Folla da grandi eventi, per un teatro come il Ristori. Vedere una hall così piena ed entusiasta in attesa dell’ingresso in sala, conforta certamente gli organizzatori di eventi come questa serata dedicata al musical, degli sforzi e delle scelte operate per l’attuale stagione teatrale. All’aprire del sipario, il pubblico è stato catapultato nelle notti d’oriente, con una scenografia ricca, importante, coloratissima e tradizionale del bravissimo Aldo De Lorenzo. Luci brillanti e colori accesi la fanno da padrone in questo atteso allestimento di Aladin – Il musical. I costumi di Sabrina Chiocchio, colorati e sgargianti, belli nell’insieme, trasmettono immediatamente allo spettatore l’animo dei personaggi, tendenti al viola per i personaggi “cattivi”, più vivaci e squillanti per quelli buoni, con prevalenza per il bianco e il dorato, tutto con scene da vera fiaba che sembrano calate da un film di disneyana memoria. Una fiaba, vera e ripresa dal libro delle Mille e una notte, una fiaba per grandi e piccini, ma resa moderna ed attualizzata dalla riscrittura di Stefano D’Orazio non più rappresentati secondo la tradizione ma resi moderni nelle battute e nelle scelte dei tempi di narrazione. Mentre Jasmine rappresenta una ragazza con una gran voglia di vita e libertà Aladin interpretato da da Flavio Montrucchio
resta un giovane dall’animo puro, come richiede la favola per permettergli di non perire nella grotta ove è custodita la lampada. Il testimone preso dalle mani dell’interprete Manuel Frattini – primo Aladin nell’esordio del musical – non sminuisce il personaggio rappresentato da Flavio Montrucchio, che personalizza con la propria recitazione il personaggio donandogli un ruolo più reale e presente ad un ragazzo fiabesco. La regia e le coreografie di Fabrizio Angelini con l’aiuto della scenografia di Aldo De Lorenzo, fanno muovere il tutto con energia, ritmo forsennato, e incastri perfetti. Si soffre un poco per le dimensioni ridotte del palcoscenico, ma la competente collaborazione del direttore del teatro Fabio Cumini, portano Stefano Masciarelli (il genio della favola) a ringraziare a fine spettacolo la grande maestria e ospitalità offerta dalla struttura che ha ben retto, nonostante la folla di figuranti e l’abbondanza di scene che cambiavano in un batter d’occhio. I 18 brani orecchiabilissimi, in tipico stile Pooh, e le decine di attori sul palco dipanano con agilità il susseguirsi dello spettacolo con una messa in scena quasi cinematografica. Attualissimo anche il testo, e molte battute esilaranti ed attuali per tutti i gusti, ovviamente proposti dai due personaggi più magici e fuori dal tempo, la veggente Lunatica ed il Genio, su temi dal digitale terrestre e al Grande Fratello, o al richiamo a Pavarotti e Friends.
Nello spettacolo si rimane soprattutto affascinati dall’impegno e la bravura del cast e si ride molto. Il fascino di novelle antichissime come quella di Aladino e la lampada meravigliosa, riesce a suscitare ancora oggi tanto entusiasmo in grandi e piccini. A testimonianza di ciò una platea ed una galleria gremite di bambini e genitori, tutti ugualmente intrappolati nell’assistere ad un musical dinamico e frizzante dove Montrucchio e Masciarelli occupano la scena senza far rimpiangere la coppia Frattini – Ciuffoli interpreti originali dell’esordio di circa due anni fa. Gli oltre 140000 spettatori che nel susseguirsi delle repliche nelle varie piazze d’Italia hanno tripudiato il successo del lavoro che affonda le proprie radici quasi inconsapevolmente nella notte dei tempi. Grande effetto il volo di Aladin e Jasmine sul tappeto volante corredato di giochi di luci laser davvero suggestivi, che mostrano come la tecnologia a volte può sopperire alla mancanza di fantasia. L’intera ambientazione è quasi senza tempo, la reggia del sultano ricorda forse troppo quelle dei cartoni animati e le figure dei personaggi caratterizzati da colorate maschere che servono ad evidenziare i caratteri dei protagonisti rendono tutto molto gradevole. Gli oltre 15 minuti di applausi finali sono il giusto coronamento alla fatica di star attesissime come
Stefano Masciarelli nei panni di un genio multiforme che domina la scena talvolta con battute ispirate all’attualità e Flavio Montrucchio nelle vesti di un Aladin dinamico e prestante anche fisicamente, ma che pecca di tonicità nella sua interpretazione canora, dove i brani sembrano mostrare una debolezza vocale di un attore più adatto alla prosa che al canto. Buono tutto il resto del cast tra cui si segnalano per simpatia e sagacità l’Abù la Shadia per estensione vocale e intonazione .Uno spettacolo adatto ad un pubblico di qualunque età. I testi attualissimi, e musiche come ti aspetti rendono questa favola moderna e allo stesso tempo immaginaria come scelte di un allestimento: fantasioso, di mille colori e con effetti speciali di buona fattura teatrale.
Enrico Liotti
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