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IL SINDACO HONSELL PORTA IN SCENA FAHRENHEIT 451

Un fantascientifico mondo dove leggere libri è considerato un reato, per contrastare il quale viene istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. È lo scenario dipinto in Fahrenheit 451, romanzo di Ray Bradbury al centro di un attesissimo appuntamento, domani, mercoledì 31 agosto alle 21 in corte Morpurgo. Protagonista d’eccezione per questa mise en espace sarà il sindaco di Udine, Furio Honsell, affiancato dai video di Marco Comar e dal violoncello di Mariano Bulligan, per una riduzione teatrale del testo ad opera di Mario Brandolin, direttore artistico di UdinEstate. Perché proprio uno spettacolo su Fahrenheit? “È un libro che offre innumerevoli spunti di riflessione – spiega Honsell –, quali la progressiva perdita di occasioni per ragionare, l’abdicare al puro ruolo di spettatore. Un libro che mette in guardia su quanto sia facile degenerare in una situazione di assoluta superficialità spettatrice, mentre ciò di cui c’è sempre più bisogno è di persone che vogliono essere attori. Fahrenheit, infatti, invita all’azione e non alla mera condizione di spettatori, e leggere è comunque un’operazione attiva”. Era il 1953 e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury si impose all’attenzione dei lettori di tutto il mondo per la sua visionarietà, a tratti profetica, nel delineare un quadro dove l’omologazione verso il basso, l’appiattimento su beceri modelli televisivi trovavano una sorta di brutale legittimazione nella sparizione dei libri, bruciati perché elementi destabilizzanti il sistema e l’ordine costituito. Da allora, Fahrenheit 451 (il titolo indica la temperatura alla quale brucia la carta, secondo la scala in uso nei paesi anglosassoni), nell’immaginario, si impose come sinonimo di dittatura, metafora di un potere di violenza contro l’individualità critica, contro l’unicità delle persone. “Un libro – racconta ancora il sindaco-matematico – pone sempre domande, più che offrire risposte, mette a disagio, affina il senso critico delle persone, a differenza degli altri media che invece lo intorpediscono. E tra questi, oggi, il più pericoloso è la tv, che è stata nella storia dell’umanità strumento straordinario di diffusione di cultura, ma che, come abbiamo visto negli ultimi 20 anni, per lo più è stata usata come manipolazione e ottundimento delle coscienze”. L’ingresso alla serata è libero fino ad esaurimento posti (in caso di maltempo in sala Ajace). Per informazioni: PuntoInforma 0432 414717.

 

Carlo Liotti per la redazione

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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