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Il segreto per comunicare efficacemente con i bambini e i ragazzi – Lezione 3

Vi ricordate le spirali verso il basso e verso l’alto di cui ho parlato la volta scorsa?

Vi racconto un episodio della mia spirale verso il basso e verso l’alto.

Una mattina come tutte le altre: làvati, prepara la colazione, la borsa per l’asilo, metti a posto un po’ la casa, vèstiti e preparati per l’ufficio, cerca di preparare il tuo bambino per l’asilo che, come sempre, ha una repulsione per l’acqua e una lentezza stile bradipo nel vestirsi … Al sentire il tuo bimbetto di tre anni lagnarsi perché nel cestino della merenda non vuole la mela ma una barretta di cioccolata, mi sento rispondergli: “Mangi quello che ti do … pensa ai bambini poveri che muoiono di fame! … Loro di certo non farebbero storie!”.

Ora noterete già una spirale negativa. Il primo passo sono gli obiettivi. Il mio unico obiettivo era solo quello di uscire di casa. Ad essere sincera è un obiettivo valido, ma non mi stavo assolutamente chiedendo che tipo di genitore volessi essere o che esempio stessi dando a mio figlio. Non stavo dimostrando nessuna comprensione (passo 2) del mondo del mio bambino, aspettandomi che lui facesse ogni cosa al mio ritmo, quello di un adulto. Di certo non ho fatto sentire bene e positivo mio figlio (passo 4) con il mio inutile commento sui bambini poveri. Non ho dimostrato alcuna intenzione positiva ad ascoltare le sue proteste (passo 3): non ne avevo il tempo (passo 7) e non ne avevo l’interesse (passo 6).  Alle 7:00 del mattino avevo già compiuto cinque azioni di repulsione nel mondo magnetico dell’essere genitore. La risposta di mio figlio è stata un capriccio assurdo, il piantare i piedi per terra e il non muoversi urlando e piangendo e svegliando tutto il condominio! So che questo scenario accade in molte case. Possiamo continuare così, lungo la spirale negativa, oppure possiamo cambiare il nostro comportamento e fare qualcosa di diverso per diventare magnetici positivi.

Fare qualcosa di diverso non è sempre facile. Albert Einstein diceva cha la pazzia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi. Urlare, sgridare, arrabbiarsi di solito porta le persone sulla difensiva, al diniego e a modellare questo comportamento, ritrovandolo sempre più spesso poi nei figli.

Quante volte avete urlato ai vostri figli di sbrigarsi? Quante volte ha funzionato? E così perché continuiamo a farlo? Secondo Einstein dovremmo essere pazzi!

Come ho detto fare qualcosa di diverso è faticoso, perché avrei dovuto pensare a cosa “qualcosa di diverso” poteva essere. Il passo 1 dice di avere un obiettivo: il mio obiettivo era quello di risolvere la situazione pacificamente (passo 5). Per fare ciò dovevo comprendere e ascoltare (passo 2 e 3) assicurandomi di non sminuirlo come stavo facendo (passo 4). Avrei fatto tardi in ufficio ma la situazione sarebbe potuta ripresentarsi e così ho deciso di provarci; ho tirato un bel respiro, mi sono inginocchiata davanti a lui, gli ho messo le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi gli ho detto: “Allora non vuoi la mela perché non ti piace. Giusto?” E lui con il broncio risponde: “Sì” . “ Sentiamo …. cosa ti piace?” e lui urlando:” “La cioccolata!” ed io “E poi?” “E poi … le caramelle, la pasta con il pomodoro, i cereali e lo yogurt”. Allora io cogliendo la palla al balzo: “Wow!!! Che fortuna!! In frigo c’è proprio uno yogurt alla fragola che ti piace tanto. E lui: “Sì mettiamo anche i cereali!”. “OK: possiamo metterli in un sacchettino piccolo a parte, magari con un pezzettino di cioccolata e così all’ora della merenda potrai fare un mix come quando fai la malta con la ghiaia, la sabbia e l’acqua!! Che ne dici?”. Lui accennando un sorrisetto mi dice … “E va bene, OK!” E in cinque minuti siamo usciti.

La mia autostima e la sensazione di essere una buona madre erano di nuovo con me. Ciò aveva richiesto solo alcuni minuti del mio tempo e avrei fatto la stessa cosa per un’amica. Avevo fissato un obiettivo, ho cercato di comprendere, ho ascoltato, l’ho fatto sentire importante nel chiedergli cosa gli piaceva e positivo ed ho usato una cooperazione nella ricerca della soluzione.

Pensavo che la cosa fosse finita lì, ma due giorni dopo il mio bambino mi abbraccia e mi dice: mamma voglio sempre lo yogurt con i cereali per merenda, abbiamo avuto una così bella idea!!”.

Quell’incidente, anche se banale, mi ha insegnato una lezione fondamentale nel rapporto con mio figlio. Quando entri in una spirale positiva, i risultati che ottieni sono incredibili non solo nel breve, ma anche nel lungo termine. Positivo crea positivo. Spesso penso a quanto tempo molte persone spendono il loro tempo in spirali negative continuando a scegliere comportamenti repellenti. Imponiamo le nostre idee e il nostro modo di percepire le cose nei nostri figli senza coinvolgerli in questo. Semplicemente forzandoli, ci aspettiamo che si conformino a noi. Nonostante le nostre intenzioni siano buone, finiamo spesso per comportarci come delle calamite repellenti che allontanano da noi i nostri bambini.

L’UNICA PERSONA CHE PUOI CAMBIARE SEI TE STESSO

Il problema che molti hanno è quello di credere che possono cambiare e controllare altre persone, specialmente i propri bambini. Pensano che li possono forzare a fare ciò che vogliono. Potete rendere d’accordo qualcuno con le vostre idee o con il vostro modo di pensare, ma non lo potete cambiare o controllare. Come dimostra la storia con mio figlio, l’unica persona che potete controllare siete voi. E se VOI cambiate, avete il potere di diventare magnetici. Nessun altro deve cambiare se non voi. Fate questo e le persone inizieranno a reagire più positivamente. Il fatto che state leggendo queste righe significa che siete pronti a cambiare. Lasciamo allora che il cambiamento abbia inizio ed iniziamo a fare il primo passo della spirale positiva.

Alla prossima puntata!

Con immenso affetto, vostra

Siria

Dr. Siria Rizzi – Certified NLP Trainer – ABNLP

© Riproduzione riservata

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