal Gazzettino ne è un paradigma, tenuto conto si tratta solo di uno dei numerosissimi emendamenti presentati e approvati dal consiglio e tutti più o meno strutturati allo stesso modo.
Evitando di entrare nel balletto delle cifre e delle percentuali, cosa che bisognerà fare comunque quando i dati saranno definitivamente resi pubblici, al momento possiamo solo cercare di rappresentare nella maniera più efficace possibile il paradosso in cui si trova l’intero mondo culturale della nostra regione al domani di questa finanziaria: immaginiamola come un tavolo a cui sia stata segata una delle quattro gambe (proporzionalmente il taglio delle risorse al comparto cultura è lo stesso). Certamente qualcuno dirà che sta in piedi lo stesso. Ma per favore, non si dica che quel tavolo è stato messo in sicurezza! Sta solo in piedi per miracolo e potrebbe cadere da un momento all’altro facendo danni a cascata…
Per questo e per molto altro, il Movimento non si ferma, e si convoca a gennaio per continuare il lavoro avviato il 30 novembre, e per promuovere un cambiamento radicale delle politiche dedicate al sistema culturale.
I promotori del Movimento 1% sono
ARTS Associazione Regionale Teatri e Spettacolo del FVG (a.Artistiassociati Impresa di produzione Teatrale – Circuito Regionale Danza, C.T.A. Centro Teatro Figura e Animazione, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Ente regionale teatrale del FVG, Il Rossetti Teatro Stabile del FVG, La Contrada Teatro Stabile di Trieste, Teatro Miela coop. Bonawentura, Teatro Stabile Sloveno, Teatro Comunale di Monfalcone) con Teatro Verdi – Gorizia; Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival, Cinemazero, Cineteca del Friuli, Le Giornate del Cinema Muto,
Cappella Underground/ScienceplusFictionFilm Festival, Alpe Adria Cinema/Trieste Film Festival, Maremetraggio, Premio Amidei Palazzo del cinema di Gorizia, Euritmica, Fondazione Luigi Bon, Nei Suoni nei Luoghi, Folkest