Domenica 5 febbraio alle ore 20.50 Pieri da Brazzaville al Teatro Palamostre di Udine e per la prima volta in Regione in un’eccezionale diretta televisiva su RAI 3 BIS canale 103
In tournée in questi giorni nella nostra regione Pieri da Brazzaville, pièce scritta da Paolo Patui con la regia di Gigi Dall’Aglio, sulla straordinaria figura dell’esploratore friulano Pietro Savorgnan di Brazzà, farà tappa a Gemona (2 febbraio – Teatro Sociale) e a Udine per un atteso ritorno (dopo il debutto lo scorso aprile al Teatro Nuovo) domenica 5 febbraio alle ore 20.50 al Teatro Palamostre. Grazie alla preziosa collaborazione della RAI di Trieste e dell’ ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane lo spettacolo sarà trasmesso per la prima volta in Regione in un’eccezionale e esclusiva diretta televisiva con la regia di Claudia Brugnetta e trasmesso su RAI 3 BIS canale 103 a partire dalle ore 20.50. “Questa iniziativa – sottolinea il presidente dell’ARLeF, Lorenzo Zanon – costituisce il giusto coronamento del progetto “Farie Teatrâl Furlane” che, per la prima volta ha avviato una azione di sistema in questo settore. Nel territorio ci sono artisti, interpreti, operatori teatrali con capacità molto buone, che vengono così valorizzati attraverso un’attività di produzione drammaturgica e di spettacolo con carattere di continuità, da promuovere anche attraverso formule innovative, come quella televisiva”. Pieri da Brazzaville è la prima produzione della Farie Teatrâl Furlane, un progetto ideato per promuovere il rinnovamento e la stabilità della scena teatrale di cultura e in lingua friulana, tramite il sostegno alla scrittura di nuovi testi teatrali e la produzione di spettacoli con il coinvolgimento degli artisti professionisti del Friuli Venezia Giulia. Produttore esecutivo di Pieri da Brazzaville è il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Udine e ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane. L’avventurosa biografia di Pietro Savorgnan di Brazzà mostra al mondo più Friuli di quanto si possa immaginare. Racconta gli umori di una terra che il luogo comune vuole piccola e chiusa, sebbene tanti dei suoi figli si siano sparsi nel mondo non per necessità ma per curiosità. Pietro è figlio di questa curiosità e percorrerne la vita è la sfida che fa ritrovare fianco a fianco – per la terza volta dopo Bigatis, scritto a quattro mani con il grande Elio Bartolini, e La lungje cene di Nadâl – lo scrittore Paolo Patui e il regista Gigi Dall’Aglio. Corale, multietnico e plurilinguistico (si sentirà parlare friulano, italiano, francese ma anche le lingue africane, come il bateké), Pieri da Brazzaville coinvolge diciotto attori italiani, francesi e africani, dodici musicisti e un cantante dell’Ensemble del Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine, diretto dal compositore e maestro Davide Pitis. Nelle parti principali vedremo Fabiano Fantini, che impersona l’esploratore protagonista della pièce, Maria Ariis, Gabriele Benedetti, Manuel Buttus, Sandra Cosatto, Rita Maffei, Giorgio Monte, Claudio Moretti, Sara Rainis, Daniel Samba. Assieme a loro, ci saranno Matteo Bevilacqua, Ruth Astrid Klou Amoa, Gianni Mbabu Lutumba, Ambroise N’Guia Adon, Estelle N’Guia, Richard Mesu Wa Bana, Denis Tomasino, Bernard Yao Della. Le scene e i costumi sono di Emanuela Dall’Aglio, le luci di Marco Giusti, aiuto regia Rita Maffei, aiuto scenografa e pittore decoratore Luigina Tusini. Dal vivo suoneranno Angelica Groppi viola, Margherita Bulfone violino, Ludovica Burtone violino, Ilaria Del Bon violoncello, Luca Zuliani contrabbasso, Martina Morello clarinetto, Fabio Forgiarini corno, Alessia Cominato fagotto, Lida Sciavicco flauto, Cristina De Cillia oboe, Chiara Piomboni pianoforte, Giacomo Salvadori percussioni, Michele Gallas tenore. “Abbiamo affrontato – commenta Dall’Aglio – la vicenda di Di Brazzà in tanti modi, suggerendo un puzzle di situazioni e di lingue che vengono espresse nel modo teatralmente più consono al momento evocato e 6 8hcon una conseguente varietà di generi e di tecniche che gli attori sulla scena devono percorrere: teatro d’immedesimazione, teatro borghese, teatro epico, didattico, grottesco, teatro fisico, corporale, teatro lirico e strumentale, che in una dimensione di divertita ludica leggerezza cerca di mantenere leggibili le coordinate che fanno di Pieri una figura necessaria per la cultura friulana e per il mondo». “Attorno a Savorgnan – spiega Patui – gravitano il Friuli e l’Africa, la Francia e Roma, passato e presente, mare e terra. Un crogiuolo di situazioni, ambienti e personaggi si rintracciano lungo una sequenza drammaturgica che non procede per scansioni temporali. Tra questi ultimi emerge la figura di Giacomo, il fratello botanico che si tuffò con Pietro nell’impresa africana, l’amico Attilio Pecile da Fagagna, la moglie francese e la madre di Pietro, perfino Caterina Percoto…”. I partner della Farie Teatrâl Furlane nel complesso di iniziative, per il triennio 2011-2013 sono: Provincia di Udine, Comune di Udine, Università degli Studi di Udine, Fondazione CRUP, ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ERT Ente Teatrale Regionale, Associazione Mittelfest, Associazione Teatro Club, Conservatorio “Jacopo Tomadini”, Accademia d’arte drammatica “Nico Pepe”, Associazione Teatrale Friulana, Società Filologica Friulana. Per informazioni e prevendite: Biglietteria del Teatro Palamostre di Udine (piazzale Paolo Diacono 21, aperta dal martedì al sabato, ore 17.30-19.30, tel. 0432.506925, [email protected]). Info online: www.cssudine.it . Prevendite online sul circuito vivaticket.