PRESENTAZIONE IN ANTEPRIMA AL PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO 2013
SABATO 14 SETTEMBRE, ORE 17.30 Logge del Grano, Pieve di Santo Stefano, Arezzo
Si può raccontare l’uxoricidio, o il femminicidio, dall’angolo visuale di chi si è reso colpevole di un crimine atroce? Si possono ascoltare, o leggere, le parole di chi cerca di spiegare “il perché”? Si può apprendere e cercare di utilizzare una testimonianza per intervenire, per scongiurare, per evitare? Sono domande enormi con le quali si misura una piccola, coraggiosa pubblicazione: Tirai su di lei per troppo amore, il libro-epistolario di Giuseppe Forcignanò che Forum Editrice e l’Archivio diaristico nazionale hanno realizzato nell’ambito della collana “Autografie”.
Giuseppe, che nella vita farà il pittore, nasce a Gallipoli nel 1862, per poi emigrare in Argentina in cerca di una fortuna difficile. Là incontra e sposa, nel 1910, Rosa, una brillante giornalista, autrice di testi per l’infanzia, che verrà inviata a Parigi come corrispondente de La Prensa. Giuseppe è felice di seguirla sperando invano che la capitale francese porti anche a lui successo e riconoscimento. Ma la mattina del 17 febbraio 1914, accecato dalla gelosia, uccide la moglie con due colpi di fucile. “Tirai su di lei per troppo amore e tirai con un velo nero dinanzi agli occhi” scriverà dalla sua cella della Santé alle sorelle che si trovano a Gallipoli, dando vita a una corrispondenza durante la quale invocherà il perdono e chiederà comprensione per il gesto di follia compiuto. Costretto per quattro anni ai lavori forzati, con una salute precaria, soccombe alle condizioni detentive, nonostante la commutazione di pena per buona condotta e un’intravista imminente libertà. Le lettere del pittore, ritrovate da un appassionato collezionista di documenti storici suo conterraneo, Maurizio Nocera (che ha curato l’introduzione al libro), sono arrivate al Premio Pieve nel 1988 e sono state finaliste di quella edizione. Oggi, al cospetto di un dibattito pubblico che pare essersi destato su un tema tristemente mai passato di moda, l’espistolario offre uno spunto interessante, da un’angolazione particolare e da un tempo remoto, per parlare di femminicidio. E racconta più per il non detto che per il detto, perché dalle ricerche di Maurizio Nocera e dalla sua passione per il “documento storico” emerge una verità parallela che spesso i documenti portano in luce, svelando segreti.
CON LISA GINZBURG, GIORNALISTA E SCRITTRICE,
ALINA MARAZZI, REGISTA
CRISTINA SCALETTI, ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA REGIONE TOSCANA
LETTURE DI MARIO PERROTTA, ATTORE DI TEATRO E TESTIMONIAL DELL’ARCHIVIO