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Mantua me genuit… Una gita nella terra di Virgilio

“Mantua me genuit” recita l’epitaffio del grande poeta latino Virgilio, autore di classici intramontabili come L’Eneide. Mantova, splendida cittadina circondata da tre laghi o per meglio dire da tre espansioni del fiume Mincio, si colloca nel centro del triangolo composto dalle regioni della pianura padana: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Crisi o non crisi queste vacanze dovevano essere diverse, niente mangiate pasquali; dovevo partire e visitare le bellezze italiane. Ma dove andare con poco tempo a disposizione e non troppo distante da casa? Eccola Mantova, la meta perfetta per un abbuffata di arte, cultura, storia, il tutto concentrato così bene da essere godibile in un paio di giorni. A render ancora più stuzzicante e invitante la visita della patria dei Gonzaga è la consacrazione a città patrimonio dell’umanità assegnatale dall’Unesco. Sabato sera io e V siamo già in viaggio verso la meta.

gita mantova 9Mantova sembra un paesino; completamente visitabile a piedi o in bicicletta, ripone le sue grandi bellezze nei palazzi e nelle chiese, purtroppo ancora sfregiate dal terremoto del 2012. La cittadinanza, abituata al turista più variegato, ti accoglie a braccia aperte offrendoti gentilezza e servizi, ti coccola e ti propone la sua mercanzia con la speranza di renderti la permanenza in città ancor più gradita. Le piazze pullulano di gente, la musica degli artisti di strada anima l’atmosfera già frizzante, persino i mendicanti fuori dalle chiese sembrano meno fastidiosi. Mantua vuol dire Gonzaga, vuol dire Virgilio, vuol dire Mantegna e anche sbrisolona. Quest’ultima non è altro che una gustosa torta friabile con alcune mandorle incastonate sulla superficie ed ha la peculiarità di sbriciolarsi con estrema facilità, da qui il nome caratterizzante.

Giunti in Piazza delle Erbe viene spontaneo ruotare su se stessi per ammirare tutto d’un fiato La Casa del Mercante, l’Orologio Astronomico, la Rotonda di San Lorenzo, i tavolini accalcati dei ristoranti e le bancarelle sotto i portici. Siamo solo alla prima piazza e già ci si trova in un esplosione di architettura e bellezza. Poco distante l’imponente Basilica di Sant’Andrea, oscurata dalle impalcature necessarie per il restauro; dentro si assiste al walzer dell’arte, non c è centimetro quadro che sia libero da un bozzetto, un ghirigoro. Si è testimoni increduli del riversamento di tutto l’ingegno umano, dell’estro artistico e della perfezione geometrica; è impossibile scegliere un angolo dove guardare, gli occhi ruotano all’impazzata incontrollati.

gita mantova 10 gita mantova 1 Dopo l’abbuffata di colori si percorre poca strada per ritrovare l’ossigeno in Piazza Sordello, circondata da Palazzi di peso quali Palazzo Ducale e il Duomo. Arrivati all’ingresso del primo veniamo letteralmente rapiti dalla “virgiliana” (guai chiamare una donna di Mantova “Mantovana”) Brunella, un astuta guida che accalappia turisti spaesati offrendo tutto il suo sapere in cambio di un piccolo contributo pecuniario. Sembra di vederli i Gonzaga, i ricchi signori della città dentro quello stupendo palazzo, con lussuosi abiti del XV secolo mentre si dilettano al gioco dei dadi o alla contemplazione degli arazzi e degli incalcolabili dipinti che ornano ogni stanza. Stiamo parlando di oltre 500 stanze, giardini pensili, un castello, moltissime torri, cunicoli, basiliche private. Un vero gioiellino architettonico, impreziosito dai più grandi pittori e scultori dell’epoca.

gita mantova 3 gita mantova 2 La nostra preparatissima guida ci offre le sue conoscenze anche nella seconda struttura della famiglia mantovana, distante una ventina di minuti a piedi da Palazzo Ducale. Nonostante l’impressione indichi il contrario, Palazzo Te non è più grande della Reggia dei Gonzaga di Piazza Sordello.  Progettato da Giulio Romano, uomo non proprio nelle grazie della Chiesa, il Palazzo gode di ampi spazi e un magnifico giardino dove potersi perdere in poesie e amore. gita mantova 4 Palazzo Te fu utilizzato principalmente da Federico II Gonzaga per gli affari politici, per i banchetti e per le sue tresche amorose con Isabella Boschetti, l’amante mantenuta proprio all’interno della struttura. Incantevoli le ampie stanze e gli affreschi al loro interno: bucolica la sala dei Cavalli, piccante la sala di Amore e Psiche, tetra la sala dei Giganti.

gita mantova 8Al calare del sole non c è niente di più rilassante e suggestivo di una bella gita in battello sul Mincio, per ammirare i malinconici paesaggi, la vegetazione fluviale e i docili aironi posati sull’acqua. Ma Mantova è molto ancora: non guasta una visita alla casa del Mantegna, una passeggiata nei giardini di Piazza Virgiliana dove è possibile salutare la statua del poeta, un occhiata a ogni chiesa, teatro, museo, piazza, bar, pasticceria, ristorante e cunicolo che offre questa incredibile cittadina.

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E poi fare ritorno a casa con gli occhi stanchi ma meravigliati, la mente sconquassata dall’incredibile bellezza del patrimonio artistico, paesaggistico e naturale che offre la nostra amata Italia.

Carlo Liotti

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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