Un film carico di emozioni dedicato ai ricordi e alle tradizioni: è il primo risultato del progetto transfrontaliero “Atto II – Lo scrigno dei racconti meravigliosi”, realizzato dall’Associazione Opera Viva di Trieste, con il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione FVG e dell’Unione Italiana, ideatrice e direttore artistico l’artista Lorena Matic, che ha unito i giovani studenti delle scuole di Trieste e della Comunità degli Italiani in Croazia e gli iscritti dell’Università della Terza Età Danilo Dobrina. Un progetto nato dall’idea di confrontare due città, Trieste e Fiume, entrambe nel 2020 accomunate da due importanti riconoscimenti: l’una “Città Europea della Scienza” e l’altra “Città Europea della Cultura”, che in comune hanno anche somiglianze urbanistiche e storiche.
Il film propone testimonianze dirette, raccontate da Bruno Pizzamei, Romana Olivo, Fulvio Piller ed Edi Ciacchi, che rivivono nel racconto della loro infanzia, e si intrecciano con la voce dei giovanissimi studenti, portavoce di frammenti di vita vissuta raccolta intervistando in famiglia, nonni, bisnonni, zii e parenti, proprio durante i giorni del lockdown.
“Ci siamo dovuti inventare qualcosa di nuovo, in un periodo in cui gli incontri erano limitati e fuori dalla città non si poteva uscire” – racconta Lorena Matic – “sfruttando il nostro essere creativi per far si che magicamente nel film, tutti fossimo vicini, come seduti comodamente su un divano trasportati alla vita di un tempo”.
Cinque complessivamente le scuole partecipanti al progetto, il Liceo artistico Nordio e il Liceo Umanistico e Socioeconomico Slomsek di Trieste, la Scuola elementare italiana Benussi e la Scuola media superiore italiana di Rovigno, la Scuola elementare italiana Gelsi di Fiume, per complessivamente oltre 130 racconti arricchiti da immagini, che ritraggono persone e oggetti in disuso ormai quasi dimenticati, tutti con una storia intrinseca da raccontare.
“Gli ultimi incontri nelle scuole per il progetto sono avvenuti a febbraio” – continua Lorena Matic, anticipando che il film sarà trasmesso per la prima volta da TV Koper Capodistria il 6 ottobre, alle ore 19.30, durante la trasmissione Tuttoggi scuola – “e proprio dalle scuole siamo voluti ripartire nel film. Le scuole di una volta, con caratteristiche e particolarità totalmente diverse da quelle attuali, che appartengono a una nuova epoca (quella del post Covid), che non rispecchia né quella dei nostri nonni e bisnonni né quella vissuta fino a qualche mese fa”.
Dalla scuola si passa alla quotidianità, a come si giocava una volta, giochi che normalmente si costruivano o inventavano, poiché i negozi di giocattoli “non esistevano”. E poi la casa, dove le porte erano aperte e non si chiudevano a chiave come ora. La cucina, luogo prediletto poiché unica stanza dove si stava al caldo – non c’era il riscaldamento – e luogo di ritrovo la sera, per racconti di streghe e fantasmi, pretesto antico usato, per far ubbidire i più piccoli.
Un progetto che ha dato consapevolezza ai più giovani su quale era la fatica vera di un tempo, una fatica che veniva condivisa da tutti i membri della famiglia, con compiti e responsabilità attribuiti fin da piccoli e di come venivano assaporate le piccole cose.