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Cambiamo tutto!

 

Seguo Riccardo Luna da qualche anno ormai. Un giorno sono entrata in un’edicola per chiedere al titolare se potevo affiggere qualche volantino e, visto che conoscevo bene l’edicolante e mi seccava uscire a mani vuote, ho deciso di comprare una rivista che da un bel po’ avevo addocchiato: Wired. Una settimana dopo, affascinata dalle storie che raccontava, ho fatto l’abbonamento.Da quella volta seguo con convinzione tutto quello che Luna scrive: Wired prima (ora sfortunatamente non ne è più il direttore, ma solo un columnist), Repubblica, Che futuro, Il Post (oltre al suo profilo twitter, ovviamente).

É ovvio quindi che, appena saputo dell’uscita del suo primo libro (si, se cercate su Amazon ce n’è un altro scritto con Giacobbo, ma non desistete dal comprarlo per questo), non sono stata più nella pelle. A sapere poi che l’uscita in libreria sarebbe coincisa con la data della mia (estremamente) sudata laurea, beh, m’è sembrato ancor più un segno che non potevo farmelo sfuggire.

Così, il giorno della mia laurea, ancora agghindata sono corsa alla mia libreria di fiducia e ne ho comprato una copia (e il fatto è corredato pure da testimonianza fotografica – grazie Riccardo per averla pubblicata).

Il libro è esattamente quello che mi aspettavo da Luna: un concentrato di ottimismo e speranza. Perché alla fine questo è quello che traspare da ogni frase, da ogni singolo capitolo: speranza.

Le storie che Luna racconta (che ai più fedeli lettori del dir probabilmente non saranno nuove) non solo dimostrano che un mondo che procede ed innova esiste, ma rendono evidente come tutto questo non sia frutto di pochi privilegiati, ma di persone come noi. Di ragazzi che sostanzialmente credono in qualcosa, e sfruttano i mezzi a nostra disposizione per farlo. Di ragazzi che decidono di abbandonare il cammino predeterminato, che magari anche si perdono per strada un po’, ma che lo fanno consapevoli del fatto che per cambiare il mondo (e per migliorarlo!) c’è bisogno di questo: di qualcuno che formuli il pensiero ‘così non va’, e si impegni (concretamente) a contribuire al cambiamento, non solo lamentandosi sui social network o in posta con gli sconosciuti.

Ho concluso questo libro con la consapevolezza che la volontà, se accompagnata dalla conoscenza e dall’idea giusta, può fare dei miracoli e rendere questo mondo migliore.

Ma, soprattutto, può rendere tutti noi migliori.

 

 Elisabetta Paviotti

 

 

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