OGGI conclusiva. In arrivo sull’Isola del Sole Hans Tuzzi, Elisabetta Cametti, Alessandro Mezzena Lona, Giovanni Ballarini, Alberto Custerlina, Cristina Battocletti e Federico Bonadonna. Ieri sotto la lente il rapporto tra letteratura e processi investigativi. Info: www.gradogiallo.it e Facebook: www.facebook.com/gradogiallo. –
Oggi, domenica 4 ottobre, giornata conclusiva dell’8/a edizione del Festival Grado Giallo, con un fitto programma di appuntamenti sull’Isola del Sole e l’arrivo dell’ultimo nutrito drappello di autori.
Ieri, al Cinema Cristallo, l’incontro sul tema “Studiare il Giallo”, coordinato dal docente e scrittore Francesco De Nicola. L’argomento è stato affrontato in due parti: la prima sul “romanzo militare e la spy story”, a cura di Elvio Guagnini, e la seconda sul tema “Il giallo e la cultura cinese e orientale”, con gli interventi di Maurizio Gatti e Lavinia Benedetti.
De Nicola si è focalizzato sul tema relativo alle ‘divise’: “In Italia, chi le portava era visto come difensore di chi deteneva il potere – ha sottolineato – e anche per questo, da noi il genere poliziesco si è affermato più tardi rispetto ad altri Stati quali, per esempio, Francia e Inghilterra, dove la divisa aveva già una valenza di tutela della cittadinanza”.
Lavinia Benedetti, dal canto suo, si è soffermata in particolare sulla figura del magistrato nella Cina premoderna, elemento cardine per mantenere l’ordine nel proprio distretto, personaggio che non può mancare perché “il crimine si racconta in tribunale”, ha sottolineato la ricercatrice dell’Università di Catania. “Tra loro – ha evidenziato Benedetti – spicca Bao Zheng, funzionario integerrimo alla corte dei Song, che incarna l’ideale di magistrato puro. È stato importantissimo in letteratura, un vero ‘Sherlock Holmes per antonomasia’ della Cina, ancora oggi figura molto stimata e ricordata”.
Gatti, riallacciandosi all’intervento precedente, ha ricordato invece Robert van Gulik, studioso e autore di romanzi con il giudice Dee, ‘magistrato puro’, come protagonista. “La sua invenzione letteraria – ha spiegato Gatti – prevede l’utilizzo di personaggi storici reali, quali appunto il giudice Dee e i suoi aiutanti, calandoli però in un’ambientazione temporale precisa, la Cina del 1700 dopo Cristo, e descrizioni ambientali contemporanee”. Gatti ha ricordato anche che il genere giallo, in Cina, ha preceduto di sei secoli quello occidentale. “Oggi – ha concluso – la Cina ha recepito la modalità culturale del giallo contemporaneo”.
“Letteratura, legge e procedimenti investigativi”: questo il focus dell’incontro, introdotto da Sergia Adamo e che ha visto diversi contributi, andato in scena a partire dal pomeriggio sempre nella cornice del Cinema Cristallo.
A prendere la parola per primo è stato Carlo Mastelloni, magistrato e procuratore capo di Trieste, il quale si è soffermato su “Stragismo e difficoltà investigative”. Attraverso vecchie inchieste, partendo dalle stragi di Bologna e Brescia, sono stati svelati molti retroscena inediti e ‘l’atmosfera’ che si respira tra la fase investigativa e i successivi processi. “La difficoltà principale in tutto questo iter – ha analizzato Mastelloni – è che spesso ci si trova da soli a ‘combattere’ con la ricerca di testimoni e con alcuni problemi tecnici che emergono durante le indagini”.
È poi toccato a Roberto Riccardi, che ha presentato “La firma del puparo”, romanzo ambientato a Palermo intriso di forti tinte di realismo, con fatti di pura invenzione ma che inevitabilmente prendono spunto dall’esperienza professionale di Riccardi, colonnello dell’Arma dei carabinieri. “L’investigatore Rocco Liguori – ha raccontato – ersi trova a fare i conti con ‘il puparo’, il grande burattinaio che sta dietro le quinte e muove i fili. Il tema centrale è quello della mafia, un contropotere che occupa gli spazi lasciati liberi dalle istituzioni”.
La prima, ricca parte del programma pomeridiano si è conclusa con gli autori Pierluigi Granata (“I crimini dei colletti bianchi”) e, infine, con la presentazione de “Il tempo non cancella” di Roberta De Falco.
Ieri, inoltre, si è svolta anche l’attesa cerimonia ufficiale di consegna dei Premi Letterari Grado Giallo e
Alberto Tedeschi edizione 2015, presentata dal giornalista Alessandro Mezzena Lona, vincitore del Premio Grado Giallo 2013. Sono intervenuti Franco Forte (editor della collana Gialli Mondadori e ispiratore del Premio Grado Giallo), Cecilia Scerbanenco, figlia del celebre scrittore di gialli Giorgio Scerbanenco, e il prof. Elvio Guagnini, per premiare Marco Minicangeli, per il racconto “Storia da un’estate romana”, che uscirà nelle edicole lunedì 5 ottobre, in appendice al romanzo premio Tedeschi, “La collera di Napoli”, di Diego Lama.
Nato nel 1963 a Roma, dove risiede, il vincitore di Grado Giallo 2015 Minicangeli si occupa da anni di noir e fantascienza. Ha pubblicato su questi argomenti alcuni saggi: “Storia del romanzo di fantascienza” (Castelvecchi, in collaborazione con Fabio Giovannini), “Ammazzo tutti” (Stampa Alternativa, in collaborazione con il criminologo Francesco Bruno). Tra i suoi romanzi, Conti in sospeso (Perrone editore), Uomon (Segretissimo Mondadori) e il recentissimo ebook I killer di Jahve (Delos).
“Il racconto di Minicangeli – ha sottolineato Franco Forte – è un’opera avvincente, che ‘tiene’ molto bene, basato su una detection giornalistica abbastanza fuori dai canoni, capace però di sposare in pieno anche il tema di questo festival, in particolare la forza del potere al servizio di logiche criminali e criminogene. Tutto ciò – ha concluso – a dimostrazione di come il potere possa insinuarsi in ogni piega della società”.
Successo di pubblico per la visita guidata ai misteri di Grado con la guida esperta di Roberta Bressan, e applaudita anteprima nell’auditorium Biagio Marin, del radiodramma “Il diamante di Grado” di Paolo Pichierri, per la regia di Mario Mirasola (autore della Rai di Trieste).
Ieri anche la seconda cena con delitto, e una nuova puntata di “Grado Giallo Speciale Ragazzi e Bambini”, con la straordinaria “Biblioteca dei libri viventi in giallo”, proposta dalla cooperativa Damatrà. I giovani partecipanti si sono trasformati in libri in carne ed ossa per coinvolgere i coetanei e gli adulti raccontando loro storie misteriose e mirabolanti. Partecipati anche i laboratori presso i Giardini Oransz con le animatrici della Ludoteca. Presso la Darsena San Marco, la “Cena dei misteri” ha divertito i più piccoli, a tavola per gustare storie un po’ misteriose.