I candidati di Berlusconi perdono e quelli dell’opposizione vengono eletti, tutti, con una larga maggioranza.
Il popolo ha esercitato la propria sovranità nelle forme e nei limiti della Costituzione premiando il centrosinistra e prendendo a “sberle” (cito Roberto Maroni) il partito di governo. Si parla della bellezza della democrazia, della libertà e indipendenza del popolo rispetto ai partiti, del diritto dei cittadini di esprimere un giudizio sulla politica nazionale e locale.
Voglio esprimere ed esaltare questi concetti che sintetizzano l’essere Repubblica dell’Italia e non consegnare, come molti faranno, la corona d’alloro ai vari partiti del centrosinistra. Possiamo dire che l’opposizione in Parlamento è ora maggioranza nel Paese ma con le elezioni hanno ottenuto in premio la responsabilità, non la vittoria pura e semplice.
Gli italiani non hanno cambiato squadra di calcio, non si tratta di tifo (come sembrava dalle grida di Vendola a Milano), hanno cambiato medico. Proprio qui sta il punto .
L’economia ferma, il lavoro che diventa un miraggio per giovani e meno giovani, l’immagine dell’Italia che arranca e galleggia in mezzo al Mediterraneo come un gommone pieno di esseri umani che nel maggio 2011 si tengono stretta la democrazia della Repubblica conquistata nel 1946 e non donata da un ente divino superiore, è forse questa una diagnosi?
Le malattie, dicono, si guariscono a metà tra medico e paziente: il paziente sta facendo il suo ora tocca al medico.
Federico Gangi
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Speriamo che veramente il medico di qualunque colore sia abbia il coraggio di estirpare il male e riportare un poco di serenità per i nostri giovani che ormai vivono senza sapere se un domani avranno un lavoro degno di essere chiamato così
Mi auguro che non si avveri il famoso detto: ‘Troppi medici al capezzale del malato, contribuiscono alla dipartita del paziente con maggior velocità’. Infatti, non credo che nel panorama attuale si possano rintracciare né luminari specialisti né umili (sottolineo: umili) medici di campagna………………….ahimé la mediocrità impera!