Fino al 4 aprile la Collezione Peggy Guggenheim, presso Palazzo Venier dei Leoni (Dorsoduro, Venezia) ospiterà la mostra “Postwar Era: una storia recente.” Omaggi a Jack Tworkov e Claire Falkenstein, a cura di Luca Massimo Barbero.
La mostra, con oltre novanta opere raccolte dalla mecenate Peggy Guggenheim o donate alla collezione, offre un viaggio all’interno dell’arte americana ed europea dal dopoguerra fino al 1979: un periodo di grandi innovazioni, in cui l’uomo moderno ha cercato di rinnovarsi, di tornare a guardare al futuro grazie ad una ritrovata sensibilità.
Un viaggio che parte dall’Espressionismo astratto degli Stati Uniti dei primi anni ’40, in una New York che si pone come nuova capitale artistica mondiale, con le opere di Willem de Kooning, William Baziotes, Robert Motherwell e Richard Pousette-Dart; ma soprattutto del polacco naturalizzato americano Jack Tworkov, a cui è dedicata un’intera sala.
La mostra rappresenta un’occasione unica per il pubblico italiano per osservare le opere dell’artista e la sua affinità con l’amico De Kooning. I due, figure centrali del celebre Eighth Street Club, sono accumunati da un approccio cubo-espressionista alla trattazione della figura umana: le donne rappresentate da Tworkov mostrano sia la sua ammirazione per lo stile di Matisse e Cezanne, e sia la tendenza ad una sempre maggiore astrazione.
La mostra prosegue, quindi, con l’analisi degli effetti di questa nuova forma pittorica sull’astrazione informale europea, con la ricerca su materia, gesto e segno di artisti italiani come Afro Basaldella, Pietro Consagra, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Emilio Vedova.
L’Europa, anche grazie al lavoro di Peggy Guggenheim, coglie le novità provenienti dagli Stati Uniti in maniera particolare: l’arte diventa rappresentazione del dramma della Seconda Guerra Mondiale e al tempo stesso un mezzo per superarlo.
Uno spazio particolare viene riservato alle donne: Carla Accardi, Bice Lazzari, Dadamaino; viene così ricostruito un quadro interessante delle avanguardie italiane degli anni ’50 e ’60.
Quadro di cui fa parte Carlo Ciussi, con le sue geometrie imperfette ed il suo minimalismo elegante, a cui la mostra vuole dedicare un omaggio.
Non mancano le opere di pittori inglesi del dopoguerra molto apprezzati dalla Guggenheim, come Alan Davie e Graham Sutherland; e scultori, come Kenneth Armitage, Reg Butler e Leslie Thornton.
La mostra vuole porre l’accento sulla passione della Guggenheim per la scultura, rendendo omaggio a Mirko Basaldella e alle sue opere ispirate dall’iconologia mitica, e dai reperti assiri, mesopotamici, ebraici e precolombiani. Un omaggio speciale viene dato ad una artista americana che aveva un rapporto speciale sia con Penny, sia con la città di Venezia: Claire Falkenstein.
Le sue sculture di metallo, resina e vetro di Murano, rivelano l’interesse della Falkenstein verso una creazione artistica influenzata dal caso, tanto da essere definita la “Jackson Pollock in tre dimensioni”.
Suo è il sontuoso cancello di metallo e vetro realizzato appositamente per la residenza veneziana della Guggenheim, che oggi accoglie i visitatori.
La mostra, che annovera opere anche molto rare, accostate in base ad affinità di temi e stili, è un’imperdibile opportunità per scoprire le opere di artisti rappresentativi di questa “Storia Recente”: un lungo periodo di “felicità creativa” in cui convivono fiducia ed inquietudine verso i cambiamenti in atto nel mondo.
“Postwar Era: una storia recente.” Omaggi a Jack Tworkov e Claire Falkenstein.
23 gennaio – 4 aprile 2016
A cura di Luca Massimo Barbero.
Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro, 701-704, Venezia.
Per info: http://www.guggenheim-venice.it/exhibitions/postwar2016/postwar-era.html
Testo e foto di Marco Serafini