Trentaduesimo e ultimo romanzo della serie dedicata al Commissario Montalbano, pubblicato dalla Casa Editrice Sellerio a un anno esatto dalla morte dello scrittore Andrea Camilleri.
Riccardino è stato scritto tra il 2004 e il 2005, rivisto e rinnovato dall’autore nel 2016, che ha comunque mantenuto la trama originale.
Gli elementi dei classici di Montalbano ci sono tutti.
Il caso da risolvere: l’omicidio, anzi “l’ammazzatina” di Riccardino Lopresti, distinto sciupafemmine, che vede coinvolti tre amici della vittima con i quali ha condiviso tutto, anche il non condivisibile. Quattro moschettieri “tutti per uno, uno per tutti” protagonisti di un caso apparentemente di facile soluzione, ma che nasconde inaspettati e imprevedibili risvolti.
Le indagini del Commissario Montalbano lo portano a credere che nulla, in quell’omicidio, è ciò che appare, ed ecco che incrocia personaggi pittoreschi: la “chiromante – chiaroveggente” Tina, donna cannone con i capelli pettinati in un modo da ricordare vagamente la torre di Pisa e l’amante, l’idraulico “uomo lombrico” che lei avvolge nelle sue voluminose rotondità.
Non mancano le celebri e appetitose “mangiatine” del Commissario alla Trattoria “da Enzo” e nella verandina della sua casa di Marinella: il cous cous, le triglie “arrustute”, la caponatina, la pasta ‘ncasciata e non mancano le battute in “vigatese”, la lingua inventata di una provincia inventata, molto amata dai lettori, che nel tempo si è evoluta in un dialetto che si “mescola” all’italiano.
Il Commissario è frustrato e stanco: da anni ormai deve convivere con il Montalbano televisivo, più giovane, più bello e molto più famoso di lui.
L’indagine non procede, non riesce a trovare una pista da seguire, allora interviene l’autore che lo consiglia, lo stuzzica e fa di tutto per modificare gli eventi narrati.
Nasce un dialogo tra autore e personaggio, una serie di riflessioni su tutte le storie vissute assieme, una sorta di commiato con gli affezionati lettori.
“Io non posso sfoggiare molta cultura, sono considerato uno scrittore di genere. Anzi, di genere di consumo. Tant’è vero che i miei libri si vendono macari nei supermercati”.
L’ha voluta concludere così, Andrea Camilleri, l’epopea del suo amatissimo Commissario Montalbano.