Trieste, 27 maggio 2016 – Uno studio scientifico, pubblicato dall’ European Journal of Pediatrics dimostra che la presenza dei clown dottori in Pronto Soccorso – sia in sala d’aspetto che in ambulatorio – permette di ridurre in maniera sensibile l’ansia dei pazienti pediatrici. Ad effettuarlo, nel corso del 2015, è stato l’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, scegliendo un campione casuale di quaranta pazienti e dividendoli in due gruppi: il comportamento della metà dei bambini è stato analizzato con questionari e schede di autovalutazione nell’ambito delle normali procedure di Pronto Soccorso, mentre l’altra metà del campione ha potuto vivere un’esperienza diversa, sostenuto dalla presenza dei Clown dottori che operano come volontari nell’ospedale materno infantile del capoluogo del Friuli Venezia Giulia.
I risultati dello studio confermano che, anche se il dolore percepito dai bambini rimane sostanzialmente uguale, l’ansia nelle fasi di attesa e durante le procedure dolorose diminuisce in modo sensibile, e l’esperienza in Pronto Soccorso risulta alla fine meno traumatica per i piccoli pazienti.Lo studio ha visto l’impegno dei medici e delle infermiere del Pronto Soccorso, ed è stato effettuato da Margherita Felluga, Ingrid Rabach, Marta Minute, Marcella Montico, Rita Giorgi, Isabella Lonciari, Andrea Taddio, Egidio Barbi con la collaborazione del Clown dottori del GAU (Gruppo azione umanitaria) di Trieste, che stabilmente opera al Burlo: Lara Siega (dott.ssa Pepyta), Gabriella Goglia (dott.ssa Luna), Barbara Slobez (dott.ssa Cirypà), Dragica Hrovatin (dott.ssa Biskottina), Luciana Domini (dott.ssa Fiordaliso), Marina Poretti (dott.ssa Ssaibon).
Il lavoro svolto nel 2015 sull’utilizzo dei Clown dottori in Pronto Soccorso – rileva l’IRCCS Burlo Garofolo in una nota – nasce dalla sensibilità dei medici dell’Istituto e dalla stretta collaborazione con le associazioni di volontariato e con il GAU in particolare. Il ruolo dei Clown dottori è noto sia in letteratura sia sul campo: il Burlo, nella propria mission di “umanizzazione” delle cure, di ascolto delle necessità dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, ha voluto approfondire questo tema con rigore tecnico e scientifico, affinché simili esperienze possano avere sempre maggiore attenzione, ed entrare nelle normali pratiche di gestione dei pazienti pediatrici.