Di Tim Burton con Johnny Depp, Chloe Moretz, Helena Bonham Carter, Eva Green, Christopher Lee.
I vampiri tirano molto in questo periodo e Tim Burton ci sguazza. Atmosfere cupe, personaggi emotivamente sgangherati, toni da commedia leggera amalgamati sapientemente con temi classici dell’horror, del fantastico ma anche della fantascienza. C’è il viaggio nel tempo, la ricerca della vita eterna ad ogni costo, c’e la strega cattiva, c’è il vampiro e c’è ovviamente la storia d’amore. Temi portanti della serie tv degli anni ’60 da cui il film è tratto. Si, perchè qui Depp oltre ad intrepretare Barnabas Collins, vampiro riemerso dalle pieghe del tempo, è anche produttore. Johnny ha deciso di fare un film sulla serie tv che adorava da bambino, si è preso uno dei ruoli principali e ha ricomposto la premita ditta Burton-Depp. Certo non siamo ai livelli di Sweeney Todd ma la trama nel complesso regge, le gag regalano generosi sorrisi e, anche se il finale cambia tono, quello che resta sono le immagini visionarie di cui si è goduto per buona parte del film.
Barnabas, trasformato in vampiro ed imprigionato in una bara per due secoli, vinene casualmente liberato. Si volta, dopo aver soddisfatto il suo appetito di sangue, e guardando un’insegna del Mc Donald esclama “Mefistofele!”. Il poverino è spaesato. Tuttavia ritrova i propri pronipoti, che se la passano un pò peggio di come lui ricordasse. È tempo, si dice Barnabas, di riportare la famiglia in auge. Non così facile. La donna che per amore/vendetta lo ha maledetto è ancora viva e pronta a mettergli i bastoni tra le ruote. Il materiale abbonda, trasborda quasi dal tempo ristretto in cui è costretto dalla pellicola ed infatti il finale aperto lascia pensare ad un sequel. Depp e Burton di nuovo insieme per un film che, dopo la delusione di Alice in wonderland, ridà linfa ad una delle migliori coppie regista-attore degli ultimi anni.
Luca Artico
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