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La vittoria dell’Italia

Ora si può tirare il fiato. Il popolo si è espresso e ha fatto uscire finalmente l’aria dai suoi polmoni. La televisione tace (a parte lo speciale del Tg3 con Bianca Berlinguer e Mentana su La7) ma i cittadini hanno parlato chiaro disponendo l’abrogazione delle norme ad oggetto dei referendum, esercitando quella facoltà che la Costituzione repubblicana ha concesso a loro, a noi.

Questo è stato un voto popolare: i quattro quesiti proponevano l’abrogazione di norme che, di per sè, non avevano più effetti determinanti, innovativi, pericolosi, ma racchiudevano dei principi che alla fine hanno aperto i polmoni agli italiani svegliando, si spera, un’Italia assopita.

La vittoria è solo dell’Italia, la vittoria sta nell’aver scelto proferendo parola su principi come l’ambiente, la tutela delle generazioni future e la legalità propria dello Stato di diritto; i partiti, a mio parere, hanno influito marginalmente e se festeggiano non sanno quello che fanno; infatti non si rendono conto che starà a loro disciplinare queste materie su cui il popolo si è espresso e non possono permettersi (l’opposizione) di strumentalizzare o (il Governo) di continuare a vivacchiare. Il solo Di Pietro, uno dei promotori referendari, ha commentato attribuendo il successo ai cittadini e non alla politica; Berlusconi ha affermato che il Governo deve prendere atto (cosa doveva fare altrimenti?); Sinistra Ecologia e Libertà ha già chiesto la vice Presidenza del Consiglio ed il Pd la Presidenza del Senato.

Voglio ribadire, quindi, che abbiamo assistito ad un voto popolare e non politico, in campo non c’erano partiti ma principi alla base di disposizioni normative su discipline molto più complesse di quanto si dica o si possa dire (ad esempio la fornitura dell’acqua quale servizio di interesse economico generale o la futura politica energetica del Paese); ma questo voto ha avuto il significato di richiamare alla responsabilità il Parlamento suggerendogli di rispettare la sovranità che lo legittima quando legifera sulla fornitura dell’acqua e sulla sua tutela; sull’individuazione delle fonti di energia più sicure, pulite e innovative, sulla regolamentazione degli equilibri dei poteri dello Stato e dell’uguaglianza davanti alla legge.

 

Federico Gangi
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About Federico Gangi

Pubblicista iscritto all'albo Fvg dall'aprile 2013. Diplomato al liceo classico “J. Stellini”, laureato in Legge alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste. Ideatore della Fedarmax e di Brainery Academy, co-fondatore e promotore del giornale on-line Il Discorso, di cui è direttore editoriale.

2 commenti

  1. Finalmente una bella notizia!!!

  2. ho votato 4 si però vorrei dei contenuti politici per chi va a rappresentare i si per tv…. ieri sera nella trasmissione su RAI 3 sono rimasto scandalizzato dal vuoto della piazza. vogliamo esprimere le nostre idee anche politiche? … meno spese per i parlamentari … ma molte di meno….. meno auto blu … ma molte di meno…… meno portaborse … ma molti di meno …… meno consulenze d’oro …. ma molte di meno ….. così si finanzierebbero molte finanziarie… si farebbero gli acquedotti…..

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