Molto curiosa di questo spettacolo con Natalino Balasso dal vivo.Curiosa di come uno come lui , comico scanzonato e irriverente ,possa mantenere la scena per due ore tutte intere .Cosa mai ci racconterà ,con la sua simpaticissima cadenza veneta ,in tutto ‘sto tempo? Sarà più allegro o più serio (come già visto in altri ruoli cinematrografici ) ?
Il nostro protagonista arriva in scena con un look piuttosto scombinato , armato solo di microfono, un pulpito-leggio , un mascherone con un faccione ridicolo (che gli servirà per accentuare la simbologia dell’uomo di potere) un fondale scarno che vagheggia una città stilizzata da un insieme di giornali e riviste . Va su e giù per il palco come ragionando a voce alta con qualche amico e anche se a volte i discorsi paiono slegati, gli argomenti accavallati fioriti di battute e tanti risvolti divertenti, il nostro caro Balasso butta li un sacco di spunti e ci mette tante ,anche troppe , pulci nell’orecchio . Ci vuole aprire gli occhi si tutto quello che ci viene proposto come verità , ma che molto spesso è un film della vita manipolato da chi ce lo propone .Emblematico il discorso ” del lupo e dell’agnello” che Colin Powell fece nella sede dell’ONU per convincere tutti dell’esistenza delle armi chimiche in Iraq ,e quindi dire che la guerra era necessaria .Da qui il protagonista ci fa aprire gli occhi per farci notare come chi vuol convincere usa le parole a modo suo ,ribalta a volte perfino i significati pur di ottenere consensi , con l’arte oratoria che ci può velare a tal punto la realtà stravolgendola . Il Velodimaya non è altro che questo , secondo Schopenahauer .Ogni giorno qualcuno trucca i giochi , manipola i discorsi ,maschera la verità, recita una parte o ci costringe inavvertitamente a interpretare un ruolo che non abbiamo scelto . Un intreccio di situazioni politiche sociali si manifestano continuamente gestiti da lontano di pochi “Interessi Economici” capaci di far andare il mondo secondo il proprio tornaconto. Alt , mi fermo un attimo .Tutto questo non crederete che il caro Natalino Balasso ce lo abbia spiegato serio e tragico , ci manchebbe altro . Tutto questo era stato ben farcito in più di due ore piene di risate , battute e anche qualche siparietto un pò volgarotto , ma decisamente divertente .Ridere e pensare e stato un buonissimo cocktail ,in sala l’attenzione era massima perchè da un momento all’altro uscivano fuori la considerazioni più spietate sugli errori umani senza mai dimenticare il lato comico degli errori stessi .
Ci siamo sentiti tutti un po’ tirati in ballo quando , per comodità facciamo finta di non vedere , tutti presi in giro quando per non scomporci troppo subiamo chi fa la voce più grossa, ma anche un po’ compatiti perchè purtroppo di gente un po’ fiacca è pieno il mondo.
Bravo Natalino ,simpatico il suo dialetto , ma secondo me poteva essere ancora più incisivo,osare di più …o forse va bene così perchè tutto sommato doveva essere solo uno spettacolo …non l’ennesimo proclama politico lanciato da un artista…
Pensateci e pensatemi Al.Ga.