– Sarà una grande serata dedicata alla poesia, domenica 28 luglio, al Castello di Villalta in occasione della presentazione dei tre finalisti del Premio Castello poesia. Alle 19 Stefano Dal Bianco (Prove di libertà, Mondadori), Franca Mancinelli (Pasta madre, Aragno) ed Enrico Testa (Ablativo, Einaudi) leggeranno alcuni versi dei loro libri in concorso, un’occasione per incontrarli e scoprire dal vivo, e per voce degli autori, i versi che più hanno impressionato la giuria. Mentre precederanno e seguiranno le letture dei finalisti – alle ore 18.30 e alle 19.30 – due “Dialoghi di poesia” affidati ai giurati del premio: “chi avrei scelto se fossi stato nell’altra giuria?” il leit motiv dei due incontri, per lanciare un vivace dibattito fra le generazioni poetiche rappresentate in giuria e mettere in luce le diverse prospettive. In particolare alle 18.30 dialogheranno Azzurra D’Agostino, Piero Simon Ostan e Gian Mario Villalta e alle 19.30 Antonella Anedda, Antonio Riccardi e Tommaso Di Dio. A seguire si continuerà a chiacchierare di poesia durante un gradevole rinfresco nel giardino del castello.
Oltre alla giuria composta da Antonella Anedda, Alberto Bertoni, Roberto Galaverni, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta, vi è infatti la giuria under 40 con Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Piero Simon Ostan.
Entra così nel vivo domenica 28 luglio la seconda fase del premio, dopo che il 30 giugno era stata presentata la sestina finalista nella quale erano inclusi anche Tiziano Broggiato (Città alla fine del mondo, Jaca Book), Anna Maria Carpi (Quando avrò tempo, Transeuropa) e Giulia Rusconi (I padri, Ladolfi). Mentre il 10 novembre si conoscerà il nome del vincitore che riceverà l’ambito premio di 6000 euro, cifra tutt’altro che simbolica e davvero inusuale per i premi di poesia . Il Premio Castello di Villalta Poesia si conferma quindi appuntamento di riferimento per la poesia italiana, benché di recente istituzione: non un evento estemporaneo, ma un contesto dedicato di promozione e riflessione sulla poesia. Si è molto discusso in queste settimane anche in rete, sul sito castellodivillaltapoesia.com e sui canali social ad esso collegati (Facebook e Twitter), del valore dei sei libri selezionati, coinvolgendo nella discussione altri poeti e critici. Un primo assaggio di questo animato confronto è stata la pubblicazione on line delle recensioni delle più significative opere lette dalla giuria. E altrettanto importante è stata la serata di fine giugno in cui sono stati messi a fuoco i lavori dei sei poeti selezionati: un modo per riflettere sulla direzione della poesia oggi, dalla disarmante dicibilità della poesia della Carpi alla ricerca della filosofia orientale come antidoto alla retorica di Dal Bianco, dalla raffinata semplicità di Broggiato alla poesia decentrata sulle cose di Testa, dal corpo come finestra verso il mondo della Mancinelli ai padri inetti come allegoria del disorientamento dell’uomo moderno della Rusconi. Una rassegna di voci eterogenee, ma in grado di fotografare un anno di poesia in Italia, che i giurati hanno voluto analizzare senza fare del nuovo premio un riconoscimento alla carriera o trovare per esso strade semplici, bensì tenendo sempre come bussola e denominatore comune i libri e i testi dei poeti. Tutto questo ha un perché: spiega la contessa Marina Gelmi di Caporiacco, mecenate del premio, che «lo sforzo critico dell’iniziativa è volto soprattutto ad incoraggiare la lettura della poesia. Anche per questa ragione il Premio, articolato nell’arco di molti mesi, punta sulla necessità di guardare ai testi più che ai nomi e di suscitare in rete commenti e confronti sui libri durante l’estate».
Info su www.castellodivillaltapoesia.com [email protected] t