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Il segreto per comunicare efficacemente con i bambini e i ragazzi – Lezione 10

PIANETA BAMBINI

Siccome i nostri bambini sono diversi da noi, il primo passo in direzione del miglioramento della comprensione è incontrarli sul loro pianeta e iniziare a parlare la loro lingua. Quante volte avete avuto quegli orribili scambi di opinioni che vi hanno spinto in una spirale verso il basso e che vi hanno fatto chiedere il perché mai avete iniziato e perché deve sempre finire a quel modo? Imparate un nuovo linguaggio e avrete la chiave che apre la porta della comprensione. In questo modo ciò che direte, avrà un senso per loro e viceversa. Ditemi un po’, vi piacerebbe capire perché i vostri bambini si comportano in un certo modo?

Vorreste che i vostri bambini facessero cosa vorreste far loro fare e non esattamente l’opposto come spesso accade? Vorreste capire perché i vostri bambini fanno le cose che fanno e capire da dove vengono certi loro comportamenti? Vorreste avere dei modi di trattare con i vostri bambini che funzionassero e non sentirvi frustrate o frustrati perché non vogliono fare le cose allo stesso vostro modo? Vorreste saper trattare con ogni bambino in modo personalizzato, senza sentire delle preferenze verso quelli che si comportano più come voi?

Vi piacerebbe dare delle istruzioni sapendo che verranno eseguite e non, come spesso accade, lasciarle incompiute o ignorate?

Se non avete mai capito il perché i vostri bambini sembrino amare il caos dappertutto o il perché fanno le cose molto più lentamente di voi, o del perché vi sembra che vi sfidino continuamente, ora state per avere una risposta.

Per promuovere la comprensione e l’armonia nella vostra famiglia, tutto ciò di cui avete bisogno è quello di mettervi nei panni dei vostri bambini ed acquisire il loro punto di vista. Vi ricordate il film “Quel pazzo venerdì” con Jody Foster dove madre e figlia si scambiano i corpi? Questa esperienza dà loro una prospettiva totalmente diversa che le porta a percorrere una strada di comprensione ed empatia mai provata fino ad allora.

Sfortunatamente (o per fortuna) non abbiamo la magia dalla nostra parte che ci permette di scambiarci il corpo con i nostri bambini. Ci sono invece dei metodi che ho trovato personalmente molto efficaci per aiutare noi adulti a entrare nei nostri bambini. Sto parlando dei sistemi rappresentazionali.

SISTEMI RAPPRESENTAZIONALI

La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) spiega la comunicazione in modo molto chiarificatore a mio avviso, in quello che viene definito il Modello della Comunicazione.

Noi comunichiamo con noi stessi e con gli altri in base a qualcosa che accade esternamente a noi. Quando un evento esterno colpisce la nostra mente, quest’ultima filtra l’evento esterno in qualche modo: la mente attua un filtro che distorce, generalizza o cancella parte di questa informazione esterna. I filtri sono rappresentati dalle nostre esperienze, dal nostro linguaggio, dalla lingua che parliamo, dai valori e credenze che abbiamo. Questo processo di filtro avviene in ogni momento. La nostra mente infatti è sottoposta a 4 miliardi di informazioni al secondo e ovviamente non possiamo essere consapevoli di tutte le 4 miliardi di informazioni (p.es. siete consapevoli in questo momento di come respirate, di come si sente il vostro piede sinistro? Ovviamente no, se non nel momento in cui ve lo chiedo). E così, in ogni secondo, la nostra mente è capace di processare solo 2 mila informazioni al secondo in modo cosciente, il resto avviene nel nostro inconscio (altrimenti o impazziremmo o saremmo totalmente distratti da tutto!) E quali 2 mila informazioni tra le 4 miliardi percepiamo consciamente? Quelle che riteniamo importanti a seconda dei nostri filtri (dei valori, delle credenze che abbiamo, in base alle esperienze passate, alle decisioni prese, ecc.).

