Quando un’orchestra accompagna dei cantanti di musica leggera l’effetto Sanremo è sempre dietro l’angolo. È possibile evitarlo? Per me la risposta è sì. È fattibile grazie a una sapiente selezione dei brani e avendo a disposizione dei cantanti con una spiccata personalità e sensibilità artistico-interpretativa, qualcuno che sappia tenere il palco e ti impedisca di togliergli gli occhi di dosso, magari anche nonostante non si conosca la canzone.
E questo è quello che è stato fatto per la serata intitolata “Crazy songs”, proposta al Teatro Gustavo Modena di Palmanova, in cui è stato presentato un viaggio nella canzone d’autore italiana e internazionale che è stata ispirata dal tema della follia.
Classici italiani fra cui “La donna cannone” o “La casa” fino a “Una poesia anche per te” sono stati eseguiti accanto a classici stranieri come “Both sides now” o “El tango de Roxanne”, inframezzati da una doverosa (visto il filo conduttore) “Mad world” passando per il musical con “With one look”. Una scelta raffinata che si è dimostrata vincente, soprattutto visto il contributo delle brave Federica Copetti e Megan Stefanutti (sorprendente la sua somiglianza timbrica con Antonella Ruggiero) .
Come già accennato sopra, le cantanti hanno saputo offrire delle letture appassionate e coinvolgenti pur mantenendo una freschezza di fondo. Certo, un acuto che va indietro, una stonatura, un vuoto di memoria, sono dettagli perdonabili perché è stato tutto compensato e, direi anche messo in ombra, da interpretazioni di rilievo: su tutte hanno spiccato “Ti regalerò una rosa” e “Je suis malade”
Buona la direzione di Nicola Valentini, che ha sempre cercato di seguire le cantanti, ma che ha trovato qualche difficoltà nel calibrare il volume della Mitteleuropa Orchestra, in particolare della batteria in aggiunta, che spesso sovrastava le voci.
Raffinati e d’effetto gli arrangiamenti orchestrali realizzati da Valter Siviotti.
Pieno successo di pubblico e serata conclusa con una esorcizzante “Viva la vida” dei Coldplay. Si replica il 28 Novembre presso il Teatro Verdi di Maniago.
Andrea Bomben