Un tuffo nel passato, ecco la sensazione provata al concerto degli Uriah Heep presso lo Športni Park di Batuje (Slovenja) a pochi chilometri dal confine con l’Italia. La musica era quella degli anni 70/80 ed anche l’atmosfera da festa popolare faceva si che sembrasse davvero di essere ritornati indietro nel tempo, chioschi con specialità culinarie e una location immersa nel verde ai margini del paese hanno contribuito all’operazione nostalgia della manifestazione Rock Batuje.
I “Pelhan” hanno avuto il compito di riscaldare la platea e, forti di un vocalist con un grande talento, non ci hanno messo molto a preparare il pubblico all’esibizione degli Uriah Heep.
La band inglese, con tre dei componenti storici ancora all’attivo, ha aperto il concerto con alcuni brani dall’ultimo album per poi passare ai classici del loro repertorio, citiamo fra i tanti Lady in Black cantata in coro dal pubblico, Gipsy e Look at Yourself.
Un gruppo che sa come farsi volere bene dai suoi fans e che ha addirittura chiamato sul palco numerose donne e ragazze presenti fra il pubblico per scatenarsi con loro a ritmo di musica.
Easy livin è stata scelta per la chiusura del concerto che, sebbene non di lunghissima durata, ha
confermato – se ce ne fosse stato ancora bisogno – che i gruppi hard-rock storici hanno ancora classe ed energia da vendere e tanto ancora da dare agli appassionati del genere.
La serata è poi continuata con altri due gruppi che si sono alternati sul palco e con musica a volume sostenuto fino a tarda notte.
Lodevole infine l’iniziativa di prevendita dei biglietti che si potevano acquistare anticipatamente anche presso i distributori di carburante ad un prezzo sensibilmente inferiore a quanto praticato il giorno del concerto; un modo sicuramente efficace per invogliare all’acquisto, dando la possibilità di risparmiare un po’ a chi è veramente interessato ad assistere allo spettacolo.
Un grande risultato quindi per questo festival che in pochi anni è cresciuto, portando il Rock Batuje ad essere un punto di riferimento per gli appassionati della buona musica del nord-est.
Dario Furlan