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REFERENDUM-PORCELLUM:E’ORA DI FIRMARE

Meno di tre settimane.  Per cancellare una legge elettorale che blocca il Parlamento, separa i cittadini dai propri rappresentanti e annulla la politica di rappresentanza. Occorre non sprecare questa ultima occasione per riprendere dal basso la qualità della democrazia italiana e sperare di migliorare il nostro avvenire. Come per tutti i referendum primario è raggiungere le cinquecentomila firme per iniziare il percorso verso l’abrogazione del Porcellum,  la  “legge porcata” così battezzata già dal suo promotore Calderoli. Occorre arrivare con almeno un quarto di firme in più alla prima scadenza del 30 settembre, data ultima per consegnare le firme alla Corte di Cassazione per evitare contestazioni sulla validità della richiesta.
Il referendum presentato alla Corte in effetti è posto da due quesiti aventi ad oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento. In breve: tendono ad abrogare la “legge Calderoli”, dal nome del Ministro
proponente, conosciuta universalmente col nome di “porcellum” o di “legge porcata”, come la definì lo stesso Roberto Calderoli poco dopo l’approvazione parlamentare.
Il primo quesito, individuato dal colore blu, propone l’abrogazione integrale di tutte le  disposizioni di modifica della disciplina elettorale per la Camera e per il Senato introdotte dalla legge n. 270 del 2005.
Il secondo quesito, individuato dal coloro rosso, è di tipo “parziale”, perché abroga non l’intera “legge Calderoli” ma le singole disposizioni della stessa e, precisamente, le disposizioni che sostituiscono le due leggi approvate il 4 agosto 1993, rispettivamente n. 277 (“Nuove norme per l’elezione della Camera dei deputati”) e n. 276 (Norme per l’elezione del
Senato della Repubblica).
Com’è noto, queste due leggi, introducevano, al posto della disciplina precedente (di tipo proporzionale), un sistema misto, in base al quale i seggi di Camera e Senato erano assegnati per il 75% mediante l’elezione di candidati in altrettanti collegi uninominali, e per il restante
25% con metodo proporzionale.

Le motivazioni della campagna referendaria sono lapidarie. Una trama che  lega l’efficienza della politica italiana, la rappresentatività delle Istituzioni, l’incapacità dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi di rispondere alla crisi economica. L’appello del comitato referendario, firmato da Andrea Morrone a Arturo Parisi, parte da qui: “Firmate per ridare al cittadino il diritto di scegliere i propri rappresentanti attraverso i collegi uninominali. Firmate per rafforzare e migliorare il sistema bipolare italiano e assicurare l’alternanza politica”.

La campagna referendaria è partita. In migliaia non vogliono lasciare nulla di intentato per recuperare il diritto a scegliere in prima persona i propri rappresentanti. Oltre a gazebo e punti di raccolta firme il  metodo  principale è il solito: passaparola, porta a porta, informazione costante, perchè al solito la tlevisione pubblica che dovrebbe essere uno strumento d’informaione al servizio di tutti, tace come una qulsiasi televisione di regime o governativa, dove anche il direttore editorela delll’ammiraglia RAI UNO , un certo Minzolini, continua  imperterrito con i suoi sermoni pro . Berlusconi, nonostante più volte messo sull’altolà dai vertici RAI . Poi la rete, ancora una volta strumento utilissimo per ampliare la partecipazione politica con video, appelli, documenti. E cartine geografiche in costante aggiornamento per segnalare la presenza dei punti di raccolta delle adesioni. Un modello sperimentato già con i referendum dello scorso giugno, e che promette di rivelare nuovamente la propria efficacia. E l’obiettivo potrebbe essere  a portata di mano se non si abbassa la guardia. Il solo Idv ha comunicato di aver  già raccolto 160mila firme. FORZA NON FERMIAMOCI: ANDIAMO A FIRMARE!

Enrico Liotti   © Riproduzione riservata

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

2 commenti

  1. roger passalacqua

    Concordo con la definizione di ‘legge porcata’ per quanto riguarda il cosiddetto Porcellum, ma l’alternativa qual’é? Tornare al ‘Mattarellum’ che consentiva ai trombati del maggioritario (ovvero da quelli esclusi dalle segreterie per i collegi ‘blindati’) di rientrare dalla finestra attraverso il quoziente proporzionale? Forse il proporzionale puro con le preferenze, ancorché questo metodo assicurerebbe a questo paese una maggiore ingovernabilità di quanto lo é ora e riproporebbe le accozzaglie di buona memoria (pentapartito, quadripartito, consociativismo, caf ecc. ecc.), sarebbe ancora preferibile! Almeno ci sarebbe un po’ più di chiarezza. Per quanto riguarda la campagna refendaria, mi pare l’ennesimo tentativo demagogico (tipico peraltro del IDV) di gettare sabbia negli occhi degli italiani più sprovveduti.
    Roger Passalacqua – Bardonecchia (TO)

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