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A Quiet Place 2: la Recensione dell’Atteso Sequel dell’Horror di John Krasinsky

A Quiet Place 2: la Recensione dell’Atteso Sequel dell’Horror di John Krasinsky

A Quiet Place 2

 

Il film comincia svelandoci come ha avuto inizio il mondo distopico di questa saga. L’azione di svolge nella solita tranquilla cittadina statunitense, quando improvvisamente nel cielo appaiono delle scie infuocate, e subito dopo fanno la comparsa i famelici alieni che ben presto hanno la meglio sulla popolazione terrorizzata.

La famiglia Abbott riesce a salvarsi per un pelo. Il film salta subito agli ultimi momenti del primo capitolo della saga, che ha visto papà Lee Abbott (John Krasinsky) sacrificarsi per salvare i suoi cari.

Adesso la barra di comando passa a mamma Evelyn (Emily Blunt), che deve guidare i suoi figli verso la salvezza. Ma non sarà per niente facile, perché oltre ai mostri ci sono in agguato anche gli umani…

A Quiet Place 2: un riuscito cambio di prospettiva

Quello che ha reso originale e interessante il mondo distopico di A Quiet Place è stata la presenza degli alieni pesantemente corazzati e dall’udito finissimo, che accorrono apportando morte e distruzione, attratti dal minimo suono.

La famiglia Abbott nel primo capitolo della saga si trova quindi costretta a vivere segregata in una fattoria, escogitando mille metodi per non produrre il minimo suono, a cominciare dai sentieri cosparsi di sale per attutire i passi.

Un mondo chiuso e se vogliamo claustrofobico e intimistico, che viene comunque (ovviamente) violato dagli extraterrestri, che tuttavia mostrano il loro punto debole: basta amplificare la distorsione acustica dell’impianto cocleare della figlia maggiore degli Abbott, Regan (Millicent Simmonds), per paralizzare le creature, che in preda a dolori atroci alzano le scaglie della propria corazza, diventando quindi facilmente eliminabili.

Ritroviamo tutti questi elementi anche nel secondo film, ma questa volta i personaggi devono abbandonare i muri della loro fattoria per affrontare l’ignoto, in cerca di una possibilità di salvezza. La cosa è resa ancora più complicata dal fatto che Evelyn deve portarsi dietro anche l’ultimo nato della famiglia, ancora in fasce, che costituisce intrinsecamente una fonte di pericolo, perché i sui pianti sono una calamita per gli alieni.

In compenso, un vecchio amico di famiglia, Emmett (Cillian Murphy), darà una mano ai nostri eroi. Cosa che si rivelerà essenziale, anche perché alcuni umani si sono nel frattempo abbruttiti e sono pronti a depredare i propri simili, diventando anche peggio degli alieni.

E a differenza del primo capitolo, in cui i membri della famiglia Abbott lottano uniti nella loro fattoria contro gli invasori alieni, in questo sequel i superstiti si dividono, vivendo due storie parallele, cosa che rende il film molto più intrigante.

A Quiet Place 2: finalmente un sequel riuscito!

Il viaggio verso l’ignoto è una opportunità per creare situazioni ad alta tensione, e questo sequel fa tesoro di questa occasione.

Se il primo film era caratterizzato da un silenzio assordante, condizione necessaria per non essere sistematicamente aggrediti dagli alieni, che fanno solo qualche fugace comparsa, questo secondo capitolo permette invece di vedere i famelici intrusi nei minimi dettagli, in molti contesti diversi.

Anche perché i protagonisti non possono più nascondersi, ma devono avanzare in un ambiente ostile, e sono spesso costretti ad affrontare i mostri famelici, con mezzi improvvisati e con continui colpi di scena, che in questo film ad alta tensione non mancano di certo.

Perché il cambio di prospettiva di questo secondo capitolo è stato bene sfruttato per alzare il ritmo del racconto, che avanza veloce, adrenalinico e imprevedibile, risucchiando lo spettatore nelle vicende dei superstiti della famiglia Abbott.

A Quiet Place 2: un film da vedere assoluatemente per gli amanti del genere

Diciamolo chiaramente: fare un sequel riuscito non è affatto facile. Spesso si esce dal cinema profondamente delusi, chiedendosi per quale motivo si debba sempre dare un seguito a una pellicola che magari è apprezzabile proprio perché narra una storia completa, e chissenefrega di conoscere i minimi dettagli e se qualche domanda rimane senza risposta.

A Quiet Place 2 costituisce una piacevole eccezione, e deve forse il suo successo proprio alla semplicità della storia raccontata, che scorre lineare, senza intoppi e cali di ritmo, percorrendo un arco temporale molto limitato, coinvolgendo pochi personaggi, interpretati però da attori di eccezionale bravura.

Una storia però che ci regala continui colpi di scena ed eventi inattesi, mantenendo la tensione alta per tutta la durata del film.

Insomma, una piccola perla per gli amanti del genere, che non rimarranno assolutamente delusi. Unico difetto – arrampicandosi sugli specchi – è che questo sequel potrebbe risultare scarsamente comprensibile all’inizio, per chi non avesse visto il primo film.

La fine di questo secondo episodio della saga lascia le porte aperte per il terzo, nel quale (forse) vedremo i membri della famiglia Abbott riabbracciarsi. Sarà all’altezza dei primi due? Speriamo, perché le aspettative a questo punito sono altissime!

Alessandro Marotta

 

 

 

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