Recensione – Si potrebbe facilmente liquidare La Bohème in scena al Teatro Verdi di Trieste relegandola nella negletta schiera del “vista una le hai viste tutte”. E un po’ di vero c’è, direbbe Pinkerton. Sarebbe facile ma anche affrettato perché sì, c’è la soffitta come in altre centomila Bohème, c’è un secondo quadro horror vacui e, nel terzo, una neve ...
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La Favorite di Donizetti al Teatro La Fenice
Recensione – Capita ancora di ascoltare, più spesso di quanto si pensi, il vecchio ritornello secondo cui “per fare l’opera ci vogliono le voci”. Chiunque ne fosse convinto farebbe bene ad andare al Teatro La Fenice di Venezia per una replica de La Favorite, così da realizzare senza possibilità d’appello quanto le voci, all’opera, da sole possano ben poco. Sì ...
Una trionfale Cenerentola di Rossini al Verdi di Trieste
Non c’è nessuno sconvolgimento drammaturgico ma una timida rivisitazione di contesto, che pure ha una sua efficacia, nella Cenerentola rossiniana in scena al Teatro Verdi di Trieste. I luoghi della fiaba vengono accantonati per spostare la buona Angelina e le terribili sorellastre in un fatiscente teatro abbandonato dove lei lavora alle caldaie mentre loro giocano da divastre tra gli abiti ...
L’inconcludente Bruckner di Michel Tabachnik al Malibran
Piuttosto che la strada per l’inferno, spesso sono i vicoli ciechi a essere lastricati di buone intenzioni. Non c’è infatti niente di infernale nel Bruckner di Michel Tabachnik, tutt’altro – alcuni passaggi sembrano ispirati da una luce celestiale – ma una sfilza di pregevoli propositi che rimangono appena abbozzati o completamente disattesi. Tanti bei momenti dunque ma anche parecchia discontinuità, soprattutto ...
L’Ottava di Bruckner secondo Inbal al Teatro La Fenice
Recensione – Più che a ieri guarda a ier l’altro il Bruckner di Eliahu Inbal. La cosa non sorprende né, in fin dei conti, ridimensiona il giudizio, dal momento che il passato di cui si fa alfiere l’ottantenne maestro israeliano rappresenta una parte fondamentale della storia dell’interpretazione bruckneriana. Tuttavia la sua Sinfonia n.8 in do minore – lo scorso fine ...
Straordinario successo per Les Chevaliers de la Table Ronde al Malibran
Recensione – C’è del metodo in questa follia, anzi del genio. Sì perché ci vuole un’intelligenza luminosa per immaginare e realizzare un meccanismo a orologeria come quello che la Compagnie des Brigands ha portato a Venezia (teatro Malibran), grazie al sodalizio tra Teatro La Fenice e Palazzetto Bru Zane. Si parla di Les Chevaliers de la Table Ronde, operetta di ...
Storico trionfo per la Norma di Marina Rebeka al Verdi
Recensione – Era l’evento più atteso della stagione e non ha deluso le aspettative. Il debutto di Marina Rebeka nella parte monstre di Norma va ben oltre il trionfo che il pubblico del Verdi di Trieste, solitamente tiepido e compassato, le ha tributato. Va oltre perché questa Norma non si ferma alla stupefacente bellezza del canto – bellezza che, beninteso, c’è ...
Poche idee nello Stiffelio al Teatro La Fenice
Recensione – Stiffelio non è il capolavoro di Verdi eppure è un’opera che meriterebbe una considerazione maggiore. Benché musicalmente resti legata a modelli precedenti – e Rustioni sa metterlo sufficientemente in evidenza – è soprattutto nell’impostazione della drammaturgia che si scorge l’elemento di rottura e, ancora più, nella definizione psicologica dei personaggi. Con Stiffelio insomma Verdi, il Verdi di galera, inizia ...
Il Werther di Massenet al Teatro Verdi di Trieste
Recensione – Difficile fare un Werther senza Werther. Il nuovo allestimento del Verdi di Trieste avrebbe più di un motivo d’interesse, non fosse che il protagonista Mickael Spadaccini annaspa al di sotto del livello di galleggiamento. Emissione forzata che si traduce in un canto impreciso nell’intonazione e sconnesso nella linea, piattezza espressiva e musicale. Terzo e quarto atto vanno leggermente ...
Idomeneo apre la stagione del Teatro La Fenice di Venezia
Recensione – Fossi un regista avrei i sudori freddi all’idea di affrontare un’opera settecentesca, soprattutto un capolavoro serio e di grande respiro come l’Idomeneo di Mozart. Non perché si tratti di una creazione di scarsa attrattiva o dalla drammaturgia inconsistente, tutt’altro. Piuttosto per la difficoltà tecnica che la costruzione a numeri chiusi necessariamente procura e per la struttura formale della ...