«C’è un hardware, le infrastrutture, la banda larga e quella ultralarga, ma ci deve essere anche un software, ovvero i cittadini, le imprese, le istituzioni, che queste nuove potenzialità le sanno usare e le sfruttano al meglio. In poche parole, non c’è una “smart city” se non c’è una “smart community”. Per comunicare, interagire, crescere.»
Si presenta con queste ambizioni e questi obiettivi la due giorni di incontri, dibattiti e «non-conferenze» organizzati dal Comune di Udine, che prenderà forma nei giorni 6-7 dicembre 2012.
#Udinesmart è il titolo, e all’occorrenza l’hashtag, che raggruppa i numerosi eventi in calendario.
La città smart con tutte le sue implicazioni e declinazioni sarà il grande contenitore in cui verranno inseriti i nove eventi in programma, organizzati in due mattine e due pomeriggi tra le sale del Visionario, Casa Cavazzini, il Friuli Future Forum di via Savorgnana, il Distretto tecnologico di Feletto Umberto (DITeDI) e la Sala Ajace.
Si parlerà innanzitutto di città, di nuove tecnologie, di cittadinanza e di partecipazione, di scuola 2.0 e di trasparenza, di arte, e-commerce, di comunicazione e giornalismo.
Internet, la rete, la realtà virtuale ed aumentata, è il punto di contatto tra tutte le tematiche che verranno toccate, talvolta con conferenze e lezioni frontali, in altre occasioni con non-conferenze gestite direttamente dai partecipanti, che stabiliscono i contenuti e le direzioni da prendere. Qui per iscriversi ai BarCamp di giovedì mattina, in cui si parlerà di “smart community” e di “Udine connessa”.
L’obiettivo principale è di fare il punto della situazione attuale, ma c’è la volontà di provare ad andare oltre, com’è giusto che sia quando si parla di innovazione.
«E’ importante la sfida culturale delle nuove tecnologie» dice Paolo Coppola, Assessore all’Innovazione del Comune di Udine, spiegando che i mezzi ci sono già ma che l’importante è saperli usare al meglio. Per avere riscontri positivi sulla vita quotidiana, dal commercio ai servizi, dalla produzione al risparmio dei consumi.
Si fa un accenno critico, durante la conferenza stampa di presentazione, alla sospensione di Innovaction, la Fiera dell’innovazione voluta dal governatore Illy e cancellata dall’attuale maggioranza regionale. «Mi auguro che la Regione, dopo aver cancellato la fiera Innovaction, si renda conto quanto prima che non è più possibile non sostenere iniziative di questo tipo” – conferma Coppola. Quella di Udine di quest’anno però non sarà una fiera, né per dimensioni né tantomeno per composizione. Non vengono messi in mostra prodotti, non ci si vuole mostrare belli. Sarà semplicemente un grande brainstorming, che permetterà di riflettere e comprendere meglio la vera portata delle tecnologie, nell’amministrazione e nella quotidianità.
Evento nell’evento sarà la presentazione del portale Open Udine, in programma venerdì 7 alle ore 11.30, presso le sale del Visionario. Udine sarà infatti primo Municipio in Italia a mettere online tutti i lavori del proprio Consiglio Comunale. Per l’occasione saranno presenti Riccardo Luna, presidente di Wikitalia e firma autorevole di Repubblica, e Vittorio Alvino, presidente di OpenPolis, che assieme a Paolo Coppola parleranno di trasparenza e di partecipazione, in chiave 2.0.
Le Amministrazioni avranno sempre più, nel futuro prossimo, il compito e il dovere di ascoltare i cittadini e di facilitare la partecipazione. Le città, e di conseguenza chi le amministra, saranno tanto più intelligenti quanto più sapranno non solamente dotarsi di strumenti a tecnologia avanzata, ma soprattutto, attraverso essi, diventare trasparenti e vivibili, sostenibili e partecipate.
Accanto alla città tecnologica sarà necessario sviluppare una comunità intelligente, ed una cittadinanza attiva. E’ questa la sfida che attende amministratori e cittadini, assieme. E’ questo il percorso che la Città di Udine ha deciso di seguire. Le valutazioni sulla bontà dei progetti le lasciamo ai posteri, le critiche non si faranno di certo attendere.
Intanto, però, godiamoci questa anteprima di futuro. Il 6 e il 7 dicembre 2012, a Udine.
Francesco Contin