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Pasticcio all’italiana

È tutto italiano il pasticcio diplomatico venutosi a creare dopo il caso Marò in India. Mi viene da pensare: come mai la decisione di non restituire i militari è maturata solo dopo la seconda concessione di rimpatrio? Se le vere intenzioni erano già stabilite tanto valeva perderci la faccia subito, la prima volta, e non in seguito, mostrando di fatto il lato più ipocrita del nostro governo. Una mera figuraccia a livello internazionale condita da un’ulteriore beffa; l’accanimento vendicativo dello Stato indiano nei confronti dell’incolpevole ambasciatore Daniele Mancini è la ciliegina sulla torta della vicenda. Abbiamo riportato a casa due ‘killer’, lasciando alla deriva un innocente. Può sembrare una parola forte, inopportuna, ma che i due Marò abbiano ucciso per un motivo valido o no, di fatto hanno spento delle vite e quindi sono due ‘killer’. La cosa che mi lascia ancora più basito è la totale indifferenza, da parte del nostro Stato, dell’azione commessa da Latorre e Girone. Sul Fatto Quotidiano il contrammiraglio Pasquale Guerra non esita a dichiarare l’immediato reintegro al lavoro dei due fucilieri, già assolti a quanto pare dal contrammiraglio stesso. ‘Avete fatto il vostro dovere, potete rientrare e adempiere nuovamente il vostro mestiere’ sembrano voler dire le dichiarazioni di Pasquale Guerra (mai nome fu più appropriato).

E mentre l’ambasciatore Mancini rimane in ‘ostaggio’, i parenti delle vittime piangono le ingiuste morti, noi possiamo rallegrarci per aver riportato a casa i nostri onorevoli fucilieri. Italia, chapeu!

Carlo Liotti

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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