Quando abbiamo filtrato l’informazione esterna, si crea nella nostra mente una cosiddetta Rappresentazione Interna data da quanto abbiamo percepito con i nostri cinque sensi (Vista, Udito, Tatto, Olfatto e Gusto). La Rappresentazione Interna è quindi un misto di immagini, suoni, sensazioni e dialogo interno. Queste Rappresentazioni Interne sono molto importanti perché controllano cosa ci succede e finiscono per essere legate ai nostri stati d’animo e alla nostra fisiologia. La cosa importante di tutto questo è che le Rappresentazioni Interne assieme allo stato d’animo e alla fisiologia determinano il nostro comportamento. Ora la cosa fondamentale da capire qui è che le nostre Rappresentazioni Interne, quello che ci immaginiamo, sentiamo e proviamo nella nostra mente difronte ad un evento esterno, i pensieri che ci creiamo nella nostra testa, finiscono per determinare il nostro comportamento; comportamento che può produrre i risultati desiderati oppure no. Mi piacerebbe quindi che iniziaste a notare quali Rappresentazioni Interne fate all’interno della vostra mente, a pensare all’ordine e sequenza di quelle Rappresentazioni Interne. Che cosa intendo con questo? Non intendo solo al pensare positivo. Se vi dico di non pensare a un elefante rosa, a cosa pensate? Molto probabilmente proprio a un elefante rosa. Penso che abbia senso dire alle persone (e quindi anche ai vostri bambini) cosa fare e non cosa NON fare. La ragione di questo è che la nostra mente non può processare una negazione direttamente. E così quali sono le vostre Rappresentazioni Interne? Questa è la base per la creazione dei cambiamenti in voi e nei vostri bambini. Tornando all’esempio dell’elefante rosa, se vi dicessi di non pensarci, la vostra mente di solito dovrebbe prima pensare all’elefante rosa, visualizzarlo internamente pensando quindi a ciò che non dovrebbe, e poi pensare a un elefante blu, per esempio. Si tratterebbe quindi di un processo a due passi: prima, pensare a quanto non si vuole pensare e poi pensare a quello in cui si vuole pensare. Rifletteteci per un momento: non si può pensare a quello che non si vuole pensare senza pensarci su! Il nostro sistema nervoso è una macchina incredibile, fantastica e molto efficiente nel produrre comportamenti. Questi comportamenti dipendono dalle Rappresentazioni Interne che facciamo nella nostra mente e se creiamo delle Rappresentazioni Interne su ciò che non vogliamo, ne deriveranno comportamenti non voluti. Così succede proprio con i bambini. Se loro ci dicono: “Mamma vado a giocare fuori!” e voi rispondete: “Ok, ma non andare a giocare in strada!”, loro penseranno nella loro mente: “Oh grazie mamma, non avevo pensato alla strada, bello ci vado!!”. Oppure se volete affrontare un certo discorso importante con vostro figlio e vi dite: “Oh cavolo spero di non arrabbiarmi come ho fatto l’ultima volta!”, non meravigliatevi se le cose vanno di nuovo per il verso sbagliato!

Ma torniamo alla Rappresentazione Interna. Abbiamo cinque modalità (che corrispondono ai cinque sensi) con cui registriamo l’evento esterno e creiamo una Rappresentazione Interna: la modalità visiva, la modalità auditiva (attraverso l’udito), la modalità cinestesica (le sensazioni che ci possono arrivare attraverso il tatto oppure sensazioni interne, sentimenti), la modalità olfattiva e quella gustatoria. Queste modalità sono usate per registrare l’evento esterno e per ricordarcene. La modalità auditiva viene suddivisa tra modalità Auditiva normale (attraverso i suoni esterni) e quella Auditiva Digitale (che corrisponde al nostro dialogo interno, a quello che ci diciamo). Le nostre Rappresentazioni Interne, i pensieri che ci creiamo in testa di fronte ad un evento esterno determinano quindi i risultati del nostro comportamento.

Tutti noi usiamo tutte le modalità per percepire un evento esterno  (p.es. vediamo un’immagine e associamo allo stesso tempo dei suoni e proviamo certe sensazioni), ma ognuno di noi usa di più una modalità rispetto alle altre. Le modalità sono chiamate anche Sistemi Rappresentazionali (cioè i sistemi sensoriali con cui rappresentiamo internamente la realtà esterna). La modalità che usiamo di più per rappresentare la realtà che ci circonda si chiama Sistema Rappresentazionale Primario o Preferito che dipende dalle circostanze esterne e che cambiamo nel corso della nostra vita.

Possiamo dire quindi che esistono persone visive, uditive, cinestesiche e uditive digitali (nella cultura occidentale raramente si incontrano persone che percepiscono la realtà principalmente con il gusto e l’olfatto).

Che cosa ha questo a che fare con i nostri bambini? Beh, conoscere il vostro sistema rappresentazionale preferito e quello dei vostri bambini aiuterà a comprendere e capire meglio voi stessi e i vostri bambini.

Per esempio, se voi siete dei cinestesici e dimostrate il vostro amore attraverso espressioni fisiche come sbaciucchiamenti, abbracci, pizzicotti ecc., mentre il vostro bambino ha una modalità auditiva e per sapere di essere veramente amato ha bisogno di sentirselo dire e di essere ascoltato, non gli basterà la sensazione fisica per sentirsi amato. Ed ecco nascere delle incomprensioni da entrambe le parti: da parte vostra sentirete che i vostri sforzi sono infruttuosi e il vostro bambino non percepirà il vostro affetto. Come superare questo abisso comunicativo? Semplicemente conoscendo come rappresentate voi la vostra realtà, cioè attraverso quale senso preferito processate gli eventi esterni e come la rappresenta il vostro bambino. Nel nostro esempio quindi basterà dire al vostro bambino auditivo un: “Ti voglio bene” e lui percepirà davvero il vostro amore. In questo modo avrete tradotto il vostro volergli bene con le coccole nella sua “lingua”.

La prossima volta inizieremo a sondare questi sistemi per noi adulti in modo da capire un po’ meglio come percepiamo il mondo.

A presto

Con immenso affetto

Vostra Siria

Dr. Siria Rizzi – Certified NLP Trainer – ABNLP

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