La locomotiva d’Europa, il Paese che dopo la riunificazione ha abbattuto del 18% in dieci anni le emissioni di gas serra, annuncia la decisione di chiudere le centrali nucleari sul territorio tedesco entro il 2022.
Il governo federale ha approvato lunedì la decisione già pianificata e inserita nei programmi di governo da qualche anno.
Il ministro dell’Ambiente Norbert Roettgen ha illustrato la necessità di spegnere le 17 centrali tedesche e sostenere una nuova politica energetica affermando che “Il risultato è consistente e coerente”.
Non è stata sicuramente una decisione facile ma, in questo periodo di crisi della crescita economica e delle istituzioni, la Germania ha dimostrato fermezza e coraggio allo stesso tempo. La “grande coalizione” guidata dalla Merkel è riuscita a gestire un panorama politico dissestato, ha portato il Paese a crescere più veloce dei suoi partner europei e segue con forza una politica ambientale all’avanguardia tra le nazioni industrializzate.