Tolleranza e cooperazione nascono dalla comprensione
Spesso sento madri lamentarsi e dire: “Non riesco a capire …, ho tre figli, li ho cresciuti allo stesso modo eppure sono tutti così diversi!” E’ vero che viviamo in un mondo standardizzato, ma (per fortuna), non è ancora arrivato il momento in cui si possono ordinare dei figli che si comportano tutti allo stesso modo perfetto, e fino a quel momento non credo dovreste sorprendervi nello scoprire che quei miracoli della natura, i vostri bambini, sono del tutto diversi da voi e diversi tra loro. Crescendo poi cambieranno più volte comportamento facendovi sentire a volte in paradiso e a volte all’inferno.
Il nostro compito è quello di dare un senso a tutto e rendere i nostri bambini degli essere umani favolosi mantenendo la nostra sanità mentale. (Cosa da niente insomma!)
Leggete e riflettete su questa poesia che ho trovato:
“Che cosa pensano i bambini”
Io non capisco i grandi.
Perché coprono la luce del sole, tolgono i fiori dalle piante per lasciarli marcire in un vaso e chiudono in gabbia gli uccellini? Perché hanno dipinto ogni cosa di grigio ed hanno riempito il cielo di antenne e ciminiere?
Io non capisco i grandi.
Perché si credono importanti per il solo fatto di essere grandi? Perché non mi lasciano camminare scalzo né sguazzare sotto la pioggia? Perché mi comprano i giocattoli e poi non vogliono che li usi perché si rompono?
Io non capisco i grandi.
Perché hanno messo un nome difficile alle cose semplici? Perché litigano e passano la vita a discutere? Perché vogliono lavori importanti e poi passano il tempo seduti su una sedia?
Io non capisco i grandi.
Perché non provano piacere a perdere tempo guardandosi intorno e non vanno sulla giostra? Perché quando mi comporto male minacciano di farmi un’iniezione e quando mi ammalo mi dicono che un’iniezione mi farà bene?
Io non capisco i grandi.
Perché vogliono che mangi ad orario fisso e non quando ho fame? Perché quando faccio delle domande non mi rispondono perché sono troppo piccolo e quando voglio un lecca-lecca mi dicono che sono troppo grande? Perché dicono bugie senza crederci e ogni volta che mentono lo sento e soffro molto? Perché mi chiedono di essere buono e mi regalano pistole, frecce e fucili per giocare? Perché hanno riempito la casa di cristalli, porcellane e cose che si rompono ed io non posso toccare quello che vedo? Perché hanno perso la voglia di correre e di saltare? Perché si sono dimenticati delle cose che da bambini amavano tanto? Perché prima di divertirsi chiedono il permesso all’orologio?
Io non capisco i grandi.
Perché quando faccio qualcosa di male mi dicono “Non ti voglio più bene” e così ho paura che smettano di volermi bene sul serio?
Per favore, papà, mamma, capitemi. Le mie mani sono piccole e per questo lascio cadere il bicchiere senza volerlo. Le mie gambe sono corte, per favore aspettatemi e rallentate il passo così posso camminare accanto a voi. Non picchiatemi sulle mani quando tocco qualcosa di bello e dai colori brillanti. Voglio soltanto conoscere!
Per favore guardami quando ti parlo così saprò che mi stai ascoltando. Non mi sgridare tutto il giorno. Lascia che faccia i miei sbagli senza farmi sentire stupido. Ricordati che sono un bambino e non un adulto.
A volte non capisco quello che dici …
Ti voglio tanto bene.
Per favore amami per quello che sono e non per quello che faccio. Non respingermi quando sei arrabbiata con me e vengo a darti un bacio. Mi sento solo e abbandonato, e ho paura.
Oggi non stavi bene e io mi sono preoccupato molto. Ho cercato di distrarti con i miei giochi, ma mi hanno dato un paio di sculaccioni e mi hanno allontanato da te. Mi sono nascosto in un angolo a piangere. Che cosa farei io se tu morissi? Sono molto fortunato, perché fra tutti i bambini del mondo avete scelto me come figlio”. (Anonimo)
Alla prossima settimana
Con immenso affetto
Vostra Siria
Dr. Siria Rizzi – Certified NLP Trainer – ABNLP
© Riproduzione riservata