Francesco Fattorello, uno dei più autorevoli studiosi dell’informazione e della comunicazione fa ritorno a casa. Giuseppe Ragnetti, suo erede culturale e morale, lo presenterà ai pordenonesi mercoledì 9 aprile alle ore 17.30 presso la Sala Conferenze Teresina Degan della Biblioteca Civica di Pordenone (piazza XX Settembre, Pordenone), in una conferenza dal titolo “Il ritorno a casa: le radici di Francesco Fattorello sono a Pordenone”. Fattorello, nato a Pordenone nel 1902, fu letterato, storico e sociologo e si dedicò per tutta la vita al giornalismo in qualità di professionista e soprattutto di teorico. È noto a livello internazionale per “La Tecnica Sociale dell’Informazione”, l’unica Teoria italiana del settore formulata su basi scientifiche. L’opera di Fattorello uscirà fra qualche mese, per la prima volta in traduzione inglese, per la casa editrice londinese Palgrave Macmillan, editore internazionale che cura le pubblicazioni di IAMCR/AIERI, l’organizzazione dell’UNESCO fondata a Parigi nel 1957 al fine di coordinare le attività di studi e ricerche sulla comunicazione in tutto il mondo. Durante la conferenza, rivolta anche a un pubblico di non specialisti, Ragnetti traccerà non solo il ritratto dell’illustre concittadino, ma parlerà anche delle applicazioni quotidiane della sua teoria dell’informazione suggerendo accorgimenti – soprattutto nell’ambiente famigliare e giovanile – che possono rivelarsi essenziali per veicolare al meglio l’oggetto dell’informazione in questi delicati contesti comunicativi. La conferenza, nata da un progetto di Safarà Editore e realizzata con la collaborazione del comune di Pordenone, sarà introdotta dall’assessore Ines Flavia Rubino e dal direttore editoriale di Safarà Editore, Guido Giuseppe Pascotto. In occasione dell’evento sarà possibile acquistare un’introduzione alla figura di Fattorello e ai suoi studi, edita da Safarà Editore (€4,50), un passpartout per comprendere i meccanismi e le dinamiche del complesso “sistema della comunicazione”. La pubblicazione è anche acquistabile contattando la casa editrice (safaraeditore.com/redazione/). L’approccio teorico fattorelliano, a quasi 70 anni dalla sua ideazione, rappresenta una visione di grande modernità in grado di fornire una risposta adeguata alle crescenti esigenze di informazione e di comunicazione che connotano le società democratiche di oggi. Francesco Fattorello, anticipando di oltre mezzo secolo quella che sarebbe diventata l’impostazione teorica adottata in tutto il mondo, ebbe la determinazione di decostruire scientificamente le più accreditate teorie d’oltreoceano in un periodo – quello del primo dopoguerra – in cui l’èlite culturale del nostro Paese accettava acriticamente ogni espressione della cultura americana. Nel contesto internazionale “La Tecnica Sociale dell’Informazione” ha ormai acquisito una fondamentale utilità pratica e metodologica per tutti coloro che si occupano di informazione e comunicazione. Biografia – Francesco Fattorello nacque a Pordenone nel 1902. Studiò la storia culturale della sua regione e in campo letterario fu saggista in periodici e riviste di cui fu anche l’ideatore. Nel 1923 fondò e diresse la Rivista Letteraria delle Tre Venezie, pubblicata fino al 1927; in seguito fondò la Rivista Letteraria (1929-1938). Fu direttore dell’importante periodico Il Giornalismo (1939-1942). Attraverso la rivista, il Fattorello manifestò il proprio sostegno all’istituzione di scuole di giornalismo da affiancare ai corsi di storia giornalistica tenuti nelle facoltà universitarie italiane di Scienze Politiche. Nel primo numero della rivista scriveva: “Non è proprio pacifico che le due istituzioni, quella professionale e quella universitaria, debbano restare separate; non è detto che non possano collaborare insieme e che l’una non debba trarre dall’altra elementi indispensabili per il proprio funzionamento e per perseguire i propri fini” (Le Scuole Professionali e gli istituti Universitari di Giornalismo, p.73). All’epoca il Fattorello era già uno dei pochi docenti italiani incaricati della cattedra di Storia del giornalismo, attività che aveva svolto, primo in Italia, dal 1928 presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Trieste (il Corso libero era stato autorizzato dal Ministero delle Corporazioni e da quello della Pubblica Istruzione), e dal 1934 presso la medesima Facoltà dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. In questa città, fondò e diresse, dal 1947 in poi, l’Istituto Italiano di Pubblicismo, con sede presso la Facoltà di Scienze Statistiche Demografiche e attuariali. Nella sua lunga carriera di insegnante, il Fattorello fu anche docente (e membro del Consiglio di amministrazione) del Centre International pour l’enseignement supérieur du journalisme dell’Università di Strasburgo e professore di Sociologia delle Comunicazioni preso la Scuola di Perfezionamento in Sociologia e Ricerca Sociale alla Facoltà di Scienze Statistiche Demografiche Attuariali dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Morì a Udine il 3 ottobre 1985.