Sabato 7 giugno 2014 alle ore 17.30 avrà luogo una visita guidata alla mostra LA SCENA DIPINTA. Bozzetti e figurini nelle collezioni del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, presso la sede del Museo a Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4 – Trieste). Curata da Marta Finzi, la visita guidata viene offerta gratuitamente ai visitatori in possesso del biglietto di ingresso al Museo: intero 4 euro, ridotto 3 euro, gratuito per i bambini fino a sei anni non compiuti.
Il lavoro di revisione degli inventari delle collezioni, che ha interessato anche lo “Schmidl” nei primi mesi del 2014, trova immediato riscontro in questa mostra che documenta, una volta di più, la ricchezza della vita teatrale triestina, attraverso la partecipazione di grandi artisti ad una lunga serie di spettacoli, lirici e di prosa, distribuiti lungo l’arco di due secoli, dall’inizio dell’Ottocento ai giorni nostri.
Da un punto di vista cronologico, l’avvio della mostra – che viene ad ‘amplificare’ quanto già esposto nell’allestimento permanente del Museo – è rappresentato dal fascino dei lavori di Lorenzo Scarabelotto, nato a Trieste nel 1796 e scomparso a Rio de Janeiro nel 1852, che associano le rovine neoclassiche al paesaggio romantico.
A fronte di oltre un migliaio di lavori, si è intrapresa la via di selezionarne circa duecento e di presentarli in una sorta di ‘dizionario’ storico artistico-scenografico. Dalla lettera “B” di Gianrico Becher, Peter Bissegger, Pier Paolo Bisleri e Paolo Bregni, alla lettera “Z” di Giuseppe Zigaina (al novantesimo compleanno del quale è dedicata la sezione conclusiva della mostra), sfila complessivamente una quarantina di artisti, artisti-scenografi, artisti-registi: Caramba e Celestino Celestini, Carolus Cergoly e Bruno Chersicla, Luciano Damiani, Miomir Denič, Sergio D’Osmo e Dario Fo, Mario Giorsi e Pasquale Grossi, Peter Hall, Antonio Lonza e Emanuele Luzzati, Ulderico Manani e Marcello Mascherini, Sergio Miniussi, Claudio Palcic, Nino Perizi, Carlo Piccinato e Pier Luigi Pizzi, Miela Reina e Federico Righi, gli scenografi della famiglia Rossi, Carlo Sbisà, Mischa Scandella, Eugenio Scomparini, Pier Antonio Sencig, Alfred Silbermann, Sebastiano Soldati, Luigi Spacal e Tito Varisco. Per concludere con le meravigliose tecniche miste su carta realizzate da Giuseppe Zigaina per Il convitato di pietra di Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij (in scena al Teatro Verdi nella stagione 1968/69) e Goyescas di Enrique Granados (ancora al “Verdi” nella stagione 1981/82).
Una sezione della mostra è infine dedicata alla “scena di Strehler”, con opere tratte dal Fondo “Giorgio Strehler” di proprietà del Museo Teatrale, che portano la firma di Ebe Colciaghi, Ezio Frigerio, Enrico Job, Renato Guttuso e Carlo Tommasi.
Artefice della mostra è un gruppo di lavoro di dipendenti e collaboratori del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, costituito da Letizia Ciriello, Elisabetta Buffulini, Boris Juretic, Emilio Medici, Franca Tissi e Cristina Zacchigna, sotto la direzione di Maria Masau Dan, con il coordinamento di Stefano Bianchi, la collaborazione scientifica di Marta Finzi, le fotografie di Marino Ierman e Fulvio Rubieri, il progetto grafico di Lorenzo Michelli.
La mostra rimarrà aperta con orario 10-18 da martedì a domenica fino al 31 agosto.