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“Cantieri d’alta quota”, in mostra le grandi architetture della montagna

Un’esposizione presenta le immagini di 30 rifugi e ricoveri montani costruiti lungo tutto l’arco Alpino, dalla Francia alla Slovenia

Alle 18, presso la casa della Contadinanza, presentazione del libro di Luca Gibello “Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi”

 

Sarà il quattrocentesco Portico del Lippomano sulla salita verso il castello, nel cuore del centro storico di Udine, ad ospitare la mostra “Cantieri d’alta quota. I rifugi alpini dalle origini a oggi”, che sarà inaugurata venerdì 29 giugno alle 17.30 alla presenza degli organizzatori e delle autorità. Alle 18, subito dopo il taglio del nastro dell’esposizione, che sarà visitabile fino al 25 luglio, verrà anche presentato alla Casa della Contadinanza il volume di Luca Gibello, “Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi”.

Udine ospita così la prima tappa di una mostra itinerante dedicata ai ricoveri per alpinisti ed escursionisti costruiti lungo tutto l’arco alpino, dalla Francia alla Slovenia. Un percorso visivo, con brevi testi e suggestive immagini d’epoca e attuali, illustra infatti una storia che prende avvio dai rudimentali ripari di scienziati e naturalisti nella seconda metà del Settecento, così come dall’epopea degli alpinisti eroici ottocenteschi, passando per i rifugi-albergo e i primi bivacchi, per giungere alle grandi strutture degli anni Settanta e Ottanta e alle opere recenti, diventate tema d’interesse per la cultura architettonica e per le questioni ambientali. Con un allestimento degli studi di architettura Ceschia & Mentil (Venezia) e mod.Land (Gorizia), una sequenza di 34 grandi teli, curati graficamente dallo studio Segnidartos (Biella), presenta circa 30 rifugi e alcune figure di progettisti particolarmente emblematici in Italia, Svizzera e Francia.

Grazie all’impegno dell’associazione Arte&Architettura, la rassegna fa seguito alla pubblicazione del libro di Luca Gibello (con contributi di Pietro Crivellaro e Roberto Dini) “Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi” (Lineadaria editore, Biella, novembre 2011), favorevolmente accolto da critica e pubblico in quanto, come scritto da Enrico Camanni nella prefazione, si tratta del “primo serio tentativo di scrivere la storia dei rifugi alpini”. Sulla scia dell’interesse suscitato, Luca Gibello, storico e critico dell’architettura, caporedattore de “Il Giornale dell’Architettura”, nonché appassionato alpinista, insieme con Roberto Dini, ricercatore presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, e con Giorgio Masserano e Maria Carola Saccoletto (studio Segnidartos), ha fondato l’associazione culturale Cantieri d’alta quota. Suo scopo è raccogliere un archivio d’informazioni sulla storia dei rifugi e bivacchi, fungendo da piattaforma di scambio di esperienze circa i loro modi di costruzione, gestione e frequentazione, al fine di elaborare buone pratiche per la loro progettazione e manutenzione, nonché per promuoverne le valenze di patrimonio culturale collettivo attraverso la messa a punto d’itinerari e mappe tematiche.

La mostra è curata dall’associazione Cantieri d’alta quota con la collaborazione dell’associazione Arte&Architettura, del Museo nazionale della Montagna Cai Torino e della Biblioteca nazionale del Club Alpino Italiano (da cui proviene gran parte dell’iconografia storica riprodotta sui teli), del Comune e dei Civici Musei di Udine. La realizzazione è stata resa possibile grazie ai contributi dell’Ordine degli architetti di Udine, del Club Alpino Svizzero, dell’Accademia della Montagna di Trento e della Fondazione Courmayeur. La mostra gode del patrocinio del Club Alpino Italiano e della Società Alpina Friulana.

L’esposizione, lo ricordiamo, sarà visitabile sotto il portico del Lippomano fino al 25 luglio, con ingresso gratuito dalle 8 alle 22. Per informazioni è possibile telefonare al numero 3491757192.

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