Si è svolta sabato 10 dicembre presso l’Auditorium del Centro Culturale Casa Zanussi di Pordenone la presentazione del catalogo della collezione permanente che costituisce il patrimonio della Fondazione Concordia Sette. Si sono alternati i relatori Maria Francesca Vassallo, Luciano Padovese, Giancarlo Pauletto, Angelo Bertani, Guido Cecere, Fulvio Dell’Agnese e Giuseppe Bergamini, autori dei vari contributi che compongono il volume.
Il 26 novembre si è inaugurata la nuova ala espositiva della Casa Zanussi, un ampliamento degli spazi (ben 8 sale) che ha reso possibile l’esposizione di numerose opere della collezione Concordia Sette. Nelle parole dei relatori il volume costituisce il punto di arrivo di studi critici e storici, ripercorre la storia della collezione, di 46 anni di vita della Galleria Sagittaria, ma non rappresenta un lavoro definitivo. La fondazione possiede più di 500 opere, di cui solo 300 circa sono state descritte nel catalogo. Le opere esposte, corredate da didascalie, sono 170 e la Casa Zanussi si impegnerà con una serie di mostre a rotazione a mettere in esposizione se non tutte, buona parte delle opere. Il patrimonio è costituito non solo da artisti locali, ma anche nazionali e internazionali, con un’ottica sempre aperta e attenta alle nuove correnti artistiche. La sua consistenza è frutto di continue donazioni avvenute nel tempo. Le opere sono state acquistate dalla Fondazione Concordia Sette, che ha avuto riconoscimento giuridico l’8 novembre 2010, con le finalità di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio in collaborazione con altri enti e istituzioni cittadine.
Interviene anche il Presidente della fondazione, Antonio Ferraro, che nel ribadire gli obiettivi statutari sottolinea l’importante funzione ricoperta da questa istituzione nel favorire iniziative culturali e sociali, legate allo sviluppo del territorio e all’accrescimento culturale delle persone. Fin dalla costituzione nel 1965 c’è una sinergia che lega Casa Zanussi ad altri enti, impegnati nella promozione di attività finalizzate allo sviluppo della persona e ad un’educazione estetica diffusa. Un’azione culturale che, come ha sottolineato l’assessore alla cultura Claudio Cattaruzza, non si è rivolta ad una ristretta cerchia di intenditori, ad un’elite, bensì si è trasformata in un momento di crescita sociale per la città di Pordenone.
Luciano Padovese tiene a precisare come l’attività di questo ente, che trova tangibile espressione nel catalogo appena pubblicato, abbia da sempre accantonato il provincialismo, il campanilismo per dare spazio e voce a diverse espressioni artistiche, nazionali e internazionali. Con questi artisti Casa Zanussi ha intrecciato collaborazioni importanti, che hanno lasciato il segno. Angelo Bertani ha ribadito l’azione di supplenza svolta per decenni da questa istituzione nei confronti di altri enti deputati alla diffusione e promozione dell’arte, proponendosi una finalità non meramente estetica, settoriale e specialistica ma che si inquadra in un contesto di rigore etico-morale e di impegno civile. Infine lo studioso Fulvio Dell’Agnese, citando le parole di uno dei più grandi storici dell’arte del ’900, Michael Baxandall- “Se l’insieme delle informazioni storiche non induce altre persone a una più acuta percezione delle proprietà pittoriche del quadro allora non serve, l’esperimento è fallito”- ha asserito che lo storico non deve scrivere per fare carriera accademica, né per ottenere un buon risultato editoriale, bensì per suscitare e stimolare una conoscenza e una riflessione sull’arte da parte del fruitore. Questo, dunque, è stato lo spirito che ha pervaso questa istituzione fin dalle origini: le mostre organizzate nei decenni negli spazi di Casa Zanussi non hanno avuto lo scopo di avere un certo numero di visitatori, né di ottenere una certa immagine in ambito cittadino, ma quello di accompagnare le persone ad una percezione più acuta delle forme di espressione artistica, ad un’effettiva e concreta comprensione dell’arte.
Vito Digiorgio
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